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 2015  gennaio 17 Sabato calendario

ATENE, FUGA DEI DEPOSITI PRIMA DEL VOTO

Comincia il tanto temuto effetto panico agli sportelli bancari in vista delle elezioni del 25 gennaio prossimo, sebbene finora la tensione si mantenga ancora sotto controllo e in qualche modo possa essere considerata ancora fisiologica.
Due banche greche, l’Eurobank e la Alpha Bank, secondo la stampa greca, avrebbero chiesto alla Banca centrale ellenica contanti d’emergenza a seguito di un deflusso crescente di depositi in vista delle incerte elezioni della prossima settimana. Lo scrive la stampa greca tra cui il quotidiano Kathimerini, il giornale ateniese solitamente ben informato, ha sottolineato che molte delle restanti banche del paese sarebbero intenzionate ad attingere al fondo di assistenza di liquidità di emergenza (Ela) nei prossimi giorni, Fondo che ha un cuscinetto di riserve di 11 miliardi di euro. Intanto ieri l’agenzia internazionale Fitch ha rivisto l’outlook della Grecia da stabile a negativo e ha confermato il rating sulle emissioni del debito sovrano a B. Alla Borsa di Atene i titoli bancari hanno perso terreno: Eurobank -8.8%, NBG -7%, Alpha -6.4%, Piraeus -6.2%.
Numerosi clienti dalle banche avrebbero già ritirato più di 3 miliardi di euro, (erano 2,5 a dicembre) e le imprese stanno soffrendo a causa del calo dei consumi e livelli di liquidità più bassi. A ridurre sensibilmente la liquidità delle banche greche sono appunto la corsa agli sportelli dei correntisti, che stanno ritirando i loro risparmi nel timore che le prossime elezioni sanciscano l’uscita del paese dall’euro (ipotesi negata anche dalla sinistra radicale di Syriza), e il flop delle recenti aste di titoli di debito greci.
Le banche soffrirebbero anche per mancanza di liquidità a seguito dell’acquisizione di buoni del Tesoro a breve, i cosiddetti Tbill a sei mesi, forzate da parte dello Stato, scrive Kathimerini. In realtà anche questa procedura è più una partita di giro che un vero e proprio prestito, aste che non sono mai venute meno nemmeno all’apice della crisi nel 2012. Le banche normalmente ricorrono all’Ela di fronte a una crisi del credito e quando non hanno garanzie adeguate per accedere al prestito dalla Banca centrale europea. L’Ela, inoltre, applica un tasso di interesse più elevato dell’1,55 per cento, rispetto ad appena lo 0,05 per cento della Bce. Secondo la fonte della banca centrale che ha diffuso la notizia ha però precisato che si tratta solo di una misura precauzionale e che al momento Alpha Bank non prevede di utilizzare la liquidità di emergenza.
Secondo la Bloomberg nel Quantitative easing della Bce in possibile rampa di lancio il 22 gennaio sarebbero esclusi i bond di Grecia e Cipro in quanto non sufficientemente garantiti.
Intanto il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha ribadito la propria contrarietà a un ulteriore taglio del debito greco, come proposto dal leader di Syriza Alexis Tsipras, favorito dai sondaggi nelle elezioni del 25 gennaio.
Tra Syriza, il partito della sinistra radicale, e Neo Dimokratia, la formazione al governo, ci sono solo 3 punti percentuali. Inoltre Syriza non avrebbe la maggioranza dei voti necessari per formare un governo da sola e dovrebbe aprire ai piccoli partiti di centro-sinistra di ispirazione filo-europei.
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Vittorio Da Rold, Il Sole 24 Ore 17/1/2015