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 2015  gennaio 10 Sabato calendario

I SUPER AGENTI IN AZIONE

Devono essere bravi a sparare e ieri hanno sparato. Ma farlo non è la loro priorità. Per prima cosa devono parlare con il loro avversario, per conoscerlo, guadagnare tempo, pianificare la prossima mossa e, nel migliore dei casi, convincerlo alla resa.
Sono gli uomini dei corpi speciali delle forze dell’ordine francesi che hanno messo fine al doppio sequestro di ostaggi a Dammartin e nel supermercato «kosher» alla periferia orientale di Parigi. Nella prima operazione, in cui sono rimasti uccisi gli autori della strage a Charlie Hebdo , è intervenuto il Gign, il Groupe d’Intervention de la Gendarmerie Nationale (400 uomini), nella seconda il Raid (Recherche Assistance Intervention Dissuasion, detti «Pantere nere» per il loro distintivo) che fa parte della polizia nazionale, in tutto 170 elementi.
«I soli casi nei quali bisogna entrare senza indugi in azione — ha dichiarato all’agenzia France Presse Thierry Orosco, ex capo dei Gign — è una minaccia grave alla vita degli ostaggi oppure un tentativo di fuga da parte dei sequestratori. Nelle altre situazioni, bisogna fare di tutto per guadagnare tempo». Secondo l’Afp, negli ultimi anni oltre il 90 per cento delle missioni del Gign si sono concluse con un negoziato. Se ieri alla fine è stata presa la decisione di intervenire, vuol dire che i responsabili delle trattative si sono resi conto che la situazione stava precipitando (anche se molti dettagli sono da chiarire).
Il tempo serve alle forze speciali per studiare lo scenario dell’azione (per esempio la planimetria di una casa occupata) e predisporre le complicate apparecchiature destinate a minimizzare il rischio per gli ostaggi e per gli stessi agenti: mini droni con telecamere da introdurre negli edifici, visori termici per localizzare le persone e verificare la presenza di armi (una pistola è fredda e, se portata in tasca, appare bianca mentre le sagome degli esseri umani sono verdi o rosse), dispositivi di ascolto da attaccare sui muri esterni tanto precisi e sensibili da rendere udibile il battito cardiaco. Nel 1993, per esempio, un terrorista di origine algerina che aveva sequestrato 23 bambini e la loro insegnante minacciando di farsi saltare in aria con una cintura esplosiva, venne neutralizzato dai Raid dopo che si era addormentato e i microfoni ne avevano captato il respiro pesante ma regolare.
Il Gign prima e il Raid poi, come tutte le forze speciali dei Paesi occidentali, sono state costituite dopo la strage del 1972 alle Olimpiadi di Monaco, quando l’intervento della polizia tedesca contro i terroristi palestinesi, che avevano sequestrato un gruppo di atleti israeliani, si concluse nel sangue e tra le polemiche per l’inefficienza delle forze dell’ordine. L’Italia, per esempio, nel corso degli anni ha costituito i Nocs della Polizia, i Gis dei Carabinieri e i Gico della Finanza.
Una caratteristica di tutte queste unità, non solo di quelle francesi, sono equipaggiamenti sofisticati e addestramento severo. Un addestramento tipico (dei Nocs, in questo caso) prevede judo, pugilato, karate, lotta, pesi, impiego di armi lunghe e corte — gli arsenali delle forze speciali comprendono di tutto, dalle pistole automatiche ai fucili d’assalto, a quelli da cecchino, alle granate stordenti —, discesa con corde da elicotteri e da palazzi, lancio con paracadute, tecniche di irruzione, azioni antiguerriglia urbane e extraurbane.
Gli agenti devono essere in grado di correre una distanza di 5.000 metri in 20 minuti, di 100 metri in 14 secondi, di nuotare per 100 metri a ritmo sostenuto, di saltare in alto almeno 135 centimetri, in lungo almeno 4 metri e mezzo, di arrampicarsi su una fune con la sola forza delle braccia e di effettuare una prova di tiro a una distanza di 15 e 25 metri dal bersaglio. Tra le materie insegnate, psicologia e gestione delle crisi.
Secondo dati diffusi dal sito Tactical Life , non più del 10% dei poliziotti che si candidano a entrare nei Gign francesi (età massima per il concorso 32 anni) supera le selezioni, che comportano anche una prova di nuoto con mani e piedi legati. Tra le operazioni condotte con successo dalle forze speciali d’oltralpe c’è stato nel 1976 l’intervento per la liberazione di trenta bambini sequestrati su uno scuolabus a Gibuti e l’assalto (con l’uccisione di quattro terroristi algerini) ad un velivolo sequestrato con 229 passeggeri all’aeroporto di Marsiglia.