Filippo Grimaldi, La Gazzetta dello Sport 24/1/2015, 24 gennaio 2015
FERRERO SENZA LIMITI: «FRA DUE ANNI LO SCUDETTO»
Persino il suo predecessore Edoardo Garrone ieri avrebbe dovuto (e voluto) pagare pegno. «Una decina di giorni fa Massimo Ferrero mi aveva anticipato che sarebbe arrivato Eto’o alla Samp. Gli ho risposto che, se davvero ci fosse riuscito, gli avrei pagato un pranzo». Era tutto vero. Così il passato prossimo e il presente della Samp si sono visti ieri, «ma alla fine ha voluto pagare comunque lui», racconta ancora il numero uno uscente del club di Corte Lambruschini, felicissimo di parlare di una Samp da favola.
NO LIMITS E che non si pone limiti, se ieri il presidente Ferrero ha preso la parola al «Mugnaini» per dire che «fra due anni mi sono prefissato di ripetere qui una cosa che fece un signore romano, che saluto...». Paolo Mantovani se n’è andato ventuno anni fa, ma verrà ricordato per sempre come l’uomo che creò la Samp d’oro di Vujadin Boskov, portandola per la prima volta nella sua storia al tricolore, nell’anno di grazia 1990-91.
GRAZIE SINISA Ferrero non vaneggia, bisogna dargliene atto. È lui stesso a ricordare a tutti come «ciò che io ho detto, poi l’ho fatto». Sottolineando ancora che «questa è un’azienda solida», quasi a voler spazzare via le voci che questo mercato di gennaio da capogiro possa nascondere qualche rischio. «Sono orgoglioso di questi primi sei mesi di Sampdoria, soprattutto perché non abbiamo mai regalato nulla. Ringrazio i miei ragazzi, che hanno portato in alto i colori blucerchiati, e non finirò mai di dire grazie a Mihajlovic», che in un ideale passaggio di consegne fra «quella» Samp e il gruppo di oggi, è il vero erede calcistico di Vujadin.
NON DORMO MAI E per far capire che il presidente non scherza affatto con i suoi proclami, la fantomatica ditta Berardi, a cui lui fa ormai riferimento quasi quotidiano per raccontare la propria operosità calcistica, ieri ha virtualmente tirato fuori 18 milioni di euro, considerando la presentazione ufficiale (oltre a Frison e Andrea Coda) delle «perle», Correa e Muriel, per dirla con le parole del presidente. «Sono un presidente operaio, con l’elmetto giallo in testa ed i guanti da lavoro. Ma sono pure nuovo dell’ambiente... I Pozzo cercano sempre di guadagnare un po’ di più», butta lì con una battuta per ricordare le difficoltà incontrate prima di riuscire a chiudere la trattativa con l’Udinese per Muriel, che adesso dovrà guarire prima di potersi mettere a disposizione di Sinisa. «Quanto mi servirà? Un mese, forse due, la società non mi ha messo fretta».
GARANTITO Proprio il colombiano è una vecchia conoscenza di Carlo Osti, dai tempi di Lecce: «Mi auguro che torni in campo ancora più forte rispetto ad allora», spiega il d.s. blucerchiato, riuscito a portare a Genova anche Frison «che avevo avuto già a Treviso. Era stato vicinissimo alla Samp già l’estate scorsa». Con loro sorridono pure Correa (Osti: «Deve crescere, non mettiamogli pressione addosso») e Andrea Coda, legato all’operazione-Muriel. Mentre, lì vicino, Ferrero regala l’ultima provocazione: «Abbiamo vinto il derby di mercato per quattro a uno», con riferimento alla presentazione, nello stesso momento, di Niang da parte del Genoa.