Varie, 27 gennaio 2015
Carnevale per Sette – Carnevale deriva da carnem levare, privarsi della carne, riferito in origine al giorno precedente la quaresima, in cui cessava l’uso della carne
Carnevale per Sette – Carnevale deriva da carnem levare, privarsi della carne, riferito in origine al giorno precedente la quaresima, in cui cessava l’uso della carne. Antenati del Carnevale sono i Saturnalia romani. Si celebravano dal 17 dicembre per il solstizio d’inverno. Il mondo umano si concedeva una trasformazione: i padroni servivano a tavola, gli schiavi comandavano. Perfino l’imperatore indossava il pilleum a cono (antenato del berretto di cartone dei veglioni) che nella vita ordinaria era copricapo del sottoposto. Le grandi Dionisie ateniesi, con sacrifici e recite in onore di Dioniso, portatore della buona stagione. Attiravano in città così tanti visitatori da essere considerate il primo carnevale turistico della storia. Nel 1194 gli abitanti di Ivrea si rivoltarono contro il tiranno (Ranieri di Biandrate), che imponeva lo ius primae noctis, il diritto di godere la prima notte di nozze delle spose dei sudditi. Di qui la tradizione, a partire dall’Ottocento, di rappresentare per Carnevale, con una battaglia a colpi di arance, la rivolta guidata dal mugnaio che volle salvare la sua sposa, Violetta. L’anno scorso alla battaglia delle arance di Ivrea si contarono 149 feriti. Meglio che nel 2013, quando furono 213 più un morto. Il divieto, datato 1268, di «lancio di ova» al Carnevale di Venezia. Il decreto veneziano del 1458 che dovette specificare il divieto per gli uomini d’introdursi mascherati nei conventi per compiervi «multas dishonestates». Per il Carnevale del Cinquecento a Roma era usanza chiudere gli ebrei accusati di usura in botti lasciate, poi, rotolare giù da monte Testaccio. Alla comunità israelita spettava anche pagare tutte le spese del Carnevale. Nel Carnevale romano del XVIII secolo, il clou degli svaghi era la «corsa dei cavalli berberi», che si svolgeva ogni sera, su via Lata (ribattezzata via del Corso proprio per questo motivo). I cavalli venivano eccitati alla corsa con bevande drogate e pungoli fatti di pallottole di legno con aculei di ferro. Da piazza del Popolo a piazza San Marco si contavano ogni anno morti e feriti, tanto che la corsa nel 1882 fu proibita. A Roma la sera di martedì grasso la festa dei “moccoletti”, candele e lumi di ogni tipo alla luce dei quali si celebrava il rito della morte del Carnevale: ognuno portava sul cappello o su una canna la sua piccola luce e cercava di tenerla accesa, tentando nel frattempo di spegnere quella degli altri al grido di «morammazzato chi non regge er moccolo!». Ogni anno, di Carnevale, il poeta Giuseppe Gioacchino Belli scriveva un sonetto contro la proibizione papale di indossare maschere. Nel Seicento a Roma era usanza giustiziare i criminali proprio nei giorni di Carnevale (per esempio, Giordano Bruno). Le due domeniche che precedono la domenica del carnevale sono dette «degli amici» o «dei compari». Il Carnevale brasiliano discende dall’usanza portoghese dell’entrudo, battaglia in strada con fango, acqua, verdura. Quattro criteri per stabilire la scuola di samba vincitrice del Carnevale di Rio: poesia della samba, motivo musicale, originalità, colpo d’occhio globale. Maschera deriva dall’arabo mascarà, scherzo, satira. Il Carnevale di Venezia, nato nel 1400. Di solito cominciava il 26 dicembre e finiva il Martedì grasso, a volte è durato anche 180 giorni. Il 90% delle delle persone mascherate durante il Carnevale di Venezia vengono soprattutto da Francia e Germania. Il conte Umberto Marzotto, che nel 1987 scrisse alla moglie Marta che si voleva separare: «Al Carnevale di Venezia le maschere alludono alle mie corna». Maschera preferita di Casanova a Carnevale: Pierrot. Alessandro Del Piero ogni anno va al carnevale di Venezia mascherato, così può girare senza essere riconosciuto. Qualche anno fa, da un viaggio con la Nazionale in Giappone, tornò con la maschera di un lottatore giapponese che era stato suo idolo d’infanzia: «L’Uomo Tigre: io gli avevo dato la maglietta, lui aveva ricambiato con la maschera». Indossando quella pensò di andare al carnevale veneziano: «Ho finito per passare il tempo a fare foto abbracciato ai turisti giapponesi in piazza San Marco». I preparativi per il Carnevale di Rio de Janeiro cominciano a luglio. Attira circa due milioni di persone al giorno. Una Dani Sperle, ballerina di samba, detiene il record di tanga più succinto del Carnevale di Rio: 3 centimetri di stoffa. Susanna Camusso s’è truccata solo una volta in vita sua: a 55 anni, per una festa di Carnevale. Secondo alcuni studiosi, la maschera di Arlecchino è una maschera funebre, il vestito bianco di Pulcinella rappresenta un sudario. Gli eruditi trovano l’origine del corteo carnascialesco in una sorta di pellegrinaggio verso il paese della Cuccagna, paese dell’immaginario popolare medievale con fiumi di vino, alberi pieni di salsicce, strade pavimentate d’oro eccetera. «Ci si accorge che è carnevale perché nel rincasare, pensando ai casi vostri, incontrate a ogni passo sparati bianchi, code di vestiti dorati su scarpini metallici, gibus, capellature scoperte» (Achille Campanile).