Paolo Rossi, la Repubblica 1/2/2015, 1 febbraio 2015
“I TEMPI CAMBIANO SPERO SIA UNA SCOSSA”
[Intervista a Nicola Pietrangeli] –
ROMA.
Da Melbourne 2015 a Parigi 1959 il raffronto con il passato è automatico.
Nicola Pietrangeli, ha saputo del trionfo di Bolelli/ Fognini?
«È un gran momento. Positivo per il tennis italiano. Una bella propaganda».
C’è un “ma” nella sua voce.
«È che ho un incubo: non capisco i paragoni con me».
Ma non ci sono, si tratta solo di un fatto temporale.
«Sono stato l’unico prima di loro».
Esatto.
«No, perché avevo una paura...».
E quale?
«Che tutta la mia storia evaporasse, vedo che c’è la tendenza a dimenticarla. Vedo dissolversi le mie sette finali Slam».
Dice? Ma no, lei resta il nostro tennista più titolato.
«Detto questo, faccio tutti i miei complimenti ai ragazzi. Non c’entra niente che nel doppio non giocano i big».
Cosa che ormai succede da oltre
un decennio.
«Ma Bolelli e Fognini giocano bene. E possono giocare contro qualsiasi coppia importante».
Ora i due azzurri si sbloccheranno ulteriormente.
«È quello che speriamo tutti. Che questo Slam sia una frustata per Fognini, e la fine delle sofferenze di Bolelli».
Ha visto il match?
«Posso confessare? No».
Ma dell’aspetto spettacolare cosa pensa?
«Che giocano una specie di gioco misto, uno avanti e l’altro indietro».
E questo, rispetto a come giocavate voi, le fa orrore.
«No, assolutamente. Giocano tutti così. I tempi sono cambiati, ne va preso atto».
Conclusione?
«Grande festa. Senza nostalgia. Non voglio passare per il vecchietto che non ci sta più con la testa».
Paolo Rossi, la Repubblica 1/2/2015