www.cinquantamila.it/fiordafiore 12/1/2015, 12 gennaio 2015
A Parigi più di un milione in marcia contro il terrorismo • Ripristinare o no i controlli alle frontiere? • In Nigeria altre due bambine usate come kamikaze • In un anno gli attacchi suicidi sono aumentati del 94% • E’ morta Anita Ekberg • Arisa e Emma le vallette del Festival di Sanremo 2015 • Numero sui pronto soccorsi italiani Parigi Ieri a Parigi c’è stata la marcia per ricordare le vittime dei terroristi in Francia
A Parigi più di un milione in marcia contro il terrorismo • Ripristinare o no i controlli alle frontiere? • In Nigeria altre due bambine usate come kamikaze • In un anno gli attacchi suicidi sono aumentati del 94% • E’ morta Anita Ekberg • Arisa e Emma le vallette del Festival di Sanremo 2015 • Numero sui pronto soccorsi italiani Parigi Ieri a Parigi c’è stata la marcia per ricordare le vittime dei terroristi in Francia. E’ partita da Place della République per arrivare, attraversando Avenue de la République e Avenue Philippe Auguste, a Place de la Nation. L’ultima valutazione, di “Le Monde” azzarda: quattro milioni in piazza, fra Parigi e le altre città. Secondo BfmTv, erano due milioni a Parigi e più di uno nel resto del Paese. Gli organizzatori del corteo parigino parlano di un milione e mezzo. La Prefettura dice che erano troppi per poter dare una stima attendibile. C’era una cinquantina capi di Stato e di governo venuti da tutto il mondo che per qualche minuto ha camminato davanti al corteo. Erano presenti anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. A un certo punto Hollande ha abbandonato i suoi pari per mescolarsi alla folla. E’ andato a salutare i famigliari delle vittime, ha parlato a lungo con la moglie di Cabu, il disegnatore tra i 12 morti dell’attentato a Charlie Hebdo. Patrick Pelloux, il medico di pronto soccorso che collabora da anni con il settimanale satirico, e che è stato tra i primi ad arrivare sul luogo del massacro, è scoppiato in lacrime tra le braccia del presidente. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Frontiere La possibilità di sospendere o quantomeno rivedere l’accordo di Schengen, ripristinando i controlli alle frontiere interne, divide i governi. E invece per prevenire la minaccia di nuovi attacchi imminenti che i servizi segreti di mezzo mondo continuano a ritenere «altamente probabile», è necessario «rispondere con una sola voce», come viene ribadito al vertice dei ministri dell’Interno che si è riunito a Parigi. Sono tre le misure ritenute urgenti nella lotta internazionale al fondamentalismo: oltre al ripristino dei controlli al confini, c’è l’approvazione della direttiva Ue che obbliga le compagnie aeree a fornire tutti i dati sui passeggeri e un coinvolgimento dei gestori della Rete web per limitare la pubblicazione dei messaggi che incitano all’odio e soprattutto una vera campagna di controinformazione come sollecitato dal ministro dell’Interno spagnolo Jorge Fernández Díaz. L’accesso immediato al Pnr (Passenger name record) che l’Italia ha più volte sollecitato durante il semestre europeo ma che non è stato varato per una resistenza trasversale all’interno dei vari schieramenti politici legata alle possibili violazioni della privacy, sembra adesso mettere tutti d’accordo. Anche Germania, Francia e Spagna (oltre a Stati Uniti, Canada e Australia che già lo hanno reso obbligatorio) spingono perché si faccia in fretta. Più complesso il nodo legato al trattato di Schengen con Francia e Spagna che spingono per una revisione degli accordi, mentre l’Italia si oppone con Alfano «perché si tratta di una grande conquista di libertà». Bambine Ieri a Potiskum, in Nigeria, sono state usate altre due bambine come kamikaze in un mercato di telefonini. Le vittime sono state almeno sette. Le due giovani kamikaze «hanno sui dieci anni: di loro si vedono soltanto i capelli intrecciati e la parte superiore del busto» ha raccontato un venditore alla Reuters . Un testimone, citato da Bloomberg , precisa che le due ragazzine sono arrivate al mercato a bordo di un triciclo a motore: «Una di loro ha innescato e fatto detonare la sua bomba mentre l’altra, che era ancora seduta sul veicolo, ha detonato la sua». Probabile che i terroristi, a insaputa delle ragazzine, abbiano azionato a distanza la cintura esplosiva che nascondevano sotto il vestito, come era forse accaduto anche sabato a Maiduguri. Qui la piccola kamikaze ha fatto 19 vittime nello stesso mercato dove lo scorso primo dicembre due donne si erano fatte esplodere provocando una decina di morti. Boko Haram Scrive Guido Olimpio sul Cds: «Boko Haram ha creato un reparto femminile con compiti inizialmente di supporto, poi è nato un nucleo di donne con il compito di adescare e convincere ragazze avviate al fronte kamikaze. Non è un caso se il numero di attacchi senza ritorno sia aumentato in Nigeria. Nel 2013 erano stati segnalati 3 attentati di questo tipo, l’anno dopo la cifra è balzata a 32. E nei primi dieci giorni di gennaio sono stati registrati molti altri episodi. Una buona parte delle esplosioni hanno avuto per protagoniste ragazze o donne: ormai sono una ventina se si considera anche il 2014.