Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano 22/1/2015, 22 gennaio 2015
INGLESE
Renzi parla a Strasburgo in inglese e per sbaglio dichiara guerra all’Ucraina”. È una battuta di Lercio.it , ma tanto battuta non è. Ieri, al vertice di Davos, Renzi è tornato a grandinare “de-de-de” e “shishhh bekos”. Voleva ripetere le solite litanie sul bene che trionfa sul male, Carpe diem e “il futuro è adesso”, ma si è spinto oltre. La supercazzola, in inglese, dà il meglio di sé. Ascoltiamolo: “End ai ffffinc de rol ov politissscian mast b sees de moment”; “Show is de fiuciar very very briffly”; “I ffffinc this is a moment” (la parola “think” lo fa dannare). Quindi: “Italy needs an incredibol ehm ggghggh sison of reform”; “I’m not here to present a future of tomorrow, for my country the time of the fiuccciar is today”; “We start with de de de ov legimakt” (?). Renzi ha poi tuonato: “With a strong and ability to innovation ovvv gghmm ehhmm civil justice wid de de de de de de innovescion technology in the koooort”. Qui Renzi ha strabuzzato gli occhi e guardato in alto, aprendo la bocca a pesce. Attimi di panico, ma niente paura: era solo una delle sue imitazioni di Verdone in Troppo forte. Ancora: “Becos i fink the enemy is the tape of biurocrassi” (voleva dire che ce l’ha con la burocrazia) e “Time clearsss” (voleva dire che lui usa quello shampoo lì). Gran finale: “The investiment of italian interpeneuerss” (??) and “international capitawwwawwals (???)”. Infine: “This is the most important fic”. E qui forse Renzi si è incupito, perché non gli è uscita la “a” nell’ultima parola.