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 2015  gennaio 20 Martedì calendario

LA UE FA 4 MLD DI SCONTO ALL’ITALIA

Arriva lo sconto per l’Italia. Lo ha annunciato ieri Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari Economici e Monetari, spiegando che alla luce della nuova interpretazione delle norme sulla flessibilità concessa all’interno del Patto di Stabilità, «l’Italia ha ora uno sforzo minore da fare», con una riduzione del deficit di bilancio strutturale che «passa dallo 0,5% allo 0,25% del pil» quest’anno. In soldoni, si tratta di poco meno di 4 miliardi di euro. L’Italia potrà infatti beneficiare delle tre clausole annunciate la scorsa settimana sulle riforme strutturali, sugli investimenti e sul ciclo economico. L’Ue ha reso noto che nei casi in cui il divario tra produzione economica reale e produzione potenziale sia compreso tra il -3% e il -4%, sarà richiesto di tagliare il deficit solo dello 0,25% del pil se il debito è superiore al 60%. L’Italia ha un divario pari al -3,4% e un debito superiore al 130% del pil. La Commissione ha inoltre previsto delle «temporanee deviazioni» sui conti pubblici, nel caso di piani di investimenti co-finanziati con l’Ue lanciati da Paesi con pil in contrazione o con difficoltà economiche. Saranno poi considerati da Bruxelles anche gli sforzi sul fronte delle riforme strutturali. Su questo punto Moscovici ha spiegato che «la Commissione riconosce che c’è una vera volontà del governo italiano di riformare l’economia» e che il Paese «vuole sostenere il programma di riforme, delle istituzioni, della giustizia, del mercato del lavoro, della fiscalità, della pubblica amministrazione». Si tratta, ha precisato Moscovici, di «riforme necessarie per uscire dal marasma economico, da anni di crescita anemica, e per attivare gli investimenti». L’approvazione dei piani di bilancio del 2015 dell’Italia, insieme a quelli di Francia e Belgio, era stata rimandata a marzo per mancanza di dati definitivi. La Commissione effettuerà quindi le valutazioni sulla base delle nuove stime economiche che verranno rilasciate il 5 febbraio. Lo scorso novembre Italia, Francia e Belgio erano stati indicati come Paesi che rischiavano di non rispettare il Patto di Stabilità. Moscovici ieri ha parlato di un dialogo costruttivo con il governo italiano, sottolineando che entro la fine di gennaio sarà inviata a Roma una «nuova missione tecnica della Commissione per valutare la situazione alla luce dei dati e dell’analisi economica, degli impegni di riforma». Moscovici ha chiuso dicendo che se l’Italia non farà lo sforzo strutturale richiesto, Bruxelles potrà sempre giocare la carta delle sanzioni che però «sono sempre una sconfitta, lo scopo della Commissione non è punire ma convincere, vogliamo avere un dialogo costruttivo» con il governo.
Marcello Bussi, MilanoFinanza 20/1/2015