(…) Determinato a purificare con il sangue il territorio nigeriano, Shekau ha poi ordinato di coinvolgere anche le minori. Innocenti, ingenue, insospettabili, dunque facili da far passare attraverso le maglie della sicurezza. E per essere sicuro del successo le ha fatte accompagnare da un militante adulto o magari da una reclutatrice. Sono loro che premono il radiocomando, sono loro i veri assassini. Molto scaltri, cinici, di solito considerano le attentatrici alla stregua di robot, pedine spendibili. Uno studio condotto sui kamikaze palestinesi e i loro “gestori” nella seconda intifada lo ha evidenziato. Raramente provavano senso di colpa, anche perché spesso avevano alle spalle vite difficili o storie familiari complicate. Le analisi degli studiosi dicono che il fenomeno delle “bombe che camminano” è in continua espansione. Nell’ultimo anno si sono verificati in tutto il mondo 592 attacchi suicidi, un incremento del 94%, con oltre 4 mila vittime». Ekberg/1 Ieri mattina alle 10.30 è morta Anita Ekberg, da tempo malata e ricoverata indigente in una clinica di Rocca di Papa, vicino Roma. Sarà cremata e le sue ceneri torneranno a casa, in Svezia, dove non la attende nessuno. A Roma, cerimonia in una chiesa luterana. Kustin Anita Marianne Ekberg, nata a Malmö il 29 settembre 1931, aveva iniziato con piccoli ruoli che le avevano anche fatto vincere il Golden Globe come promessa del cinema. Miss Svezia nel 1950, partecipò anche al concorso di Miss Mondo, girò le ultime commedie della coppia Dean Martin- Jerry Lewis prima di arrivare a Cinecittà. Appena Fellini la vide, ventottenne, disse di aver provato meraviglia, incredulità, lo stupore che si prova vedendo le giraffe o i baobab. Con lei girerà tre film. Dopo film con registi importanti finì nelle pellicole di serie B. Due matrimoni andati male (con il collega Anthony Steel e con Rick Van Nutter), love story con Tyrone Power, Dino Risi e Frank Sinatra, che la chiese in moglie. Ma soprattutto Gianni Agnelli. In un’intervista, ormai ottantenne, disse: «Mai nessuno è stato importante come lui nella mia vita, né prima né dopo. È stata una vera storia d’amore. All’inizio non ci credeva nessuno. Forse non ci siamo mai lasciati. Era un uomo meraviglioso. Un italiano di quelli che non ci sono più, l’italiano che una ragazza come me voleva incontrare: intelligente, ironico, attivo. Scherzava sempre, ma ha sofferto molto. Era un uomo raro. Bello e intelligente. Era discreto e con un senso dell’umorismo fantastico». Ekberg/2 «Era un mito, fermava il traffico, io avevo 26 anni e non avevo ancora affrontato una diva della sua portata. Cose strane: Anita ha creduto che io avessi avuto un diritto sulle foto della fontana, sui libri e sui poster, anni dopo mi fece una scenata, era già un poco confusa. In realtà lei era una donna bipolare, divertente e faticosa, capace di richieste travolgenti, beveva anche molto, per cui un carattere di iperboli, eccessi, paradossi. Non era donna facile, né subito simpatica, ma certo dive così non ne esistono più» (Enrico Lucherini). Ekberg/3 In un’intervista rispose: «È stata mamma, non Fellini, a crearmi». Sanremo Le vallette di Carlo Conti al Festival di Sanremo quest’anno saranno due cantanti: Emma Marrone e Arisa. Emma ha firmato qualche giorno fa, con Arisa si è faticato sino a venerdì perché non c’era un accordo sul cachet. Pronto soccorso In Italia ci sono 844 pronto soccorso che ogni anno fanno 24 milioni di visite. Vi lavorano 12mila medici e 25mila infermieri. In media su 100 visite c’è un codice rosse, 18 codici gialli, 66 codici verdi e 15 codici bianchi. I pronto soccorso in questi giorni sono in crisi ovunque. Arrivano tanti anziani con uno stato di salute già precario, indebolito dal freddo e dall’influenza e nei reparti ci sono pochi letti dove metterli. I loro casi si aggiungono al continuo viavai di persone con problemi banali che non hanno voglia di affrontare una lunga lista d’attesa per ottenere una visita e un accertamento radiologico (peraltro pagando il ticket) e chiedono risposte rapide alle strutture di emergenza. I cosiddetti «casi inappropriati»: pazienti che magari in questi giorni si presentano per il virus stagionale anche se non hanno nient’altro che la febbre. (Bocci, Rep).