Roselina Salemi, La Stampa 31/12/2014, 31 dicembre 2014
E.S. Turner, saggista britannico, nel libro Storia del corteggiamento (edito da Ultra) scrive che nel XVIII secolo c’erano manuali di lettere-modello per tutti: da un ricco innamorato a una fanciulla senza dote, dal gentiluomo intraprendente a una signora intravista a teatro
E.S. Turner, saggista britannico, nel libro Storia del corteggiamento (edito da Ultra) scrive che nel XVIII secolo c’erano manuali di lettere-modello per tutti: da un ricco innamorato a una fanciulla senza dote, dal gentiluomo intraprendente a una signora intravista a teatro. Il giorno di San Valentino, poi, prevedeva bigliettini ad hoc. Uno del 1820, fornito dalla corporazione dei fornai, diceva: «Oh, la tua dolce carne è soffice come pasta, ed io ti impasterò ben presto, lo so». Importante anche l’abitudine dei balli: nel 1813 Lord Byron aveva descritto il valzer come una danza «che risveglia il desiderio». Nella sua ricostruzione storica, Turner parla anche dell’influenza che sull’argomento ha avuto l’industria cinematografica di Hollywood: «Sono stati i film a insegnare alle teenager a chiudere gli occhi quando vengono baciate, mentre si credeva che fosse un atto istintivo».