Giancarlo Magalli, L’Espresso 28/1/2015, 28 gennaio 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - LA PARTITA DEL QUIRINALE
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Ecco il risultato della prima votazione per il presidente della Repubblica:
Presenti e votanti 975
Maggioranza richiesta 673
Hanno ricevuto voti:
Imposimato, 120
Feltri 49
Castellina 37
Bonino 25
Rodotà 23
Albertini 14
Sabelli Fioretti 11
Morelli 9
Prodi 9
Caleo 8
Bersani 5
Mattarella 5
Martino 3
Messina 3
Mieli 3
Finocchiaro 2
Greggio 2.
I voti dispersi sono stati 48, e tra questi sono stati considerati anche i voti per Giancarlo Magalli, Sabrina Ferilli e Antonio Razzi, non avendo superato i due voti. Dispersi anche i voti per Enrico Letta e Francesco Totti, che non hanno ancora i requisiti anagrafici per essere eletti al Colle, hanno meno di 50 anni. Le schede bianche sono state 538, 33 le nulle
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Matteo Renzi punta su Mattarella e il nome ricompatta il Pd. A Montecitorio arriva la prima fumata nera, per sabato pronti almeno 580 voti. Il premier indica il giudice della Consulta ai Grandi elettori Pd, chiede ai suoi di fare ’bella figura’ in nome della buona politica. E ottiene un plebiscito. Sì da Bersani e Vendola, Civati: diversivo, lo voto alla quarta. Finocchiaro: il partito sarà unito. E. Letta, clima cambiato rispetto a 2 anni fa. Silvio Berlusconi non ci sta, il premier ha tradito il Nazareno. M5S sceglie Imposimato. Applausi e selfie per Giorgio Napolitano al suo arrivo alla Camera. Ex Cav: accordo con Renzi a metà ma evitato leader Pd. Fitto: fallimento Nazareno. Anche Ncd-Udc verso scheda bianca; Alfano, patto governo regge. Salvini tende la mano a Berlusconi, ’Matteo ti ha usato’. Sel vota Castellina, contento Vendola: ’Mattarella rompe Nazareno’. Voti anche a Magalli.
Nell’Aula di Montecitorio la prima votazione per eleggere il presidente della Repubblica: non scatta il quorum, fumata nera a primo voto.
538 schede bianche e 120 si’ Imposimato - I DETTAGLI DEL VOTO
Un lungo applauso dell’Aula di Montecitorio ha segnato l’ingresso del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Il lungo applauso si è ripetuto quando il senatore a vita ha deposto la sua scheda votata nell’urna, avviandosi verso l’uscita e salutando tutti.
Sergio Mattarella è "una persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica e alta sensibilità costituzionale". Così risponde l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai giornalisti che lo interpellano all’uscita dall’Aula dopo il primo voto per il Colle. "Sono contento in linea di principio di chiunque sia il mio successore", ha risposto Napolitano a chi, all’uscita dall’Aula, gli domanda se sia contento della candidatura al Colle di Sergio Mattarella.
Sì all’unanimità del Pd a Sergio Mattarella (PROFILO) come candidato alla presidenza della Repubblica. Matteo Renzi ha ufficializzato il nome del giudice della Corte Costituzionale all’Assemblea dei grandi elettori Dem ai quali ha chiesto responsabilità e un voto per sigillare la scelta.
Il leader di FI all’assemblea dei grandi elettori azzurri nel palazzo dei gruppi di Montecitorio. "L’accordo con Renzi si è fermato a metà strada voteremo scheda bianca alla quarta votazione", ha detto Silvio Berlusconi all’assemblea dei grandi elettori FI. "Abbiamo evitato i segretari del Pd ma non un nome condiviso, vediamo se hanno i voti per eleggerlo da soli, noi votiamo scheda bianca". "Questa situazione segna comunque un altolà al patto del Nazareno", ha detto ancora Berlusconi all’assemblea dei grandi elettori Fi. "Non siamo noi a non aver rispettato il patto ma Renzi", ha detto poi Berlusconi.
Boschi, Fi e Ap non hanno chiuso del tutto - "Ap e Fi non hanno chiuso del tutto, hanno dato indicazione fino alla terza votazione e poi, dalla quarta vedremo. Mancano tre giorni che in politica sono un’era geologica". Lo dice in Transatlantico il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che aggiunge: "il quarto scrutinio non c’è ancora un’indicazione da nessun gruppo". "Area Popolare adesso è riunita e Forza Italia ha preso del tempo" sottolinea Boschi che, alla domanda se possano esserci contraccolpi per le Riforme aggiunge: "ora eleggiamo il Capo dello Stato. Mattarella è una persona molto stimata da tutti e c’è un ottimo clima nel Pd. Poi vedremo sulle riforme".
