Martino Cavalli, Panorama 22/1/2015, 22 gennaio 2015
AGLI ITALIANI UN REGALO DA 6 MILIARDI
Un regalo per gli italiani da 6 miliardi di euro, forse 6,5. È il maggior reddito disponibile, quindi soldi in più nelle nostre tasche, grazie al crollo del prezzo del petrolio a 40 dollari: meno spese per il pieno di benzina, per il riscaldamento, per la luce elettrica, più soldi da spendere in altri consumi. È la stima del Centro studi di Intesa Sanpaolo anche se, sottolinea il capoeconomista Gregorio De Felice, un valore così basso dovrebbe durare al massimo tre mesi per poi risalire fino a quota 57. Comunque, un bel regalo anche per il sistema-Italia: lo 0,5-0,6 per cento in più di Pil con il petrolio a quota 40; un rispettabile più 0,3-0,4 se invece il barile risalisse a 60 dollari.
CHI CI GUADAGNA. Oltre alle famiglie, per le quali il guadagno è netto, anche buona parte del sistema produttivo ha dei benefici. Per le imprese diminuiscono i costi intermedi (dalla produzione ai trasporti), continua De Felice, quindi aumentano i margini o si contrae il debito. Metallo, cemento, vetro, laterizi, chimica: è lunga la lista dei comparti industriali che ne avranno forti benefici.
CHI CI PERDE. Ovviamente i settori direttamente legati all’energia, dall’estrazione alla raffinazione. Ne risentono quindi colossi come Eni ed Enel, che non a caso sembrano in secondo piano nei progetti di privatizzazione del governo. Potrebbe risentirne chi esporta il made in Italy verso i paesi produttori, anche se, conclude De Felice, non sono valori determinanti per il nostro export. Il paese che rischia di più è il Venezuela, per l’Italia è privo di peso economico; la Russia sarà certamente in difficoltà, ma rappresenta il 2,5 per cento dell’export manifatturiero italiano; il totale dei paesi Opec vale invece il 5,7, ma le enormi riserve di valuta che hanno accumulato non fanno certo presagire un calo dei consumi in breve periodo. (Martino Cavalli)