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 2015  gennaio 17 Sabato calendario

S&P «PATTEGGIA» 1 MILIARDO – NEW YORK Standard & Poor’s pagherà un miliardo di dollari al governo americano per aver gonfiato ad arte i rating di titoli garantiti da mutui subprime alla vigilia della crisi finanziaria del 2008

S&P «PATTEGGIA» 1 MILIARDO – NEW YORK Standard & Poor’s pagherà un miliardo di dollari al governo americano per aver gonfiato ad arte i rating di titoli garantiti da mutui subprime alla vigilia della crisi finanziaria del 2008. L’accordo di massima, stando alle ultime indiscrezioni di mercato, è stato ormai raggiunto ed è ora in fase di finalizzazione per essere annunciato formalmente nel corso del primo trimestre dell’anno. Per S&P il compromesso, se non emergeranno ostacoli imprevisti, scatta al termine di una saga finanziaria, politica e legale ricca di colpi di scena. Il leader dei rating sul credito aveva a lungo tenuto testa al Dipartimento della Giustizia, lanciando campagne pubbliche in difesa della sua credibilità e criticando le autorità per eccessi investigativi. In particolare aveva sottolineato di essere l’unica società di rating portata in giudizio e aveva suggerito che Washington fosse impegnata in una ritorsione contro la società, “colpevole” in realtà del declassamento del debito americano nell’estate del 2011. Ma il Dipartimento della Giustizia non ha dato segno di voler cedere alle proteste. Ha accusato la società, due anni or sono, di conflitti di interesse. Di aver cioè manipolato appositamente i “voti” concessi su miriadi di titoli del debito allo scopo di conquistare più facilmente accordi di business dalle banche che chiedevano la maggior generità possibile nei giudizi sui loro prodotti. Quelle stesse banche alle quali negli ultimi anni il Guardasigilli statunitense ha inflitto dure sanzioni multimiliardarie per aver impacchettato, appunto, mutui di bassa qualità sotto forma di bond tossici e ingannato poi gli ignari investitori che li compravano sui rischi che correvano. Una severa multa per S&P, complice di questa finanza facile, era dunque parsa nelle carte. La cifra di un miliardo, allo stesso tempo, rappresenterebbe uno sconto rispetto ai cinque che inizialmente le autorità federali avevano paventato, citando quale metro di riferimento le perdite subite da finanziarie coperte da assicurazioni federali che per i loro investimenti si erano fidate dei rating dell’agenzia. S&P, nei tre anni tra il 2004 e il 2007, aveva complessivamente concesso rating quasi sempre molto favorevoli su oltre 2.800 miliardi di dollari di titoli garantiti da mutui residenziali e su 1.200 miliardi di dollari in derivati nei tre anni. La divisione di McGraw Hill ha così di recente scelto di perseguire senza indugi la strada negoziale, rinunciando alle polemiche. Da ottobre le discussioni tra le parti si sono intensificate e avrebbero adesso portato il gruppo ad accettare l’offerta del governo prima che si avvicini troppo la data di un processo per danni al momento fissata in via preliminare per il prossimo settembre. Una penitenza da un miliardo, durante le trattative, è diventata accettabile per S&P, che vuole dimenticare il passato. Ma anche per le authority americane, che quel passato vorrebbero invece ricordare come un monito affinché non si ripeta mai più. Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 17/1/2015