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 2015  gennaio 11 Domenica calendario

I PRIMI 40 ANNI DI MATTEO «E ORA BASTA GIOVANILISMI»

ROMA Largo ai giovani e bando ai tromboni! Reggerà questo programma del boy scout - anzi del «Royal baby», come lo ha soprannominato Giuliano Ferrara intitolando così il suo nuovo libro dedicato a Renzi - adesso che il premier ragazzino è entrato negli «anta»? Oggi Matteo, capricorno doc, compie quarant’anni. E un po’ è felice - ieri ha usato la parola «felix» anche se non riferita a se stesso ma all’Italia - e un po’ si spaventa o almeno finge perchè a lui è sempre piaciuto giocare con la propria età e con quella degli altri. Facendo dell’anagrafe un suo punto di forza. E comunque: ora che ha quarant’anni cambierà la maniera di camminare - non più a saltelli - e di battere il cinque a tutti con o senza selfie di complemento e a parlare un po’ da teen-ager per esempio così: «Abbiamo smentito gufi e rosiconi e andiamo avanti come treni»?
Lui il problema dello scavallamento degli «enta» (i trenta) se lo pone così: «Domani mattina - ha detto ieri a Bologna - compio quarant’anni. Abbandono la retorica giovanile e entro negli ”anta” da cui è difficile uscire vivi. Qualcuno ce la fa ma è molto bravo». Siccome lui è sicuro di essere bravissimo è anche arci-sicuro di uscire vivo da questo passaggio. Anche se lo scorso anno, quando compì 39 anni, ci fu subito l’esternazione dell’astrologa Antonia Bonomi («L’anno che viene sarà luminoso per Renzi», mentre stavolta gli astri ancora non hanno deciso come sarà l’ingresso negli «anta» del royal baby. Il quale sempre ieri ha aggiunto, spiegando un tratto che attribuisce alla sua generazione o almeno a se stesso in quanto diverso dai soliti politici incanutiti nella gestione spesso infruttuosa del potere: «Noi siamo quelli che provano a scrivere una storia totalmente nuova, non sappiamo se riusciremo a portare a casa un risultato positivo ma se giochiamo questa partita è perchè abbiamo avuto un sistema educativo pubblico che ci ha fatto essere in grado di provarci e di giocare le nostre carte. Se non riusciremo a ottenere risultati, sarà colpa nostra».
Intanto, ieri Renzi ha ricevuto il primo regalo di compleanno. Durante la visita allo stabilimento della Granarolo, a Bologna, il presidente della Virtus, Renato Villalta, ha donato al premier una maglia della squadra di basket con il numero 10. «So che cosa significa il nome Virtus Bologna nello sport italiano», ha detto Renzi: «La pallacanestro mi piace molto e confesso che anch’io ho giocato, ma ai tempi del minibasket».
PIAZZA E FAMIGLIA

La retorica giovanile però non sarà facile lasciarla alle spalle, per Renzi. E’ infatti il marchio del suo successo. La spinta propulsiva che l’ha portato dove sta. E quanto al fisico: la pancetta già c’è, e gli «anta» tendono solitamente a farla aumentare insieme alla cattiva alimentazione di cui Matteo, per fretta più che altro (il panino, la pizza, la cocacola), è campione. Se poi incanutirà velocemente come Obama, oppure più lentamente o per niente, è un bel rebus politico-corporale che promette di appassionare gli osservatori. Nel frattempo, il compleanno di oggi lo trascorrerà metà in famiglia e metà in piazza a Parigi, per la libertà contro il terrorismo, insieme agli altri leader europei. Frau Angela gli farà gli auguri. E lui risponderà battendo il cinque alla Cancelliera oppure, da statista neo-maturo, ringraziandola con tono grave e istituzionale? Già da questo si vedrà se il finora «puer» resterà un «puer aeternus» o entrerà in un altro format. Quel che è certo è che già pensa alla pensione Matteo: «Mi do un massimo di otto anni e poi me ne vado dalla politica». Tornerà a giocare a mini-basket?