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 2015  gennaio 18 Domenica calendario

PRIMARIE

In superficie basta pagare due euro e tirar su un gazebo per organizzare le primarie Pd destinate a scegliere il candidato del partito (o meglio del centro sinistra) per le elezioni locali e nazionali. In realtà il quadro è molto più complesso. Intanto le regole delle primarie non sono mai state chiarissime. Perché bisogna fare primarie di coalizione quando il Pd è decisamente il partito più grande del centro-sinistra? Mistero. Chi sceglie i candidati del Pd? Qui, come dimostra il caso Campania occorre avere enrome pazienza. Cosa vuol dire che possono parteciparvi iscritti e simpatizzanti? Mistero. Cosa si fa per evitare che qualcuno voti due o più volte in seggi diversi? Mistero. Come funzionano i controlli? Qui le regole sono un po’ più precise visto che alle recenti primarie della Liguria il comitato dei garanti ha annullato ben 4.000 voti su 55.000. Uno ogni undici. Il che la dice lunga sulla possibilità di brogli.
Un dibattito sullo strumento delle primarie era già in corso da prima, all’interno del partito: «Ne sta discutendo - sottolinea il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini - la commissione che lavora sulla forma partito. Si sta valutando come rendere le primarie impermeabili a intromissioni esterne. Lo strumento è valido ma va perfezionato, senza dimenticare che nella stragrande maggioranza dei casi del passato, il bilancio è stato positivo».
Le riflessioni di Guerini si riferiscono alle burrascose primarie liguri ma non ignorano anche il caso Campania dove da mesi si discute dei candidati alle primarie regionali e con enormi difficoltà è stata fissata la data del 1 febbraio. Il problema delle primarie è sempre quello: chi partecipa al voto è sinceramente interessato alla vita interna del Pd o è eterodiretto dalle spinte più varie: interessi locali, di cordate e persino di partiti diversi dal Pd? Vedremo se nei prossimi mesi arriveranno risposte concrete.