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 2015  gennaio 23 Venerdì calendario

SERIE A, RICAVI DA RETROCESSIONE

I l calcio italiano, fino a 10 anni fa assoluto dominatore in Europa, è ormai sempre più ai margini nel panorama continentale. Un ulteriore conferma è arrivata ieri l’annuale Football Money League redatta da Deloitte, che ha ratificato i passi indietro compiuti dai club della Serie A nel contesto europeo. Per la prima volta in oltre un decennio l’Italia vanta solo un club nella top 10; si tratta della Juventus, che per giunta occupa la decima e ultima posizione, in discesa rispetto al nono posto del 2012/13 nonostante il club bianconero abbia incrementato il fatturato da 272,4 a 279,4 milioni di euro. La società guidata da Andrea Agnelli ha pagato il fatto di essere stata eliminata nella fase a gironi della Champions League 2013/14 (la gallina dalle uova d’oro per i club) e ciò ne ha limitato il potenziale di crescita.
Molto peggio stanno Milan, Inter e Roma. Il club rossonero, 12° in Europa con 249,7 milioni di fatturato, è uscito per la prima volta dalla Top 10, dove figurava stabilmente da almeno un decennio. Ma la cosa che più fa riflettere è che il passo indietro non è legato alla mancata qualificazione alla Champions League 2014-15, i cui effetti economici si faranno sentire solo nel bilancio 2014, quindi è logico ipotizzare che il prossimo anno il Milan perderà ulteriori posizioni nel ranking. Senza gli introiti garantiti dalla Champions il fatturato dell’esercizio 2014 (preso a riferimento dagli esperti di Deloitte) dovrebbe attestarsi intorno a 210 milioni.
L’Inter, senza gli introiti della Champions, ha visto ridursi il fatturato a 164 milioni e ha perso due posizioni (da 15esima a 17esima), superata anche dalla new entry Napoli, che nel 2013-14 ha disputato la competizione più prestigiosa e ha portato il fatturato a 164,8 milioni. Il club di De Laurentiis non potrà beneficiare più di questa entrata nel 2014/15 e quindi è ipotizzabile un suo calo nel ranking. La Roma infine, 19esima nel 2012/13 con un fatturato di 124 milioni, è scesa in 24esima posizione con 127,4 milioni di ricavi.
In generale il problema del calcio italiano è che, come dimostrano i casi della Juventus e della Roma, anche i piccoli passi in avanti che i nostri club potrebbero fare nei prossimi anni non sembrano sufficienti a reggere la competizione, non solo con giganti quali Real Madrid, Manchester United, Barcellona e Bayern Monaco e con i club di proprietà dei grandi tycoon (Paris Saint Germain, Manchester City e Chelsea), ma nemmeno con i club inglesi di fascia medio-alta, che stanno beneficiando al meglio di una migliore strategia commerciale, degli stadi di proprietà e anche di un ricchissimo contratto per la commercializzazione dei diritti televisivi. Il caso di Newcastle e Everton, rispettivamente 19esimo e 20esimo club con un fatturato di 155 e 144 milioni, sono il segno più evidente di questa tendenza. Non a caso la ricerca Deloitte prevede che già dal prossimo anno gli si rafforzerà la presenza di club inglesi nella Football Money League.
Luciano Mondellini, MilanoFinanza 23/1/2015