Andrea Giacobino, MilanoFinanza 21/1/2015, 21 gennaio 2015
FISCO E GENOA PESANO SUI CONTI DI PREZIOSI
Il fisco e il Genoa Cricket & Football Club costano carissimi a Enrico Preziosi. Qualche giorno fa si è riunita infatti l’assemblea della E.P. Preziosi Participations, tramite la quale l’imprenditore detiene i suoi asset principali, fra i quali la Fingiochi con cui è azionista di Giochi Preziosi con il 42% del capitale e della squadra di calcio del capoluogo ligure. A fronte di un mini-utile di 13 mila euro registrato nel corso del 2013, il consolidato è stato invece archiviato con una perdita di 31 milioni di euro dopo i 166 milioni persi nell’esercizio precedente. Il revisore legale Marco Colacicco non ha espresso un giudizio sul bilancio della E.P. Preziosi Partecipations «a causa degli effetti connessi alle molteplici incertezze», fra cui soprattutto «l’esito del processo di riequilibrio economico e finanziario della controllata Genoa Cfc» e il «mancato rispetto dell’evoluzione economico-finanziaria di Giochi Peziosi» dopo l’accordo con le banche creditrici. La E.P. Preziosi Partecipations, con un attivo di 521 milioni e un patrimonio netto di 28 milioni di euro, accusa però debiti per 436,3 milioni di euro, tanto che Preziosi, in quanto amministratore unico, riconosce che il suo gruppo «è esposto a un forte rischio di liquidità». La perdita consolidata si deve da una parte a 43 milioni di euro di ammortamenti effettuati proprio dal Genoa «con riferimento ai diritti pluriennali delle prestazioni dei calciatori calcolati con aliquote parametrate alla durata dei rispettivi contatti». Ma poi Preziosi ha dovuto appostare un «fondo per imposte anticipate» di quasi 30 milioni di euro perché l’Agenzia delle Entrate ha vinto in Appello contro l’imprenditore in merito agli avvisi di accertamento ricevuti da Fingiochi ai fini del versamento delle imposte Ires e Irap. Preziosi ha fatto richiesta di «sospensione dell’esecutività dell’atto», che, se non venisse accolta, lo vedrebbe pronto a rimborsare il fisco per l’importo esatto di 27,5 milioni di euro, diluiti però in 120 rate mensili.
Andrea Giacobino, MilanoFinanza 21/1/2015