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 2015  gennaio 07 Mercoledì calendario

L’Europa teme la deflazione • Renzi cancellerà la norma “salva-Silvio” • Due funerali per Pino Daniele • L’incontro in carcere tra il padre di Loris e la madre accusata dell’omicidio • Il 2014 è stato l’anno più caldo dal 1981 Salva-Silvio Matteo Renzi torna sul caso della norma «salva Silvio» e annuncia che il 20 febbraio, dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, tutti i decreti delegati sul Fisco saranno portati in Consiglio dei ministri, compreso quello al centro delle polemiche

L’Europa teme la deflazione • Renzi cancellerà la norma “salva-Silvio” • Due funerali per Pino Daniele • L’incontro in carcere tra il padre di Loris e la madre accusata dell’omicidio • Il 2014 è stato l’anno più caldo dal 1981 Salva-Silvio Matteo Renzi torna sul caso della norma «salva Silvio» e annuncia che il 20 febbraio, dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, tutti i decreti delegati sul Fisco saranno portati in Consiglio dei ministri, compreso quello al centro delle polemiche. Che intanto sarà modificato: la soglia di rilevanza penale al 3% del reddito evaso resterà, ma sarà applicabile solo alle dichiarazioni fiscali infedeli per errori materiali, non a quelle fraudolente che comportano l’uso di artifici come documenti falsi. Renzi innanzitutto ha chiarito: «Noi cambiamo il fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a Berlusconi, che sconterà la sua pena fino all’ultimo giorno. Noi non facciamo norme ad personam, né contra personam, una legge si adotta se serve agli italiani. Questa ossessione su Berlusconi sia da parte di chi lo ama, che da parte di chi lo odia non mi riguarda. A forza di pensare a lui, per anni si sono dimenticati degli italiani». Ma la minoranza interna al Pd ha criticato la decisione di lasciare in sospeso la materia, mentre sembra che il ministero di Padoan fosse pronto a una correzione rapida che potesse essere messa subito nero su bianco. Secondo Alfredo D’Attorre rinviando tutto al 20 febbraio si alimentano «polemiche e sospetti»: «Temi come la lotta all’evasione e alla corruzione per il Pd devono avere il massimo dell’urgenza». Rincara la dose Stefano Fassina: «Sul decreto fiscale la propaganda premier è indecente, offensiva per l’intelligenza degli italiani. La delega fiscale ha il fine di eliminare le cause dell’evasione di sopravvivenza e colpire la grande evasione. Mentre il decreto è peggio di un condono: l’impianto del provvedimento, a prescindere da Berlusconi, premia la grande evasione». Forza Italia, comunque, non gradisce: «Non spetta a Renzi dire fino a quando Berlusconi dovrà scontare una pena ingiusta», dice Mara Carfagna. Deflazione L’istituto di statistica Eurostat comunicherà oggi le stime di dicembre sulla deflazione: secondo alcune previsioni potrebbe attestarsi a -0,1%, quota minima storica dal 2009. L’intera eurozona in deflazione significa che i prezzi scendono, la gente non compra lo stesso perché ha le tasche già vuote, il ciclo produttività-consumi ansima pesantemente, l’economia rallenta sempre più. L’eurozona in deflazione non sarebbe l’unico segnale poco rassicurante per i mercati: sempre oggi il vertice della Banca centrale europea affronta il nodo della liquidità finanziaria della Grecia, dopo la fuga di capitali registrata a dicembre. Intanto il leader della sinistra ellenica Alexis Tsipras, favorito secondo i sondaggi alle elezioni in programma il 25 gennaio, annuncia che Atene la Grecia «taglierebbe la gran parte del valore nominale del suo debito, così che divenga sostenibile: è ciò che fu fatto per la Germania nel 1953, e dovrebbe essere fatto anche per la Grecia nel 2015». Blasfemia, per Angela Merkel, «che ovviamente rimarca un paio di differenze: la Germania finì alle corde dopo una guerra mondiale, le devastazioni causate dal nazismo, e l’amputazione a metà del Paese voluta da Mosca: e non, come invece Atene, dopo un gran ballo delle cicale durato lunghi anni, lo spreco assurto a regola etica dei bilanci, e lo spuntar come funghi delle piscine abusive esentasse sui tetti dei palazzi più eleganti di Atene. Ma ora non è escluso che dopo il voto sia lo stesso Tsipras