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 2015  gennaio 05 Lunedì calendario

«RITORNO AL FUTURO MA SENZA SMARTPHONE»

Quando Doc Brown e Marty McFly partirono sulla loro DeLorean per andare dal 1985 al 2015, trovarono all’arrivo un mondo ben strano: la gente si parlava da una città all’altra guardandosi in uno schermo, indossava occhiali che consentivano di leggere informazioni e di telefonare, gli skateboard e le auto volavano, le scarpe si allacciavano da sole e le micro pizze raggiungevano dimensioni normali in un piatto speciale.
Poiché il 2015 è davvero arrivato, in molti si sono divertiti a verificare quali nuove tecnologie, delle tante previste nel film Ritorno al futuro II hanno davvero visto la luce. Non sono poche, come spesso avviene nei film di fantascienza (2001 Odissea nello spazio è il caso più studiato) o persino nei cartoni animati, con i Simpson al primo posto nella capacità di prevedere il futuro.
Tutti in cielo
Nel 1989, quando fu girato il secondo film della fortunata trilogia, il 2015 doveva sembrare davvero molto lontano. Doc e McFly (Michael J. Fox e Christopher Lloyd) aprono all’arrivo le portiere ad ali di gabbiano della DeLorean e hanno ottime ragioni per restare a bocca aperta: le auto volano e la tecnologia Hovercraft dilaga. Persino gli skateboard hanno perso le rotelle e si muovono agili su cuscini d’aria. Nessuna di queste due invenzioni, per fortuna, è stata nel frattempo realizzata, anche se un’azienda di nome Terrafugia sta collaudando un veicolo terrestre con le ali chiamato TF-X e un’altra sta brevettando l’Hendo Hover, un «volopattino» a cuscino d’aria che, se mai entrerà in produzione, sarà il terrore di tutti i genitori e di tutti i passanti.
Nel futuro del 2015 Doc e McFly incontrano molti oggetti che a loro sembrano strani, ma che a noi sono però ormai familiari. Doc, ad esempio, parla con un suo collega scienziato attraverso un collegamento video e voce: lo schermo è grande come quello di un imponente televisore, ma per il resto non c’è molta differenza rispetto a Skype o FaceTime. La mattina, a colazione, McFly si ritrova tra persone che indossano tutti occhiali scuri attraverso cui comunicano: sembrano abbigliati come sciatori in alta quota, ma non si può non riconoscere nel concetto un paio di primitivi Google glass. Trent’anni dopo la loro partenza, Doc e McFly sono un po’ stupiti anche dalla moda, non tanto per la foggia dei vestiti, quanto per il contenuto tecnologico. Le giacche bagnate si asciugano da sole, come avviene oggi per molti tessuti, e anche le scarpe hanno un sistema automatico di allacciatura. Previsione profetica, visto che un’azienda canadese ha inventato le Powerlace e che Nike ha prodotto nel 2011 una serie limitata di scarpe auto allaccianti Air Mag, vendute in beneficenza per finanziare la ricerca sul Parkinson, malattia della quale Michael J Fox, l’attore che interpretava McFly, è precocemente affetto.
Grande assente la rete
Un’altra invenzione anticipata dal film è quella dei forni a microonde e del cibo liofilizzato, con la minuscola pizza che si ingrandisce in 12 secondi quando è collocata nel «piatto idratore». Ci sono anche i film in 3D e il mondo delle comunicazioni è dominato dal fax, che si trova ovunque. Oggi è una tecnologia che cominciamo a considerare lenta e superata. Ritorno al futuro II ha mancato di anticipare gli smartphone e i tablet, le e-mail e tutta la tecnologia derivata da Internet, ma si può capirlo, visto che il primo Macintosh portatile è del 1989, e fu un fallimento. Nel complesso, il futuro immaginato dal regista Robert Zemeckis e dallo sceneggiatore Bob Gale è sorprendentemente simile a quello reale. Ci mancano, di fatto, solo le auto e gli skateboard volanti. Doc aveva però programmato la macchina per essere portato al 21 ottobre del 2015, e dunque abbiamo ancora dieci mesi di tempo.