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 2015  gennaio 07 Mercoledì calendario

Notizie tratte da: Graziella Falconi, Oh, bimbe! Le ragazze di Adriana, Memori Roma 2014.• Adriana Seroni, intellettuale fiorentina, parlamentare, responsabile delle donne comuniste dal 1968 al 1979

Notizie tratte da: Graziella Falconi, Oh, bimbe! Le ragazze di Adriana, Memori Roma 2014.

• Adriana Seroni, intellettuale fiorentina, parlamentare, responsabile delle donne comuniste dal 1968 al 1979.

• «Adriana Seroni era una fiorentina alta, grossa, prepotente. […] Abituata a lavorare con gli uomini, sapeva che una certa dose di aggressività è indispensabile nell’attività politica e che una donna non deve soltanto farsi accettare in un gruppo dirigente, deve anche, in alcuni casi, saper imporre la propria volontà» (Miriam Mafai, Botteghe oscure addio, Mondadori, 1996).

• Adriana Seroni, che nel 1981 diventò, prima e unica donna nel Pci, responsabile di organizzazione.

• Le “bimbe” di Adriana Seroni, undici donne che negli anni hanno ricoperto ruoli di responsabilità nella sinistra italiana e nelle istituzioni nazionali ed europee.

• L’Udi, (Unione donne italiane), organizzazione unitaria delle donne, costituita ufficialmente il 1° ottobre 1945, con un direttivo di 27 donne e un consiglio nazionale di 150 componenti.

• Bianca Bracci Torsi, nata a Pisa il 31 marzo 1931.

• Bianca, la figlia del Presidente degli industriali di Pisa, una famiglia alto borghese di medici diventati industriali nel ramo farmaceutico.

• Bianca, che da piccola non poteva frequentare i bambini di strada, i proletari, e non ne capiva il perché.

• Bianca a undici anni rimase orfana di madre. Durante la guerra, si era trasferita con i nonni nel Chianti, in val di Pesa, mentre il padre fu richiamato come medico militare.

• Bianca, che non sapeva esattamente cosa fosse il comunismo, ma sapeva di essere comunista. Fu il libro La madre di Gorky a segnarla.

• A sedici anni Bianca si innamorò, ricambiata, di uno zingaro, ma i rom tornarono in Croazia e lei decise di prendere la licenza da maestra, in modo da trovare lavoro e lasciare la casa paterna.

• All’Università di Firenze, Bianca conobbe Togliatti.

• Bianca, che sposò un giovane artista. Lei, sostenitrice dell’amore libero, cedette alla richiesta di matrimonio e di celebrare le nozze in chiesa, come desiderava la madre di lui. Una chiesa di periferia, niente abito da sposa, un foulard per coprirsi il capo, un aperitivo e via.

• Dal matrimonio con il giovane artista nacque un bambino. Tuttavia il matrimonio non resse. Si separarono, ma a ventotto anni Bianca rimase vedova e con un bambino piccolo.

• Ai tempi della morte di Togliatti a Yalta, Bianca era già membro del Comitato politico della Federazione di Roma. Ai funerali del Migliore, il capo della classe operaia, incontrò Dolores Ibarruri, la Pasionaria spagnola.

• Gian Carlo Pajetta, il ragazzo rosso di Torino, condannato, all’età di sedici anni, dal regime fascista al carcere duro. Responsabile della stampa e propaganda del Pci, propose a Bianca di andare a lavorare alla Direzione del Pci, con lui, alla stampa e propaganda, dove avrebbe dovuto curare gli amici dell’Unità.

• I primi del ’69 Bianca fu chiamata alla sezione femminile centrale, dove Adriana Seroni le diede un impegno specifico nel Mezzogiorno d’Italia.

• Alla sezione femminile Bianca si occupò anche della selezione delle compagne, in modo particolare di donne meridionali, da mandare alla scuola di partito di Frattocchie.

• Per la sezione scuole di partito Bianca diede vita anche a una piccola casa editrice, la Salemi editore, che si occupava principalmente della pubblicazione di lezioni tenute a Frattocchie, antologie di atti e documenti.

• Nel 1983 Bianca venne eletta nella Commissione Centrale di controllo, presieduta da Gian Carlo Pajetta, dove rimase fino al 1991.

• Bianca amava i gatti. Malina, la gatta bianca e nera, permalosa, ritrosa e gelosa, fu quella rimastale in cuore. Protagonista anche delle storie per bambini che Bianca amava scrivere.

• Bianca, che non votò per Achille Occhetto segretario perché sentiva che il nuovo Pci virava in una direzione diversa, altra, rispetto al suo originario leninismo.

• Lina Fibbi, che aveva compiuto i suoi vent’anni nel campo di concentramento di Rieucros, dove aveva incontrato Teresa Noce, la prima moglie di Luigi Longo, il segretario del partito che succedette a Togliatti.

• Lina era incinta “grossa”, quando insieme a Gillo Pontecorvo, ebreo, regista, fingendosi marito e moglie, portarono a Milano l’ordine di insurrezione nazionale. A piazzale Loreto, subito dopo la consegna del prezioso documento, la informarono che il suo compagno, il padre della bambina che aveva in grembo, era stato tradito e fucilato dai tedeschi a Genova.