IN DIRETTA DALLA CAMERA LA PRIMA VOTAZIONE PER IL COLLE
"Non possiamo fallire", è l’appello del premier ai Grndi elettori Pd invitati tutti all’unità. "Non ci deve essere spazio - avverte - per i giochini del dopo. Se si sceglie un candidato si vota quel candidato". "Il Colle non è un passaggio per cui ci divertiamo a fare i nomi. Chi vuole bruciare i nomi fa i falò".
"Chiedo la massima franchezza tra di noi - è l’appello del premier - mostrando cura delle istituzioni. Non è un momento come gli altri: se falliamo non sarà una normale sconfitta parlamentare".
Poi un l’elogio di Mattarella: "Sergio Mattarella - dice Renzi - è uomo della legalità, della battaglia contro le mafie e della politica con la P maiuscola". "Mattarella è giudice costituzionale, noi stiamo cambiando la Costituzione. Mattarella è difensore della Costituzione che non significa imporne l’intangibilità ma essere capace di difenderla e valorizzare i processi di transizione nel pieno rispetto delle regole".
Renzi in mattinata ha riunito il vertice del Pd a Palazzo Chigi e ha incontrato, poco prima, anche Raffele Cantone, pm, responsabile dell’autorità anti-corruzione.
Prima della riunione dei Grandi elettori Pd Romano Prodi si chiama fuori sottolineando di non volere che il suo nome sia divisivo e l’ok a Mattarella arriva anche da Pierluigi Bersani, Anna Finocchiaro e dal leader di Sel Nichi Vendola.
Bersani, Mattarella? Sì se responsabili - "Se tutti sono responsabili ce la si fa comunque". Così Pier Luigi Bersani aveva detto in Transatlantico a proposito della candidatura di Sergio Mattarella. "Berlusconi? - ha aggiunto - Farà quello che vuole, noi abbiamo già tanti problemi...".
Prodi, non sarò elemento di divisione - "Io posso essere un segno di contraddizione ma non voglio essere uno strumento di divisione". È quanto dichiara Romano Prodi con riferimento alla elezione alla Presidenza della Repubblica.
I Cinquestelle hanno scelto su Internet il loro candidato su una rosa di 9 e voteranno Ferdinando Imposimato (LE ’QUIRINARIE’).
REPUBBLICA.IT
Tensioni nel centrodestra. Alle 16 Berlusconi ha riunito l’assemblea dei grandi elettori, ribadendo la criticità della situazione per il centrodestra: "La candidatura di Mattarella è un altolà al patto del Nazareno". E ha chiarito che Forza Italia voterà scheda bianca anche al quarto scrutinio: "Vediamo se hanno i numeri per eleggere Mattarella da soli. Adesso Ncd e Udc saranno molto critici con il governo". Per Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato di Ncd, con la sua scelta il premier "ha rotto la maggioranza istituzionale". Ma il leader di Ncd Angelino Alfano ha tagliato corto: "Il Patto del Nazareno tiene ed è estraneo ai fatti di queste ore".
I possibili voti per Mattarella. Sulla carta sono 554 i voti da cui parte Sergio Mattarella (ipotizzando, cioè, la poco realistica eventualità che non ci siano franchi tiratori) nell’attesa che Fi e Area Popolare (Ncd-Udc), decidano come votare dalla quarta votazione in cui il quorum si abbassa a 505 (ma Brunetta e Romani, dopo la fumata nera, hanno ripetuto: "Andremo avanti anche dalla quarta votazione con la scheda bianca").
Al giudice costituzionale hanno assicurato il voto 444 grandi elettori del Pd (al netto di Pietro Grasso e e la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli), 33 di sel (al netto di Laura Boldrini), 43 di Scelta Civica e per l’Italia-Centro democratico (al netto di Domenico Rossi e Mario Caruso che fanno parte della componente di Mauro), 17 senatori del gruppo per le Autonomie. A questi si aggiungono 17 deputati del gruppo misto della Camera: il presidente Pino Pisicchio, Nello Formisano (Idv), 5 delle Minoranze linguistiche, 6 del Psi, 4 di Maie.
Ai 554 potrebbe aggiungersi anche il voto degli ex 5 stelle, in tutto 32. Dal quarto scrutinio, quindi, non servirebbero i 142 voti di Forza Italia e i 75 di Area Popolare per eleggere Mattarella.
