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 2015  gennaio 13 Martedì calendario

Legione straniera per Sette – Con un decreto firmato da Putin, l’Armata Russa ha aperto i suoi arruolamenti a tutti i maschi che abbiano compiuto 18 anni da qualsiasi Paese provengano

Legione straniera per Sette – Con un decreto firmato da Putin, l’Armata Russa ha aperto i suoi arruolamenti a tutti i maschi che abbiano compiuto 18 anni da qualsiasi Paese provengano. Sarà, dunque, una sorta di Legione straniera. La causa principale della decisione di Putin sta nella diminuzione del numero dei ragazzi russi che decidono di arruolarsi. La Legione straniera, corpo creato nel 1831 dal re Luigi Filippo per la guerra di Algeria. Fino al 1962, anno in cui ottenne l’indipendenza, l’Algeria è stata la terra della Legione e Sidi-bel-Abbès la base di comando. Il motto della Legione straniera: «Legio patria nostra». Nei primi del 1900 presero a indossare il képi blanc, simbolo della Legione. In realtà era color cachi, ma per via del sole sbiadiva presto. Il képi blanc verrà dato ufficialmente in dotazione a partire del 1939. Oggi ci sono 7mila legionari di 150 nazionalità (solo il 15% è francese). Il 14% della Legione straniera è composta da soldati occidentali (Nord America ed Europa), il 6% dell’America Latina, il 17% dell’Europa centrale e dei Balcani, il 23% dei Paesi slavi e dell’Asia del Nord, il 15% dell’Africa e del mondo arabo, il 10% dell’Asia Quarant’anni fa i legionari erano circa 40mila, provenienti da una cinquantina di nazioni. Durante la Prima guerra mondiale, i legionari mobilitati furono 36.000, tra cui 6.402 italiani. Tra il 1945 e il 1961 i ranghi dei legionari furono costituiti in larga parte da chi proveniva dagli ex Paesi totalitari, con 40.340 tedeschi (oltre il 42% del totale) e con 15.530 italiani (quasi il 15%). Più di 35.000 stranieri sono morti da legionari. Per entrare nella Legione non servono diplomi: basta saper leggere e scrivere nella propria lingua madre. Avere età compresa tra 17 anni e mezzo e 39 anni e mezzo. Cosa portare quando ci si presenta per arruolarsi: 1 paio di scarpe da ginnastica, 3 cambi di biancheria (maglietta, mutande, calzini), sapone, rasoio, sapone da barba. Massimo 50 euro. Inutili lettori musicalie simili, carte di credito o bancomat, gioielli e oggetti di valore. Vietati: armi, chiavi di auto o moto, chiavi di casa. Ci si candida in un “poste d’information” della Legione, in varie città francesi (occorrono due giorni per aprire il dossier d’arruolamento). Poi si va sette giorni in un “centre de présélection” per eseguire test fisici, medici e sportivi. Se si superano si firma il contratto. Al centro di Aubagne, per altri quattordici giorni, si fanno altri test. Alla fine è ufficialmente valido o no il contratto. A conclusione dei primi due mesi di addestramento c’è la marcia del képi blanc: 90 chilometri in due giorni con equipaggiamento completo. Solo le reclute che riescono a completarla diventano legionari effettivi. Al momento di partire il volontario può dichiarare un’identità fittizia che non potrà mai essere collegata al suo vero nome. Il legionario può diventare cittadino francese dopo 3 anni di servizio, naturalizzando così il nome e cognome scelto quando ci si arruola. «Nel reggimento rimasi uno sconosciuto. Nessuno sapeva che ero uno scrittore. Al fronte ero un soldato. Sparavo colpi di fucile. Non scrivevo. Quello lo lasciavo ai miei uomini, che non facevano che covare incessantemente, scrivendo alle loro donne» (lo scrittore Blaise Cendrars). Il contratto dura 5 anni, non nogoziabili. Dopo i quali il legionario può scegliere se continuare la carriera (i contratti successivi hanno durata variabile: da 6 mesi a 5 anni). Ogni anno circa 250 legionari disertano. Un legionario guadagna 1.280 euro al mese. Vitto e alloggio gratuiti. Possono aggiungersi indennità per missioni eccetera. Tra gli ex legionari anche Silvano Girotto, noto alla stampa degli anni ’70 come «Frate Mitra». Figlio di un maresciallo dei carabinieri, condannato per rapina quando era ancora minorenne fuggì in Francia. Qui si arruolò nella Legione Straniera con il falso nome di Elio Garello. Rientrato in Italia venne arrestato nuovamente per rapina. In carcere decise di farsi frate francescano e nel 1969 si recò come missionario in Bolivia dove, in seguito al golpe militare, entrò nell’opposizione armata al dittatore colonnello Hugo Banzer Suarez. Partecipò anche alle rivolte che scoppiarono in Cile dopo la deposizione di Allende e il golpe militare di Pinochet. Quando rimpatriò in Italia, collaborò con i carabinieri del generale Dalla Chiesa. Aage, principe di Danimarca, figlio di Valdemaro, ultimogenito di re Cristiano IX di Danimarca e della principessa Maria Amelia d’Orléans, nipote del re di Francia Luigi Filippo, entrò nella Legione e partì per il Marocco. Lì tutti ne ignorarono fino alla morte l’identità di principe reale. Il Caporale Salaud (maiale), arruolatosi con questo nome, se lo fece tatuare sul palmo della mano destra per poter insultare i superiori ogni volta che si metteva sull’attenti. Tra gli arruolati della Legione Straniera, l’italiano Francesco Zola, veneziano, ingegnere, perso poi dietro una donna sposata per la quale ruba da un negozio di Algeri un abito in seta bianca e gialla con bordature in filigrana d’argento, destinato alla sposa di un capotribù. Scoperto, si dimette, torna in Francia e sposa a Parigi Emile Aubert che gli darà un figlio: Emile Zola. Carlo Pisacane, che era scappato con Enrichetta Di Lorenzo, moglie di suo cugino Dionisio Lazzari e madre di tre figli. Vari giri per l’Italia, lui inseguito dalla fama di disertore, lei bollata come infame: Pisacane la lascia a Marsiglia e va in Algeria, nella Legione. Curzio Malaparte, 16 anni, che per essere arruolato ne dichiarò 18. Giuseppe Bottai nel 1944 si arruolò nella Legione come soldato semplice, con il nome di Andrea Battaglia, dichiarando 44 anni (ma ne aveva già 50). Nel 1945 caporale, poi sergente. Trasferito in varie sedi tra Marocco e Algeria, mentre in Italia era condannato all’ergastolo. Gli venne l’ulcera e il comando lo destinò a lavori d’ufficio. Nel 1946 fu scoperto: la Legione lo ribattezzò «George Jacquier, cittadino svizzero nato il 28 febbraio 1900 ad Arrens». Susan Travers, inglese, morta nel 2003 a 94 anni, è stata l’unica donna a essere arruolata nella Legione straniera. Era soprannominata “la miss”. Fu infermiera e autista del generale Marie-Pierre Koenig (di cui era anche l’amante). In seguito si sposò con il legionario Nicholas Schlegelmilch, conosciuto in Tunisia nel 1945. «Quando il 14 luglio i legionari chiudono la sfilata nazionale sugli Champs Elysées, e i képi bianchi avanzano compatti, lentissimi, solenni, al ritmo di sessanta passi al minuto, il pubblico intravede ancora uno scenario di dune, di vento e di luce, dove i dannati della terra marciano verso la fine del mondo, bruciando sotto il sole i loro ricordi e le loro colpe» (Gianni Oliva).