Notizie tratte da: Didier Lett # Uomini e donne nel Medioevo # Il Mulino 2014 # pp. 272, 22 euro., 14 gennaio 2015
LIBRO IN GOCCE NUMERO 7
(Uomini e donne nel Medioevo)
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CATERINA DA SIENA E LA CARNE TROPPO COTTA –
Parola. Secondo Isidoro di Siviglia la parola mulier (donna) deriva da mollitia (mollezza); vir (uomo) da vis (forza).
Proporzioni. Per gli uomini del Medio Evo il corpo umano proporzionato era alto come nove teste sovrapposte: una era la testa stessa, due corrispondevano al tronco, una al ventre, due alle cosce e due ai polpacci. Ciò valeva solo per l’uomo. Dice Cennino Cennini: «Della donna non parlerò, perché nessuna delle sue misure è perfetta».
Ideale. La donna ideale secondo Juan Ruiz (XIV secolo), arciprete di Hita: «Slanciata e snella, piccola di testa, capelli color d’ambra, ma non rossicci tinti; sopracciglia divise, lunghe, alte, ben arcuate; larghetta di fianchi. Occhi grandi e belli, stellanti, luminosi, e dalle lunghe ciglia nitide e ridenti; orecchie piccole, delicate; alto il collo; naso affilato, denti piccolini ed un poco appuntiti; vermiglie le gengive e vermiglie le labbra della bocca, e sottili. Bianco sia il viso, senza peli, chiaro e liscio; cerca di aver donna che tu possa vederla senza camicia, ché la figura del corpo ti dirà: “Ecco, che amore!”».
Streghe. Secondo le credenze dell’epoca, le donne in menopausa trattenevano gli umori e perciò erano più velenose. Tra il 1350 e il 1415 la metà delle accuse di stregoneria erano rivolte a donne, spesso ultracinquantenni, povere e senza famiglia.
Vedove. Bernardino da Siena in un sermone del 1425: «Vedove, anche se siete donne cercate di comportarvi da uomini».
Biblioteche. L’85% delle biblioteche femminili conteneva un’unica opera: un libro d’ore.
Funzioni. Uomini e donne che andavano in chiesa per assistere alle funzioni entravano da due porte diverse e prendevano posto separati nella navata: i primi sulla destra guardando l’altare, e cioè dal lato dove, nelle rappresentazioni del Giudizio universale, si trovano gli eletti; le seconde a sinistra, dove di solito ci sono i dannati.
Estasi. Caterina da Siena, a causa delle frequenti estasi, non riusciva a concentrarsi sui lavori domestici: ogni volta che cuoceva la carne la bruciava.
Latte. Gertrude van Oosten aveva la montata lattea ogni volta che meditava sulla Natività.
Stigmate. Chiara da Montefalco a forza di riflettere sulle ultime ore di Cristo ricevette le stigmate. Dopo la sua morte, la dissezione del cadavere mostrò conficcati nel cuore gli strumenti della passione (chiodi, tenaglie eccetera). Nella bile tre calcoli, a simboleggiare il dogma della Trinità: pesati da soli, a due a due o tutti e tre insieme davano sempre lo stesso risultato.
Giurisprudenza. Le donne, ritenute dalla giurisprudenza testes inhabiles , come i bambini al di sotto di 7 anni, i folli, i sordi, i muti e le persone colpite da accuse infamanti.
Stupro. Le donne erano costrette a far ricorso alla mediazione di un uomo per denunciare uno stupro. Per dimostrare l’aggressione dovevano inoltre farsi ispezionare fisicamente, trovare testimoni che confermassero la loro buona reputazione, dimostrare di aver gridato al momento del fatto, infine stracciarsi le vesti, graffiarsi il viso, strapparsi i capelli e urlare il nome dell’aggressore.
Sesso. I teologi cristiani sostenevano che era vietato fare sesso: la domenica, il mercoledì, il venerdì, nei digiuni di quaranta giorni che precedono Pasqua e Natale, nelle feste dei santi. Vietato durante il mestruo, la gravidanza, nei quaranta giorni che seguono il parto, durante l’allattamento. Osservando scrupolosamente i dettami, restavano tra 1,8 e 3,7 giorni al mese.
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 14/1/2015