IL CENTRODESTRA
ROMA - Se sarà necessario, scheda bianca pure dopo il quarto scrutinio. Anche perché è stato Matteo Renzi "a non rispettare i patti, mica noi", e "la candidatura di Sergio Mattarella segna un altolà al patto del Nazareno". La linea di Forza Italia è dichiarata. E’ un Silvio Berlusconi che si dice dispiaciuto per come sono andate le cose, ma alla fine "non pessimista". Certo - dirà ai grandi elettori di Forza Italia riuniti attorno a lui mentre alla Camera è tutto pronto per dare il via alle grandi manovre sul Colle - le cose sono un po’ cambiate e la scelta annunciata dal premier su come procedere per il candidato al Quirinale segna uno spartiacque nell’atteggiamento di Area popolare verso il governo: di sicuro - dirà ancora - sarà molto critica verso l’esecutivo ma non lo farà cadere.
Un incontro riservato tra Berlusconi e Angelino Alfano, leader di Ncd, è stato organizzato per decidere la linea da seguire. I due si sarebbero visti da soli, forse a casa del ministro dell’Interno. Intanto, le delegazioni dei due partiti si sono incontrate alla Camera. Insieme è emersa una forte critica "per il metodo usato" dal premier e la decisione di votare scheda bianca alle prime tre votazioni.
LEGGI Tutte le maggioranze possibili di G. CEDRONE
Tuttavia, non far cadere l’esecutivo è intenzione che sarà ribadita dal Nuovo centrodestra e non potrebbe essere altrimenti visto che, a differenza di Fi, Ncd è formalmente al governo col Pd di Renzi e oggi si trova a dover gestire l’imbarazzo. Ma, nel merito, il titolare del Viminale rivendica il ruolo del suo partito e sottolinea le differenze dinanzi ai gruppi Ncd-Udc: "Forza Italia e il presidente Berlusconi hanno titolo a parlare del patto del Nazareno, ma non del patto di governo, cui sono estranei e che noi confermiamo. Ogni valutazione sul governo" in relazione all’elezione del presidente della Repubblica "è fuori luogo - ribadisce -. Per noi il patto di governo tiene ed è estraneo ai fatti di queste ore". E ancora: "Mattarella è una persona degnissima che abbiamo già votato alla Corte costituzionale. Dall’istante in cui sarà eletto sarà il nostro presidente. La sua scelta però è avvenuta dentro il Pd, per comporre le questioni interne del Pd, ma noi non siamo del Pd. Voteremo scheda bianca anche alla quarta votazione senza contrapporre un candidato a Mattarella, ma non partecipando a una scelta maturata esclusivamente dentro" il Nazareno.
Quirinale, il fotoracconto della prima votazione a Montecitorio
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Vero è che il disappunto, la rabbia e anche l’amarezza per quello che da alcuni viene definito "il doppio gioco" di Renzi, accomuna tutto il partito. E’ tuttavia sulla linea da tenere d’ora in avanti che gli alfaniani si dividono, con una parte più ’oltranzista’, pronta a sposare la battaglia annunciata sulle riforme da Berlusconi (per dire: l’Italicum è stato approvato al Senato, ma ora dovrà tornare alla Camera), e una parte che invita invece alla prudenza: non si può buttare tutto all’aria adesso.
I timori ruotano attorno al fatto che se si dovesse sposare una linea troppo dura nei confronti di Renzi, si rischierebbe il ’peso’ che ora il partito ha nell’esecutivo. All’orizzonte, infatti, ci potrebbe essere un rimpasto - soprattutto dopo che il ministro Maria Carmela Lanzetta ha lasciato - e c’è chi sottolinea che i tre ministeri in quota Ncd potrebbero essere rimessi in discussione dal premier.
Per certo, Ncd non sosterrà il "nome unico" lanciato dal presidente del Consiglio e nell’immediato tenta di uscirne così: "I due piani - sottolinea il deputato Fabrizio Cicchitto -, cioè quello del confronto sull’elezione del presidente della Repubblica e quello che riguarda il governo, rimangono distinti". Perché "sull’elezione del capo dello Stato il presidente Renzi ha rovesciato la linea politica seguita nella formazione del governo, nello stesso patto per le riforme che coinvolgeva oltre Ncd anche Forza Italia e ha privilegiato invece l’unità del Pd e la piena conquista di ogni carica di livello istituzionale e politico da parte delle varie componenti di questo partito. Per queste ragioni - prosegue Cicchitto - noi dell’Ncd non essendo alleati subalterni, non possiamo condividere questa scelta indipendentemente dalle valutazioni e dal rispetto per l’onorevole Mattarella".
