Francesca Gerosa, MilanoFinanza 9/1/2015, 9 gennaio 2015
L’AUMENTO SANTANDER GASA MPS
Il Banco Santander ha varato un maxi-aumento di capitale da 7,5 miliardi per rafforzare gli indici di patrimonializzazione, ma c’è già chi scommette che il denaro raccolto potrà essere destinato a un’acquisizione in Usa o in Europa. E Piazza Affari ha cavalcato l’ipotesi identificando un possibile target dell’istituto spagnolo in Mps , che ha messo a segno un balzo del 12,39% a 0,52 euro al termine della seduta di ieri con quasi 170 milioni di azioni scambiate contro una media giornaliera di 96 milioni. Alla vigilia di un impegnativo aumento di capitale fino a 2,5 miliardi i rumor di m&a per l’istituto senese si rincorrono da mesi, anche se in serata Santander ha sgombrato il campo dalle indiscrezioni: la banca non «è interessato all’acquisizionedi Mps», ha tagliato corto l’amministratore delegato Javier Marin.
L’aumento di capitale Santander avverrà attraverso un collocamento accelerato, con esclusione del diritto di opzione, per un importo di 7,5 miliardi di euro, pari al 9,9% del capitale della banca spagnola pre-aumento. Prevista anche una revisione della politica dei dividendi con effetto a partire dalla prima cedola a valere sull’esercizio 2015: l’istituto dovrebbe pagare 0,20 euro sull’utile 2015, di cui 0,15 euro in contanti, decisamente meno dei 60 centesimi che insistono sul bilancio 2014.
La ricapitalizzazione e la modifica della politica di remunerazione degli azionisti rappresentano l’ennesimo esempio delle nuove strategie imposte da Ana Patricia Botin, diventata presidente della banca a settembre in seguito alla scomparsa del padre Emilio, il banchiere che in 28 anni è stato capace di trasformare un istituto di dimensioni relativamente piccole in un colosso bancario con la maggior capitalizzazione di mercato di tutta Europa (83,49 miliardi di euro). Lo scorso novembre Ana ha deciso un rimpasto manageriale che ha portato alla sostituzione dell’ad, Javier Marin, con il direttore finanziario, Jose Antonio Alvarez. Ieri ha deciso di rassicurare gli investitori, da mesi preoccupati per una situazione patrimoniale più debole rispetto a quella dei maggiori concorrenti europei. In effetti, durante la presentazione dei risultati trimestrali, il management della banca aveva indicato che il capital ratio, secondo le più recenti disposizioni normative Basilea 3 fully loaded, era dell’8,5%-8,6% delle attività ponderate per il rischio, sotto il livello dei competitor europei, una fonte di preoccupazione per alcuni analisti e investitori. Anche perché negli ultimi stress test della Bce è vero che il common equity tier 1 ratio sarebbe sceso all’8,9% nello scenario avverso al 2016, sopra il 5,5% minimo, ma considerando a pieno le regole di Basilea si sarebbe attestato al 7,8%. Il titolo Santander ieri è stato sospeso dalle contrattazioni.
Francesca Gerosa, MilanoFinanza 9/1/2015