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 2015  gennaio 28 Mercoledì calendario

IDOLI/1

«Non parlo bene l’italiano, ma amo l’Italia. Del vostro Paese ho assorbito la passione per la cucina e il tifo calcistico: la Juventus. Del Piero è sempre stato il mio idolo. Vederlo con la maglia del Sidney è stato fantastico» (il pilota australiano della Red Bull Daniel Ricciardo).

IDOLI/2 «Ho frequentato il liceo De Merode a Roma. I miei confini erano Piazza Barberini e Villa Borghese. La sera andavo con gli amici a Campo de’ Fiori. E sono tifosissimo della Roma e di Francesco Totti. Ho incontrato una volta il capitano. Mi ha regalato la sua maglia» (il pilota russo della Red Bull Daniil Kvyat).

STIMOLI «È chiaro che quando non ci sono più gli stimoli giusti e le motivazioni tutto diventa più complicato, e questo poi si ripercuote su tutti, soprattutto quando mancano i giocatori chiave. Si gira pagina, poi i rapporti personali rimangono, ma questa è una scelta che solo Antonio è giusto che commenti e spieghi» (Roberto Donadoni sull’addio di Cassano al Parma).

PASSIONE «Per me Serie A o D non fa nessuna differenza, il calcio è sempre stata una passione e un divertimento, molto prima che diventasse un mestiere. Ed è solo per la passionaccia se a 46 anni faccio ancora Milano-Ascona, tre ore d’auto tra andata e ritorno, cinque giorni alla settimana» (Maurizio Ganz che ora allena l’Ascona in Svizzera).

TRADING «Mi diverto un po’ con il trading online e preferisco gli investimenti a lungo termine» (Alessandro Costacurta).

ESEMPIO «Qui a Empoli identità e senso di appartenenza sono molto marcati. La città è fiera della società, che lavora tanto con i giovani. Abbiamo in rosa tredici giocatori cresciuti nel nostro settore giovanile, magari sono andati via a fare altre esperienze e ora sono tornati per aiutare i giovani a crescere. Tavano e Maccarone sono molto preziosi, sono un grande esempio per gli altri» (Maurizio Sarri).

CONFORMISMO «Non amo il conformismo, non leggo cosa scrivono i giornali su di me. Preferisco dimostrare sul campo quanto valgo, lì do il massimo e il resto non conta» (Lucas Biglia).

TUTTO «Devi essere pronto a tutto, anche a quello che non ti aspetti. Se non lo sei, all’estero ti mangiano: è un’esperienza che devi fare da giocatore già maturo» (Pietro Aradori, emigrato all’Estudiantes Madrid).