• Anita Pasquali, nata a Benevento nel febbraio del 1931, ma i suoi genitori erano del Nord.

• Anita, sulle orme del padre e della madre, nel 1945 si iscrisse al Pci.

• Nel 1946 Anita partecipò a un convegno sull’Italia del futuro, indetto dal Pci. Indetto dal Fronte della gioventù, di cui era presidente Enrico Berlinguer, il convegno aveva radunato giovani da tutta Italia con lo scopo di raccogliere le loro speranze e i loro progetti per la ricostruzione del Paese.

• Anita, che si ammalò di tubercolosi. Fu funzionaria della Federazione di Verona fino al 1960, con il compito di seguire in particolare le donne.

• Anita aveva una storia con Bepi, Giuseppe Dama, ex partigiano friulano, sposato e padre di un bambino, che nel 1957 era diventato segretario della Federazione.

• Anita, nel 1975, entrò nella segreteria nazionale dell’Udi.

• Isa Ferraguti, nata a Carpi nel dicembre del 1942. Suo padre era un operaio metalmeccanico, un costruttore di biciclette; la madre faceva la camiciaia. Un’operaia con più coscienza di classe del marito, più comunista di lui.

• Isa, timida e insicura, lavorava in casa, producendo maglie alla moda, i “dolce vita”. Ma a quattordici anni, dal 1956 al 1964, andò anche lei a lavorare in fabbrica, alla “Camicia con i baffi”.

• La “Camicia con i baffi”, fabbrica di cinquecentocinquanta lavoratrici, non aveva una Commissione interna, presente invece nelle altre fabbriche. Isa allora andò su e giù per tutti i reparti e finalmente convinse la Cisl a presentare le candidature. Ma il padrone, il commendator Righi dei Fratelli Righi, la licenziò. Isa salì alla ribalta della cronaca. La stessa Confindustria prese le distanze dal commendator Righi attraverso un manifesto affisso in tutta Modena e Provincia.

• Isa, che diventò responsabile dei Giovani comunisti della Bassa: funzionaria della Fgci. Quando nel 1966 Licia Perelli, della Federazione giovanile comunista nazionale, andò in maternità, diventò viceresponsabile nazionale delle ragazze comuniste. Aveva 24 anni.

• Nel 1970 Isa sposò Danilo, informatico.

• Quando andò a lavorare alla sezione femminile del Pci, Isa si occupava della responsabilità delle politiche del lavoro, poiché sapeva come si muovono le donne in fabbrica e come è organizzata la rete del lavoro a domicilio. Il referente di Isa era Giorgio Amendola, responsabile economico, che l’aiutò nel progetto di legge per la regolarizzazione del lavoro a domicilio.

• Isa e Danilo si sposarono il 21 agosto 1970 e fecero il viaggio di nozze a Mosca.

• Nel 1987 Isa fece il suo ingresso al Senato, dove rimase fino al 1992, alla Commissione lavoro e sicurezza sociale.

• La rivista Noi donne, uscita come foglio clandestino, la prima volta nel 1937 a Parigi, redatto e diretto da Xenia Sereni, moglie del leader comunista Emilio. Venne pubblicato, in cinquecento copie tirate a mano, per la prima volta in Italia nella Napoli occupata del ’44 ed era rivolto alle donne antifasciste, poi, negli anni cinquanta, divenne organo dell’Udi.

• Isa prese la laurea in Giurisprudenza l’11 marzo 2014.

• Silvana Dameri, nata a Novi Ligure (Alessandria), il 3 marzo 1952.

• Silvana, che nella primavera del 1973 prese la tessera del Partito comunista presso la sezione Curiel di Alessandria. Aveva 21 anni.

• Silvana, nel 1980, fece parte della delegazione guidata da Enrico Berlinguer, con Gian Carlo Pajetta, Antonio Rubbi e Angelo Oliva, e diretta in Cina. Si trattava della ripresa dei rapporti con i comunisti cinesi, interrotti da una quindicina d’anni in omaggio alla fedeltà all’Urss.

• A Berlinguer, che della Cina piaceva tutto, compresa la zuppa di
serpente.

• Silvana fu eletta segretario regionale del Pci in Piemonte nel dicembre del 1989, battendo per 57 voti a 43 l’altro candidato, Enrico Morando.

• Romana Bianchi, nata a Broni (Pavia), il 13 febbraio 1944, «una scavezzacollo sempre coinvolta in giochi da ragazzacci».

• Nel 1945, l’Italia era stata divisa in 14 aree territoriali, cui si applicavano “tabelle salariali” differenziate, le cosiddette gabbie salariali, che prevedevano livelli salariali minori al Sud rispetto al Nord, per rispecchiare il diverso livello del costo della vita nelle varie parti del Paese. Le gabbie furono abolite in maniera graduale dal 1969 al 1971.

• Romana si iscrisse al Pci nel 1972. Segretario della Federazione di Pavia, Armellino Milani.

