Maurizio Molinari, La Stampa 8/1/2015, 8 gennaio 2015
Lo scrittore Isaac Bashevic Singer ebbe 48 donne, furono tutte sue traduttrici e lo accompagnarono nel corso della vita diventandone le muse
Lo scrittore Isaac Bashevic Singer ebbe 48 donne, furono tutte sue traduttrici e lo accompagnarono nel corso della vita diventandone le muse. Lo rivela un documentario presentato alla mostra sul cinema ebraico, realizzato dai registi Asaf Galay e Shaul Bester. Spiega Galay: «Singer era una sorta di Don Giovanni sempre legato a tre donne contemporaneamente, di cui una era l’amante, una era la moglie e con la terza aveva conversazioni lunghe e serie». Nell’appartamento dell’Upper West Side di Manhattan, dove Singer visse, si venne così a creare una sorta di harem di traduttrici. Al nipote, giornalista aspirante scrittore, che gli chiedeva come facesse a gestire il perenne triangolo, rispose: «Non potrai diventare scrittore fino a quando non avrai l’amante al sesto piano, capace di infiammarti di adrenalina ed emozioni. Solo allora potrai riuscire a cessare di essere un giornalista e iniziare a diventare uno scrittore».