Gianandrea Gaiani, Libero 25/1/2015, 25 gennaio 2015
OBAMA INCORREGGIBILE: ADDESTRA 5MILA JIHADISTI
Se non ci fossero di mezzo le tante vittime del terrorismo islamico verrebbe quasi da ridere per l’incapacità dell’Occidente di imparare dai suoi errori, che sono davvero tanti in fatto di contrasto ai jihadisti. Al vertice della Coalizione di Londra nessuno dei Paesi europei così preoccupati per il terrorismo jihadista dopo gli attacchi di Parigi sembra aver chiesto spiegazioni agli Usa per il programma varato dalla Casa Bianca che addestrerà nuovi potenziali terroristi islamici. Un piano finanziato con mezzo miliardo di dollari che vedrà 400 consiglieri militari delle forze speciali americane addestrare in Turchia, Giordania e Arabia Saudita 5mila miliziani dell’Esercito Siriano Libero (Esl), definiti «moderati» e da qualche inguaribile ottimista persino «filo occidentali». Fa sorridere sentire il portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby, affermare che i miliziani addestrati in cooperazione con Arabia Saudita, Qatar e Turchia dovranno muovere guerra allo Stato Islamico. Fa ridere perché l’Esl combatte il regime di Bashar Assad, che è l’unico vero avversario militare del Califfato in Siria, e pensare che i suoi miliziani addestrati dai Berretti Verdi americani rinuncino alla guerra al regime di Damasco è illusorio. Ridicolo poi ritenere che turchi, sauditi e qatarini sostengano davvero la guerra contro l’IS quando i loro leader dichiarano che l’obiettivo è abbattere Assad. Infatti se la Coalizione in Iraq ha ottenuto qualche successo contro il Califfato non altrettanto si può dire in Siria dove i jihadisti continuano ad avanzare. Negli ultimi due anni la gran parte delle brigate dell’Esl ha infatti aderito ai ben poco moderati movimenti jihadisti, dallo Stato Islamico ai qaedisti del Fronte al Nusra, portando con sé le moderne armi ricevute da Cia, turchi, arabi del Golfo e da qualche Paese europeo. Migliaia di miliziani «moderati» dell’Esl addestrati nei campi situati in Turchia e Giordania da istruttori americani e di molti Paesi europei (anche italiani secondo alcune indiscrezioni) combattono sotto le bandiere del jihad. Tra questi vi sono anche molti di quei «foreign fighters» di cui l’Europa sembra oggi così preoccupata. Non sembrava esserlo però quando i volontari del jihad partivano dal Vecchio Continente per combattere Assad uccidendo militari e civili sciti e cristiani in Siria. Si trattava di jihadisti già ben noti ai servizi di sicurezza europei, come emerge chiaramente oggi, ma li abbiamo lasciati partire, addestrarsi e combattere salvo poi preoccuparcene oggi che personaggi come i fratelli Kouachi tornano «a casa» importando il jihad nelle nostre città. Autogol non certo nuovi per l’Occidente. Tanto per fare un esempio, Washington addestrò ed equipaggiò negli anni scorsi 4 reparti antiterrorismo in Mali tre dei quali passarono dalla parte di al Qaeda mentre il quarto tentò di rovesciare il governo. Nonostante tutto questo nessuno oggi contesta il piano americano che «sfornerà» altri 5 mila guerriglieri sunniti che verranno selezionati da turchi, sauditi e qatarini sicuramente tra laici, liberali e sinceri democratici. I miliziani verranno addestrati e armati alla perfezione dai migliori corpi speciali Usa al costo di 100 mila dollari ognuno e il Pentagono conta di rinnovare il programma fino al 2017 addestrando in totale 15 mila potenziali fotocopie del fratelli Kouachi. Pronti a mettere in pratica le preziose tattiche apprese dai Navy Seal.