a inventare un compromesso sul debito pubblico: non c’è solo un Masaniello scapigliato, in lui, ma anche un abile negoziatore che starebbe già trattando con Angela Merkel e Mario Draghi, proprio mentre i banchieri contano le monete nelle casse ai piedi del Partenone» (Offeddu, Cds). Daniele L’addio a Pino Daniele, dopo un lungo braccio di ferro tra la famiglia napoletana (i fratelli, i nipoti e i cugini) e la famiglia romana (i figli e la compagna) si conclude con un doppio funerale, come fu per Totò: funerale oggi a mezzogiorno al Divino Amore, quindi alle 19 bis a Napoli nella Basilica reale di San Francesco di Paola di Piazza del Plebiscito. Intanto una prima nota congiunta dei familiari precisa che esiste un testamento in cui l’artista «esprime la volontà di essere cremato», che dopo il malore Pino ha «espresso decisa volontà di essere portato all’ospedale sant’Eugenio per essere soccorso dall’equipe dei medici da cui era in cura da anni» e si smentisce «categoricamente» che l’auto abbia forato lungo il tragitto, «rallentando la corsa verso l’ospedale». Nel frattempo i carabinieri di Grosseto in base alle analisi sul tabulato delle chiamate al 118 fatte domenica sera quando l’artista si è sentito male, confermano la versione della famiglia: nessuna anomalia. Loris Ieri Davide Stival ha incontrato in carcere per la prima volta la moglie Veronica Panarello, accusata di aver strangolato il loro piccolo Loris. Lei ha continuato a negare tutto («Ma perché non mi credi? Non sono stata io: quella mattina l’ho portato a scuola, è questa la verità») ma lui le ha detto che è stufo di sentire bugie: «Ho i visto i video, perché ti ostini a raccontare un percorso che non hai fatto? Non mentirmi, Veronica. Si vede Loris che torna a casa. Non è mai andato a scuola. Stai cercando di coprire qualcuno? C’è qualcuno che ti minaccia o che minaccia Diego? In paese si dice che avevi un amante, che forse stai proteggendo lui... Si dice che Loris forse ha visto qualcosa. Può essere per questo che non vuoi parlare? Dimmi come stanno le cose, ti prego. A questo punto me lo puoi dire». Risposta di lei, in lacrime: «Non sto coprendo nessuno. E se anche ci fosse stato un amante ti pare che potrei pensare di coprire lui davanti al nostro bambino ammazzato? Si può mai pensare di ammazzare un figlio per salvare il matrimonio? Mi conosci. Non so come fai a pensare a quello che si dice in paese dopo dieci anni passati con me, non posso credere che tu mi pensi capace di una cosa del genere...». Dopo un’ora di colloquio, Veronica ha chiesto a Davide: «Tornerai a trovarmi?» Lui: «No, mi dispiace. Non posso più sentire le tue bugie». Caldo il 2014 è stato ufficialmente l’anno più caldo di sempre. Almeno da quando registriamo le temperature medie globali, cioè dal 1891. Lo hanno confermato i dati pubblicati dalla Japan Meteorological Agency (Jma), vale a dire uno dei quattro servizi mondiali che tengono queste statistiche con misurazioni a terra e via satellite. Secondo la Jma, l’anno che si è appena concluso è stato più caldo di 1,1 gradi Fahrenheit (0,63 gradi centigradi) rispetto alla media del secolo scorso (il record è stato ottenuto perché tre stagioni su quattro, cioè primavera, estate ed autunno, sono state le più calde di sempre; l’inverno, invece, è arrivato solo al sesto posto). Questo gli ha consentito di superare il 1998, che finora aveva detenuto il record. La differenza preoccupante, però, è che mentre nel 1998 c’era stato un fortissimo fenomeno di El Niño, che in genere aumenta le temperature globali, nel 2014 non si è verificato nulla di simile. L’incremento del caldo quindi non è dipeso da qualche evento meteorologico speciale, ma è semplicemente un dato ormai normale che si ripete, secondo gli scienziati a causa dei comportamenti degli uomini. Va sottolineato, infatti, che tutti i dieci anni più caldi di sempre sono stati registrati dal 1998 in poi. Questo conferma che si tratta di un processo in corso, accentuato negli ultimi tempi, e quindi collegato al continuo aumento delle emissioni di gas. Gli scettici, tuttavia, continuano a mettere in dubbio la connessione fra il riscaldamento globale e le emissioni gassose prodotte dagli uomini (Mastrolilli, Sta).