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 2015  gennaio 21 Mercoledì calendario

BOERI ALL’INPS, SUBITO UNA GRANA

Se non ci saranno intoppi, entro la prima metà di febbraio potrebbe insediarsi il nuovo presidente dell’Inps, il professor Tito Boeri. Dopo l’annuncio choc (soprattutto per il commissario straordinario Tiziano Treu) della vigilia di Natale, la procedura sembrava languire: l’unico atto era stato l’annuncio del premier Renzi nella conferenza stampa del 24 dicembre.
L’unico atto scritto era il comunicato stampa. Ma, in questi giorni, tutto e’ stato accelerato. La settimana scorsa il Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza (Civ) dell’Inps ha assicurato la propria intesa alla proposta (giunta con lettera del ministro Poletti in data 30 dicembre) assicurando così l’ok sindacale (il Civ è l’organismo guidato a rotazione da Cgil Cisl e Uil che rappresenta i lavoratori e le imprese, come contribuenti delle prestazioni assicurate dall’Istituto) all’operazione.
Entro il 2 febbraio dovranno esprimersi le commissioni Lavoro di Camera e Senato (con parere obbligatorio ma solo consultivo: cioè l’approvazione o meno e’ ininfluente sulla procedura di nomina) dopo di che il Consiglio dei ministri chiederà al Capo dello Stato di perfezionare la nomina con un Decreto del Presidente della Repubblica (Dpr). Sarà uno dei primi atti del nuovo inquilino del Quirinale o del facente funzione, Pietro Grasso?
Sul l’immediato futuro dell’Inps restano tre capitoli pendenti.
Il primo riguarda la governance. Sono anni che, da più parti, si chiede di modificare la governance dell’Istituto che dal 2010 ha perso il consiglio di amministrazione (abolito dal Governo Berlusconi). Molti oggi scommettono che rinascerà. Almeno tre membri, uno dei quali il presidente. Se così fosse, i sindacati non sarebbero contenti: vorrebbero che il Civ acquisisse i poteri del defunto cda, invece che spartirli - come accade oggi - tra presidente e direttore generale.
Il secondo capitolo riguarda proprio il direttore generale. L’attuale, Mauro Nori, dopo cinque anni di mandato, aveva stretto un accordo con Treu per avere un rinnovo dell’incarico, in barba alle recenti regole sulla rotazione degli incarichi, richieste dalla legge Severino e dal presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Riuscirà a convincere Boeri a rinnovarlo? Fino al 15 febbraio è in prorogatio. Il presidente Boeri avrebbe l’occasione di completare il ricambio dei vertici voluto da Renzi, avrà la forza di farlo? O il passato - e il peso dei sindacati che vorrebbero la conferma di Nori - imporrà una continuità sconsigliata dalle leggi (lo stesso dilemma che deve risolvere l’Inail, dove peraltro il presidente Massimo De Felice ha già fatto sapere di non gradire la conferma del suo Dg, Giuseppe Lucibello, «dopo cinque anni bisogna cambiare»).
Il terzo capitolo riguarda i conti dell’Istituto. Dopo l’incorporazione di Inpdap il bilancio Inps ha un rosso di dieci miliardi. E il 2015 è iniziato con l’esercizio provvisorio, vista l’impossibilità di chiudere e approvare i conti entro la fine del 2014. La spesa per dodicesimi non è un bel segnale di serenità sul futuro dell’anno appena iniziato.
Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi 21/1/2015