Angelo Aquaro, la Repubblica 11/1/2015, 11 gennaio 2015
QUANDO UN PULITZER TI SPIEGA IL PEPERONCINO
Ma come sono gustose le scoperte degli psicologi: ma come sono piccanti. A chi mai verrebbe, appunto, in mente, se non a questi implacabili indagatori della psiche, di andare a caccia dei segreti più nascosti – pensa te – del peperoncino? A egregie cose, scopriamo, il forte animo accendono il peperone e il jalapeno, il tabasco e l’habanero – fino a quel Carolina Reaper che il Guinness dei Primati definisce il più “hot” del mondo. E a egregie cose il forte animo accendono davvero: perché è proprio il meccanismo di “accensione” della percezione di calore che rende il peperoncino l’arma in più degli animi più forti (e dall’ancor più fortissimo stomaco). A giurarlo è nientemeno che il Wall Street Journal, riassumendo così “Tasty”, cioè “gustoso”, lo studio del Pulitzer John Mc-Quaid su “l’arte e la scienza di ciò che mandiamo”. Spiega nel libro lo psicologo Paul Rozin che le sensazioni di piacere e disgusto nel nostro cervello si sovrappongono. Avete presente quelli che «si eccitano per le montagne russse, i salti col paracadute e i film dell’orrore?». Ecco, l’amore per il peperoncino va inquadrato in queste «attività benignamente masochistiche che sembrano uniche della specie umana». E perché mai la percezione del piccante sarebbe così benigna? Perché mandare giù il peperoncino è l’ennesima prova che ci autoinfliggiamo: fino alla ricompensa del piacere finale per averla scampata. Ma come sono gustose le scoperte degli psicologi: tanto gustose che e a volte – proprio come con il peperoncino – ci vuole uno stomaco così per poterle mandar giù.
Angelo Aquaro, la Repubblica 11/1/2015