Pietrangelo Buttafuoco, Domenicale – Il Sole 24 Ore 11/1/2015, 11 gennaio 2015
2022: L’ISLAM SPEGNERÀ I LUMI
Marine Le Pen sta per vincere le elezioni presidenziali e tutti i partiti della democrazia – dalla sinistra alla destra, al centro – pur di non consegnare l’Eliseo al tricolore del Front National votano per i Fratelli Musulmani. Mohammad Ben Abbes succede a Francois Hollande ed è il nuovo presidente della Repubblica francese.
Tutto questo in Francia, nell’anno 2022. Così in Soumission, il romanzo di Michel Houellebecq laddove Sottomissione traduce il senso letterale di Islam il cui significato, in verità, è "abbandono", l’affidamento totale ad Allah. I Lumi si spengono all’ombra dei minareti e la patria della Marianna giacobina – terra fatta santa da Giovanna d’Arco – si consegna a Fatima, la figlia del Profeta, modello di dedizione al punto che nella Francia redenta, con le donne in casa, chiamate ad accudire figli e mariti, sparisce la criminalità, crolla la disoccupazione e finalmente nessuno avrà di che lamentarsi. «Se la specie umana è minimamente in grado di evolvere, lo deve proprio alla plasticità intellettuale delle donne. L’uomo, invece, è assolutamente ineducabile». Lo dice il neo musulmano Rediger – barone universitario, futuro ministro – rivolgendosi a François, il protagonista. È, questi, una sorta di servo di scena attraverso il quale l’autore, nell’obbligo di una trasfigurazione, riesce finalmente a realizzare un romanzo dove i suoi tipici lerci eccessi dell’onanismo si riducono all’idea sciocchina della poligamia intesa come allettante esca per sfiniti erotomani. A proposito di Eros, però, e a proposito di semplificazione teologica, nel libro c’è l’accostamento con Historie d’O e il senso di sottomissione della donna all’uomo è trasposto in quello dell’uomo a Dio. C’è il fiato delle sure: «Poggia sul concetto che è alla base della poesia, il concetto di un’unione tra sonorità e senso che permette di dire il mondo».
La Francia che, giunta al capolinea del nulla, si restituisce ai saraceni è certamente una gran bella idea narrativa. Da Poitiers e dalla Rotta di Roncisvalle, la lotta per la vita giunge fino alle banlieues dal trauma mai sopito dell’Algeria imposto ai francesi da De Gaulle, ed è un regolamento di conti tra paladini e mori. Certo, il muso di Houellebecq, volutamente guasto, mal si adatta alla fierezza paladina dei parà, ma questo libro – immerso nel cicaleccio – conferma il doppio cortocircuito che patisce la sinistra, da un lato costretta a trovare riparo dietro i bombardamenti americani pur di mutuare i desideri in diritti, e dall’altro – seguendo il filo del politicamente corretto – allearsi coi musulmani per scongiurare la vittoria degli identitari al seguito di Marine Le Pen, come preconizza il romanzo di Houellebecq. Un testacoda, questo della sinistra, che si trascina anche la destra lepenista (ma altresì fallaciana, in salsa italiana e neo-con): pronta a smentire Dio, Patria e Famiglia pur di fermare chi porta davvero un Dio, una Patria e una Famiglia; e impegnata, confondendo l’immigrazione con la religione, a farsi moderna, laica e libertaria pur di non far prevalere il chador sugli shorts. La realtà cammina nelle vene segrete della storia e, al netto delle provocazioni culturali, quella di Soumission – dove opportunisticamente ci si fa islamici continuando a bere vino – non è una fantasia, perché a rigor di profezia, ancor prima di Houellebecq, è Goethe ad aver agognato «un’Europa convertita all’Islam addolcito del Mediterraneo». La Francia, che è l’altare di San Luigi, è anche la sorgente da cui trae tradizione Renè Guenon, filosofo dell’età moderna, il più seducente tra i pii musulmani; così come è francese Henri Corbin, traduttore di Heidegger nonché cesellatore dell’Imaginale, l’archetipo tutto di ascolto e visione dell’Islam «che dice il mondo».
Un fantasma, dunque, si aggira per l’Europa. E in questo libro, il cui frastuono polemico non deve distrarre dalla qualità letteraria (resa smagliante nella traduzione italiana da Vincenzo Vega dove in luogo di sharia scrive charia, come da nobile scuola orientalistica dove appunto invece che Corano si adotta il termine Alcorano), François, il protagonista, si ritrova a essere fantasma di un mondo che contiene un unico abitante, se stesso. L’Islam gli spegne tutti i Lumi. E gli fa compagnia.
@PButtafuoco
Pietrangelo Buttafuoco, Domenicale – Il Sole 24 Ore 11/1/2015