Bruno Quaranta, TuttoLibri – La Stampa 17/1/2015, 17 gennaio 2015
L’EROTISMO FELICE DI CASANOVA
Era uno degli undici casanovisti che ogni anno in Laguna si riunivano nel nome del Grande Veneziano, Luigi Bàccolo. Dunque predestinato a scrivere una vita del seduttore princeps, sacerdote di un erotismo felice. Apparsa a suo tempo da Rusconi, viene ora riproposta dall’editore Aragno (con l’Epistolario 1759-1798 curato da Piero Chiara).
Originario di Savigliano, il villaggio di Santorre di Santarosa e dell’astronomo Schiaparelli, studi alla Normale di Pisa, professore di liceo, Luigi Bàccolo scomparve nel 1992. Cultore della letteratura francese (in dialogo epistolare con i Montherlant e i Giono), prediligendo il Settecento, i suoi aedi, ovvero i libertini. Così modellando una sorta di gemellaggio con un altro piemontese, Arrigo Cajumi, a cui non sfuggirà il «malinconico mot de la fin» di Casanova, quando, «al termine delle sue Memorie, è uscito a dire della forosetta Sgualda: “Elle me donnait de l’amour, et je lui donnais de l’argent”».
Bruno Quaranta, TuttoLibri – La Stampa 17/1/2015