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 2015  gennaio 17 Sabato calendario

BOKO HARAM SI ESPANDE,. IL CIAD MUOVE L’ESERCITO

Le operazioni militari per riprendere Baga sono iniziate. Il presidente del Ciad, Idriss Deby, ha dato ieri l’ordine al suo esercito di muoversi verso il nord del Camerun e della Nigeria, dove si teme che centinaia di persone siano state uccise dagli jihadisti di Boko Haram a Baga. Il Parlamento ciadiano non ha quindi perso tempo ad approvare l’invio dei soldati. «Dobbiamo riconquistare Baga – ha detto ieri Deby in un discorso all’Assemblea –. È lì che si trova la base principale della forza multinazionale e l’epicentro dei nostri scambi economici con i Paesi limitrofi».
Una colonna di decine di blindati ha quindi lasciato la capitale, N’Djamena, diretta verso sud. Tale annuncio è stato accolto con soddisfazione soprattutto dal presidente del vicino Camerun, Paul Biya, il quale aveva fatto più volte appello a un intervento militare regionale. Ma niente si sarebbe mosso senza un via libera da parte della Francia, ancora sotto choc dopo l’attentato al giornale di Charlie Hebdo: «Boko Haram sta commettendo crimini contro l’umanità – ha affermato ieri il presidente François Hollande -. Donne e bambini vengono massacrati e interi villaggi distrutti. Dobbiamo agire». Alle dichiarazioni del leader francese hanno fatto eco quelle del segretario di Stato americano in visita a Parigi, John Kerry, che ha parlato di come il gruppo qaedista rappresenti «una seria minaccia contro tutti i nostri valori». La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha invece annunciato che settimana prossima si terrà un summit per proporre una forza militare congiunta in grado di contrastare Boko Haram. «Non possiamo combattere il terrorismo da soli – ha detto ieri il presidente del Ghana, John Mahama –. Dobbiamo agire insieme, condividendo informazioni e risorse, per spazzare via il terrorismo dall’intero continente». Boko Haram ha preso di mira il nord della Nigeria e del Camerun dove ha proclamato un “Califfato”. Ma anche il sud del Niger e del Ciad sta subendo le conseguenze delle violenze. «L’attacco di Baga è stato il più grave distruttivo mai compiuto dal gruppo armato dall’inizio della sua attività, nel 2009», ha commentato ieri Amnesty international. Vari testimoni hanno inoltre spiegato che centinaia di donne sono state sequestrate. «Quelli di Boko Haram hanno catturato 300 di noi e ci hanno rinchiuse in una scuola – ha raccontato una giovane sopravvissuta alla carneficina –. Dopo quattro giorni hanno lasciato andare le anziane, le madri e molti bambini, ma stanno ancora tenendo prigioniere le ragazze».
Con l’avvicinarsi delle elezioni, previste per il 14 febbraio, i politici nigeriani sembrano comunque più interessati alle loro campagne elettorali rispetto alla difesa della popolazione. Sia il presidente uscente, il cristiano Goodluck Jonathan, che il suo principale avversario, il musulmano Muhammadu Buhari, sembrano infatti preoccupati solo del fatto che i circa 1.5 milioni di sfollati nel nord possano votare nonostante abbiano dovuto abbandonare tutti i loro averi e fuggire dalle proprie abitazioni.