Maddalena Brunetti, il Fatto Quotidiano 10/1/2015, 10 gennaio 2015
CONDANNATO SORU: “842 MILA EURO PER AZIENDA DECOTTA”
Cagliari
Renato Soru, europarlamentare e neoeletto segretario del Pd sardo, è stato condannato dalla Corte dei conti. L’ex governatore della Sardegna dovrà risarcire parte del danno erariale da oltre 842 mila euro, provocato dal salvataggio di una società che, nel 2007, venne rifinanziata dalla Regione nonostante l’evidente stato di crisi. Denaro pubblico speso per un’operazione stroncata dalla Corte dei conti. “La società era decotta e senza prospettive sul mercato” scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza depositata mercoledì scorso sull’allora governatore Soru. Ma il patron di Tiscali non si pente: “Lo rifarei”. La vicenda è legata al salvataggio della Hydrocontrol - consortile che si occupava del controllo dei sistemi idrici - che venne acquisita dalla Regione, tanto che i suoi 29 dipendenti vennero poi inseriti in posti pubblici. Assieme a Soru, condannato per colpa grave a pagare 337.054 euro, i giudici contabili hanno giudicato colpevoli anche l’ex assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni (168.527 euro) e l’ex direttore generale Fulvio Dettori (290.265 euro). Solo la prescrizione, invece, ha salvato l’attuale presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’epoca assessore alla Programmazione.
La sentenza non ha fatto cambiare idea al segretario regionale del Pd che, dopo aver annunciato il ricorso in appello, ha detto: “Nel 2007 ho salvato un centro di ricerca sulla tutela e sulla qualità del sistema delle acque pubbliche, prezioso per la Sardegna che usciva da una crisi idrica, ricapitalizzando l’impresa che per il 40 per cento era della Regione. Devo pentirmi di aver cercato di salvare un’azienda strategica? Non è lo stesso tentativo che il governo sta facendo con l’Ilva a Taranto?”. Quella contabile non è l’unica tegola giudiziaria che pende sulla testa di Soru, il quale deve affrontare anche due inchieste penali. Mentre è ancora in fase di notifiche l’indagine per false comunicazioni sociali su Tiscali, il 6 marzo l’europarlamentare dovrà presentarsi in aula per evasione fiscale. Quest’ultima grana è legata a un prestito concesso dalla Andalas - società con sede a Londra, ma riconducibile a Soru, come da lui stesso sempre dichiarato alla Consob - alla Tiscali finance. La restituzione del debito avrebbe creato un flusso di denaro che, stando alle accuse, non sarebbe mai stato dichiarato al fisco né inglese né italiano. Lo stecco caso è finito nelle cartelle di Equitalia, che ha chiesto a Soru oltre 9 milioni di euro.
Maddalena Brunetti, il Fatto Quotidiano 10/1/2015