Davide Vannucci, il Venerdì 23/1/2015, 23 gennaio 2015
LO STATO È AL VERDE LA TURCHIA VENDE LE ESENZIONE MILITARE
L’Iran ci sta pensando, la Turchia lo ha già fatto: offrire l’esenzione dal servizio militare in cambio di denaro. Le crescita economica è lontana dai numeri di qualche anno fa, così il governo di Ankara ha deciso di concedere una possibilità ai circa 700mila giovani al di sotto dei 27 anni che sono arruolabili; pagare una somma corrispondente a 8.700 dollari per ottenere la dispensa. In linea teorica, se tutti cogliessero quest’occasione, lo Stato incasserebbe 5,7 miliardi di dollari.
Non si tratta della prima volta che la Turchia ricorre a un simile escamotage. In passato ci sono già stati quatto provvedimenti di questo tipo, l’ultimo dei quali nel 2012. La differenza, però, è nel prezzo: all’epoca lo Stato chiedeva 13.300 dollari e solo 70mila potenziali soldati risposero alla chiamata. Ora Ankara, abbassando l’asticella, si augura di attirare l’attenzione dei giovani della classe media, circa 250mila persone, per i quali 8.700 dollari non rappresentano una cifra inaccessibile.
Il premier Ahmet Davutoglu spera di ricavare da questa mossa due miliardi di dollari, utili a sollevare il bilancio, a pochi mesi dalle elezioni di giugno. L’iniziativa sembra popolare e alcune banche turche hanno aperto linee di credito di 36 mesi per l’importo richiesto. L’esempio di Ankara è allo studio anche in Iran, le cui finanze sono ancora più disastrate, a causa delle sanzioni e del crollo del prezzo del petrolio. In un’intervista al quotidiano Etemaad, ripresa dal New York Times, l’economista Hossein Raghfar ha rivelato che il governo è a caccia di soldi e che la vendita dell’esenzione dal servizio è un’opzione allo studio.