Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  gennaio 22 Giovedì calendario

CASSETTI SI ALLUNGA LA VITA: «A COMO PERCHE’ AMO LE SFIDE»

«Sono qui perché amo le sfide». E per Marco Cassetti questa è una sfida davvero particolare. Ieri ha firmato un accordo fino a fine stagione con il Como, tornando a 37 anni e mezzo in una categoria che aveva frequentato soltanto a inizio carriera. Nativo di Brescia e cresciuto nel Lumezzane, «ricordo che venire a fare punti a Como era difficile», diceva ieri. Era la fine degli anni Novanta quando il Como di Preziosi costruiva la scalata verso la Serie A e lui invece la sua strada la saliva da solo. L’esordio in Serie A con il Verona, dove restò tre stagioni, poi tre anni ancora in massima categoria con il Lecce, dove incontrò Zeman che ne affinò le capacità arretrandolo da esterno in difesa, ruolo con cui Cassetti si guadagnò con la maglia pugliese la convocazione in Nazionale e le attenzioni della Roma. Sei anni in maglia giallorossa, un legame profondo consacrato da un gol che consentì nel 2009 alla Roma di Ranieri di vincere il derby con la Lazio e fece di lui una sorta di romano adottivo.
Nella Capitale vive la sua famiglia, lì ha potuto allenarsi a Trigoria in questi mesi di inattività seguiti alle due stagioni in Inghilterra con il Watford, lì dieci giorni fa applaudiva dagli spalti dell’Olimpico la doppietta di Totti contro la Lazio. «Ma stare senza partita non è bello, io sono ancora un calciatore». E in effetti si è presentato in piena forma martedì al campo. «Scendere di categoria un problema? Io ho voglia di giocare e ho voglia di vincere. Se ho fatto questa scelta è perché sono convinto di poter dare tutto, e di poter mettere la mia esperienza a disposizione dei compagni più giovani e della mia squadra». Se tutto andrà bene Cassetti potrebbe già essere in campo domenica a Vicenza. Con tanta voglia e un unico dispiacere: «Non poter avere sulle spalle il mio numero, il mio 77» .