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 2015  gennaio 18 Domenica calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 22 (I

guardiani del potere)

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TRA EUNUCHI, PRETORIANI E PASDARAN –

Potere «Il potere vero è invisibile e irresponsabile, è una capacità, un servizio effettivo» (S. Lukes).
Guardiani I guardiani del potere nella storia: eunuchi, pretoriani, gesuiti, assassini, giannizzeri, SS, miliziani, camicie nere, spie, gendarmi, pasdaran, talebani, carabinieri, mercenari, hacker eccetera.
P2 Quando, il 17 marzo 1981, nella villa del maestro venerabile Licio Gelli a Castiglion Fibocchi venne trovato l’elenco degli iscritti alla loggia massonica P2, si scoprì che fra le 962 persone registrate c’erano: dodici generali dei carabinieri, cinque generali della Guardia di Finanza, ventidue generali dell’Esercito, quattro dell’Aeronautica, otto ammiragli eccetera. I carabinieri piduisti (52) comprendevano tre ex vicecomandanti generali, un comandante di divisione, il generale Dino Mingarelli inquisito per il depistaggio delle indagini sulla strage di Peteano (1972) connessa alla struttura segreta Gladio, e il generale Romolo Dalla Chiesa, fratello di Carlo Alberto. La lista fu ritenuta dallo stesso Licio Gelli un brogliaccio incompleto in quanto gli affiliati erano oltre 2.400.
Corpo «Il sistema che crea i guardiani li esalta, li alletta e lentamente li corrompe piegandoli alle logiche curiali, alla forza del denaro, alle attrattive della carriera e alle promesse dei potenti. Poi succede che, quando cominciano a essere troppo simili a loro, scoprono di poter costituire un proprio potere autonomo, di casta o di banda: perdono dimestichezza con le strategie e diventano esperti di manovre di corridoio, sostituiscono le finalità istituzionali con quelle di corpo» (Fabio Mini).
Eusebio Il primo grande eunuco romano, Eusebio, gran ciambellano sotto Costantino nel 336 e poi sotto il figlio Costanzo, esercitò un potere quasi imperiale controllando l’accesso all’imperatore. Riempì l’amministrazione imperiale di suoi simili, si appropriò dei beni confiscati ai nemici che faceva condannare, vendeva cariche e onorificenze ed esigeva tangenti sulle grandi e piccole forniture imperiali. A partire da questo periodo i giovani delle migliori famiglie patrizie cominciarono a vagheggiare la mutilazione genitale, visto che fruttava così bene in termini di carriera e potere.
Huanguan Il termine cinese equivalente a eunuco è huanguan, che indicava il funzionario castrato addetto alla porta o alla camera del sovrano. Il termine era già una sorta di titolo nobiliare durante la dinastia Shang (1600-1046 a.C.). Diventare eunuchi rappresentava per molti aspiranti l’unico modo per ottenere un incarico a corte che avrebbe sistemato tutta la famiglia.
Operazione L’operazione di evirazione regolamentare prevedeva un bagno caldo preliminare e la somministrazione di una droga come anestetico. Il paziente veniva fatto distendere su un tavolo inclinato e legato o trattenuto da aiutanti. I genitali venivano stretti da garze di seta e rapidamente tagliati all’altezza del pube con un coltello a forma di falcetto. La ferita lavata con acqua pepata e ricoperta con bende di carta imbevute d’acqua fredda alternate a manciate di polvere emostatica. Veniva introdotto nel canale dell’uretra un piccolo tappo di legno e non appena l’emorragia diminuiva si applicavano delle bende comprimenti. Il paziente veniva immediatamente fatto alzare e aiutato a camminare per la stanza per due o tre ore. Poi poteva riposare su un giaciglio. Dopo due o tre giorni, tolto il tappo, il paziente poteva urinare: se ci riusciva, l’operazione era conclusa; se non ci riusciva, era condannato a morire tra atroci dolori.
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 18/1/2015