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 2015  gennaio 27 Martedì calendario

TUTTO BERTRAND RUSSELL: DALLA FILOSOFIA AL WHISKY

Credo che non siano pochi quanti di noi hanno conosciuto chi sia stato davvero Bertrand Russell, magari attraverso la lettura di qualche capitolo di quella sua esemplare Storia della filosofia occidentale. Adesso, per conoscere meglio questo personaggio molto eclettico, vissuto dal 1872 al 1970, merita leggere quanto ne ha scritto il suo amico Rupert Crawshay-Williams nel saggio Bertrand Russell tradotto in italiano (Castelvecchi, traduzione di Bruno Oddera, pagine 187, € 19,50) con questo efficace sottotitolo: Ricordo di un’amicizia.
Non si tratta, infatti, di una vera e propria biografia, ma piuttosto di un mosaico, che – soprattutto attraverso aneddoti – ci restituisce non solo un Russell «genio così eminente» ma altresì «un uomo di passione e d’azione», capace di discutere di tutto e su tutti come un pensatore acuto e spregiudicato,nel 1950 Nobel per la Letteratura.
Così emergono alcune caratteristiche di Russell (anzi, di Bertie, come veniva chiamato dagli amici). Sapeva conservare «il senso delle proporzioni, l’autocontrollo, il desiderio, qualora la situazione lo giustificasse, di essere arguto o di divertirsi nelle parentesi, per cui era sempre un compagno piacevole» spiega Crawshay-Williams, aggiungendo che comunque «sperava di essere forse uno dei due o tre più grandi e più influenti intelletti del secolo».
Non solo: era ateo dichiarato, eppure ne sapeva più di ogni altro «sulle eresie cristiane di minore importanza». Come filosofo era «essenzialmente un epistemologo scettico; vale a dire un uomo il cui interesse intellettuale era quello di indagare sui modi mediante i quali conseguiamo la conoscenza e di individuare, allo scopo di eliminarli, tutti i concetti falsi su quello che sappiamo».
Ma ecco anche il Russell più «privato», ossia «un uomo che entusiasticamente e con successo ha dato la caccia alle donne per tutta la vita». Altrettanto importante è il Russell «politico», che condannava il comunismo di stampo sovietico-stalinista ma faceva altrettanto nei confronti di certo pesante «interventismo» di Washington.
E naturalmente, non meno significativa è l’opera di Russell, che fin dagli anni Cinquanta era nemico molto aspro sull’uso della bomba all’idrogeno. Senza mai dimenticare che Russell è stato un sincero amante della musica e un accanito bevitore di whisky con acqua.