Francesca Sforza, La Stampa 28/1/2015, 28 gennaio 2015
NESSUNA DONNA, BASTA LA MERKEL
Riuscire a non mettere neanche una donna in una formazione di governo, di questi tempi, è un po’ come interrompere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per chiedere se si può fumare. Prima ancora di essere una violazione alla regola non scritta delle quote rosa, è antiestetico, è antico, è retrogrado. Se poi a farlo è uno dei simboli del nuovo che avanza come Tsipras, viene da pensare che la Grecia ha ancora un bel po’ di strada da fare per accreditarsi come laboratorio politico dell’Europa flessibile e insofferente dei parametri rigoristi. Perché due sono le cose: o in tutta l’Ellade non c’è neanche un’esponente di sesso femminile in grado di assumersi una responsabilità – e se così fosse allora bisognerebbe augurarsi al più presto l’avvento di una primavera greca in grado di restituire dignità al Paese – oppure Tsipras deve aver pensato che di donne ne basta una, visto che è la più brava di tutti. E pazienza se è tedesca.