Luigi Accattoli, Corriere della Sera 7/1/2015, 7 gennaio 2015
LA LINGUA DEL PAPA E QUEL VOCABOLO DALLO SPAGNOLO
Dio facendosi uomo «si annientisce»: l’ha detto ieri il Papa, narrando l’arrivo dei Magi a Betlemme. Bergoglio ama inventare espressioni semplici per trasmettere idee complesse: una volta disse che i cristiani sono «comunicatori di un alieno che si chiama Gesù». Ma ieri quella tendenza a dire meglio l’ha portato a una forma verbale errata, benché comprensibile nel suo italiano di fantasia: annientisce invece di annienta. Questo il contesto del mini-incidente linguistico: «Il presepe ci prospetta una strada diversa da quella vagheggiata dalla mentalità mondana, la strada dell’abbassamento di Dio: quell’umiltà dell’amore di Dio si abbassa, si annientisce, la sua gloria nascosta nella mangiatoia di Betlemme». Il riferimento è a un passo della «Lettera di Paolo ai Filippesi» (2, 6-8) dov’è detto che «Cristo svuotò se stesso assumendo la condizione di servo». Nella sua ricerca del sinonimo italiano più efficace, forse Bergoglio è stato guidato dal vocabolo spagnolo aniquilar (annientare), corrispondente al nostro «annichilire».