Un rispetto in merito al quale Berlusconi rivela (sempre ai suoi) di aver sentito al telefono Mattarella e che il padre del Mattarellum gli avrebbe detto di considerare la scheda bianca un segno di rispetto nei suoi confronti. A sentirsi al telefono con l’ex ministro della Difesa anche Alfano.
Sempre in casa Ncd, però, è la capogruppo a Montecitorio, Nunzia De Girolamo, a usare parole più dure: "Dalla quarta votazione - dichiara - avremo una posizione congiunta" con Forza Italia "perché è vero che abbiamo un patto di maggioranza con Renzi, ma non prevedeva un patto sul Colle. Mentre avevamo un accordo sul Colle con Fi e Berlusconi. Credo che le conseguenze ci saranno sulla maggioranza istituzionale. Quella sulle riforme, perché Renzi straccia il patto del Nazareno che ha tenuto in piedi il percorso dall’Italicum alla riforma del Senato".
CHI È MAURO MORELLI
Quirinale: a sorpresa spunta Mauro Morelli, candidato a sua insaputaMauro Morelli
Sostiene di non saperne niente e c’è da credergli. Mauro Morelli, barbuto capogruppo di Sel alla Quinta municipalità del Comune di Napoli, che comprende i quartieri Vomero e Arenella, ha ottenuto nove voti nel primo scrutinio. Nove, quanti Romano Prodi. Al punto da indurre il solitamente compassato Enrico Mentana a chiedersi, in un fuori-onda che è già virale sul web, chi mai fosse questo candidato.
Di Morelli a livello nazionale si sa molto poco, praticamente
niente, mentre è piuttosto noto nel suo quartiere per l’impegno a sinistra e la partecipazione alle manifestazioni elettorali del suo partito e della lista Tsipras. Non si sappia chi può averlo votato, visto che il candidato ufficiale di Sel è Luciana Castellina, che infatti ha incassato 37 votu. Forse uno scherzo, forse un gesto dimostrativo, nato quasi certamente per iniziativa di grandi elettori suoi concittadini, non necessariamente compagni di partito.
QUIRINARE DEL M5S
ROMA - Il primo è risultato Ferdinando Imposimato con il 32% (16.653 voti), secondo Romano Prodi con il 20% (10.288 sì), terzo Nino Di Matteo con il 13% (6.693 placet). Le votazioni online per il candidato presidente della Repubblica del M5s si sono concluse alle 14. Hanno partecipato alla votazione 51.677 iscritti certificati.
Sono iniziate stamani alle 9 le Quirinarie del M5s: fino alle 14 (vale a dire un’ora prima dell’apertura della seduta comune del parlamento) si è votato per il nome che i grandi elettori pentastellati indicheranno nelle prime tre votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica. Dal quarto scrutinio in poi, se i giochi si apriranno su un nome ’condiviso’ tra più forze politiche, la scelta - spiega il post che ha avviato le votazioni - sarà affidata ad una ’consultazione lampo’ sul blog di Beppe Grillo.
"Oggi - si leggeva stamani sul blog - si vota online per il candidato alla presidenza della Repubblica del Movimento 5 Stelle dalle 9 alle 14 (per finire prima dell’inizio della votazione in parlamento). Dall’assemblea del gruppo parlamentare è uscita una rosa di nomi che è in votazione oggi. A questa rosa è stato aggiunto Romano Prodi perché riteniamo di dover onorare l’impegno preso con i parlamentari del Pd attraverso l’email inviatagli. Dopo che Lorenza Carlassare ha declinato la candidatura la rosa completa di nove nomi è la seguente: Pierluigi Bersani, Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Romano Prodi, Salvatore Settis, Gustavo Zagrebelsky".
Quirinale, ecco i 9 nomi del M5S al vaglio della rete
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Questi gli altri candidati alle Quirinarie e i voti raggiunti da ciascuno: Bersani 5.787, Zagrebelsky 5.547, Cantone 3.341, Lannutti 1.528, Settis 1.517, Maddalena 323.
Gli iscritti hanno potuto esprimere una preferenza attraverso un link: "Il candidato che otterrà più voti sarà votato dal gruppo parlamentare sin dal primo scrutinio. Ti informiamo - è il messaggio rivolto direttamente agli iscritti - che, in ogni caso, se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in parlamento si deciderà come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog".