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 2015  gennaio 27 Martedì calendario

LO STUDENTE TERRIBILE, DA INGEGNERIA AL POTERE SENZA FERMARSI MAI

Quando negli anni Novanta frequentava l’università, lo studente di Ingegneria civile Alexis Tsipras era il leader della gioventù comunista. L’abilità retorica, la passione per la politica e il bel volto virile ma gentile alla ‘Che’ Guevara, incorniciato da lunghi capelli neri, avevano subito conquistato tutti, non solo la collega Betty (al secolo Peristera Batziana, ndr), che ora è la sua compagna nonché madre dei suoi due bambini (il maggiore si chiama Ernesto, proprio in onore del ‘Che’, ndr). Nikos Stavros, giornalista 41enne come Alexis – in Grecia lo chiamano tutti per nome – e amico dai tempi del liceo sperimentale ride quando ricorda che allora aveva fondato la fazione di sinistra più agguerrita della scuola secondaria di Atene e l’aveva chiamata Poseidone, in onore al Dio del terremoto e dei maremoti. “Diceva che bisognava provocare un terremoto nel sistema scolastico e ora speriamo riesca a farlo anche in Europa ma sono certo che ci riuscirà perché lui è uno che non molla, non si dà mai per vinto, pur essendo una persona umile e molto disponibile a prendere in considerazioni le opinioni altrui, anche degli avversari”.

Natali borghesi in un quartiere popolare
Nato nel 1974 in una famiglia della media borghesia, padre ingegnere e madre casalinga, Tsipras ha abitato fino a quando non ha iniziato a convivere con la compagna nel quartiere di Kipseli, una zona popolare e piena di immigrati dove vive tuttora, in un altro quartiere del centro di Atene. Al contrario di Roma o delle grandi città italiane, ad Atene i ricchi vivono lontani dal centro, sulle alture di Erithrea o a Kifisia, vicino al mare, ma Tsipras non intende fare la fine di Papandreou e quindi non si sposterà. Continuerà a stare a Kipseli, vicino al fratello e non lontano dai genitori. Non intende nemmeno mettersi la cravatta, nonostante lo aspettino incontri ufficiali con i capi di Stato europei. Dice, scherzando, che potrebbe fare un’eccezione quando incontrerà la sua arcinemicaAngelaMerkel,masoloper galanteria e comunque non se si opporrà alla cancellazione di parte del debito greco.

L’ateismo e l’abbandono del partito comunista
Tanto meno intende sposarsi perché né lui né Betty, che ha preferito lasciare il lavoro per occuparsi dei figli anziché farli crescere da una baby sitter, credono all’istituto del matrimonio (sono uniti da un ‘patto di libera convivenza’, ndr), così come non credono in alcun Dio. Sono entrambi atei. La carriera politica di Tsipras è stata inarrestabile da quando era leader del movimento studentesco. Dopo aver lasciato il partito comunista (Kke) per Synaspimos, di cui è diventato segretario all’età di trent’anni, ha lavorato duramente per scalare la vetta. In dieci anni ha portato Synaspimos e quindi Syriza (che fino a due anni fa faceva parte dell’ombrello Synaspismos, che ora non esiste più) dal 3% al 36%. Del resto è conosciuto per lo stakanovismo e la pignoleria, che spesso ha gettato nello sconforto chi gli prepara i discorsi. “Ringrazia, li legge con attenzione, fa domande, ringrazia di nuovo e poi li cambia quasi completamente”, dice Christos, trentenne che ammette di essersi sentito spesso frustrato per questo. Ma nessuno gliene vuole perché tutti sono convinti dell’onestà intellettuale del primo ministro. “Pensare che dieci anni fa facevamo le fotocopie assieme al partito e ora è premier, mi riempie di orgoglio”, dice un altro membro del partito ora deputato ma che preferisce non essere nominato perché dice che l’unico nome importante oggi è quello di Tsipras.

La prima battaglia per la parità agli esami
Durante l’università, una volta diventato leader della sinistra comunista si è battuto per la riforma del sistema scolastico e soprattutto per la cancellazione dei test di ingresso all’università. Siccome per accedere a molte facoltà bisognava andare a lezione privata per mesi dagli insegnanti che avrebbero poi giudicato i test, Tsipras lo riteneva ingiusto per due ragioni: innanzitutto perché questo sistema alimentava la discriminazione dato che i figli delle famiglie povere non potevano permettersi di pagare le lezioni, secondo perché generava corruzione dato che gli aspiranti universitari ricchi potevano corrompere i membri della commissione giudicante pagando mazzette. Anche in questo Tsipras non fallì. Che sia un segno?