• Lalla Trupia, nata a Vicenza il 31 maggio 1948. Era figlia di un direttore delle Poste e di una maestra.

• Lalla si iscrisse al Partito comunista nel 1972 e accettò di andare a lavorare nella zona industriale di Schio. Qui fece la gavetta per diventare, nel 1973, funzionaria di partito.

• Lalla, che sposò Lucio, conosciuto all’università, solo dopo undici anni di convivenza.

• Nell’agosto del 1982 Lalla ebbe un maschietto, era la prima volta che una responsabile femminile aveva un figlio appena nominata.

• Lalla, negli anni Novanta, delusa dalla politica e raggiunta da due avvisi di garanzia, ma innocente, cominciò a fare la casalinga.

• Oggi Lalla si definisce “pensionata di lusso” e insieme a suo marito Lucio segue gli impegni umanitari del figlio nei paesi del Mediterraneo.

• Alida Castelli, nata a Bolzano, il 13 novembre 1951.

• La madre di Alida gestiva un negozio di generi alimentari, suo padre era un operaio. Lei era la più grande dei tre figli. La sua era una famiglia cattolica, austera, quasi calvinista. Il padre vorrebbe che lei si diplomasse, ma gli insegnanti la incoraggiano a proseguire negli studi, a iscriversi all’università. Lei sceglie Bologna.

• A Bologna, l’11 marzo 1977, alle 10 circa, il movimento di Comunione e liberazione (Cl) si riunì in assemblea in un’aula dell’Università. Partecipavano circa 400 persone. Alcuni studenti della facoltà di Medicina, attivisti della sinistra extraparlamentare, tentarono di entrare nell’aula dove si svolgeva la riunione, ma vennero violentemente respinti dal servizio d’ordine di Cl. Il rettore Rizzoli chiamò le forze dell’ordine e, in breve tempo, giunse sul luogo un notevole contingente di Celere che effettuò una violenta carica contro gli studenti di sinistra “assedianti” e consentì agli studenti di Comunione e liberazione “assediati” di lasciare incolumi l’assemblea. L’intervento massiccio delle forze dell’ordine fece salire ulteriormente la tensione già elevata, scatenò una reazione violenta dei giovani della sinistra extraparlamentare. Gli scontri di piazza si estesero a tutta la zona universitaria e nelle zone circostanti. Lo studente Francesco Lorusso, militante di Lotta continua, cadde in via Mascarella ucciso da un proiettile.

• Il 1 luglio del 1977 Alida sposò il suo ragazzo del Sud in comune a Bologna, mentre fuori, in piazza Duomo, Lama teneva un comizio. Poi si trasferirono a Melfi, in Basilicata. Si separarono dopo un anno e mezzo circa.

• Quando Alida conobbe Adriana Seroni, che le propose di lasciare la Segreteria comunista della Basilicata e di entrare a far parte della sezione femminile centrale. Così Alida si trasferì a Roma.

• La Seroni era severa, tutti i lunedì teneva delle riunioni in cui passava al setaccio il lavoro di ciascuna delle donne della squadra. Alida si occupava di lavoro.

• La Settima conferenza delle donne comuniste, che da 406.000 del 1976 diventarono, nel 1983, 428.000.

• Nel 1988, Alida incontrò un architetto, il padre di suo figlio Arturo. La crisi del suo lavoro nel Partito era ormai conclamata ma insieme a lui, utilizzando la 285 – la legge sull’occupazione giovanile – fondò Cadiai, una società che si occupava di progetti finanziati da fondi europei.

• Nel 2001 il suo compagno, il padre di Arturo, si innamorò di un’altra e la lasciò.

• Pasqualina Napoletano, nata a Molfetta (Bari), il 28 settembre 1949.

• Pasqualina era terapista del linguaggio in scuole speciali per bambini portatori di handicap; si occupava del loro inserimento nella scuola pubblica. Era sposata con Enrico e aveva una figlia, Roberta. Vivevano a Roma.

• Pasqualina e la sorella Grazia si iscrissero entrambe al Pci.

• Diventata responsabile femminile della Federazione di Roma, Pasqualina entrò a far parte della Segreteria del Lazio con Paolo Ciofi.

• Mentre si svolgevano i funerali di Walter Rossi, ucciso dai fascisti nel settembre del 1977, venne fatta saltare in aria la sezione comunista di piazza Tuscolo.

• Grazia Labate, nata ad Agna (Padova), il 18 gennaio 1947.

• Il giorno dell’apertura dell’anno accademico 1966/67, Grazia si iscrisse a Economia e commercio a Genova.

• Grazia, che fu buttata fuori di casa dopo aver partecipato a un corteo di protesta all’università. Andò a vivere con un’amica, Maria, e trovò lavoro alla ditta Bartoli. Per settantamila lire al mese doveva compilare, in triplice copia, con carta carbone, mille fatture al giorno. Di affitto le due ragazze ne pagavano cinquantaseimila. Mangiavano alla mensa universitaria e la sera, per dormire meglio, si facevano delle tazzone di latte con i biscotti Colussi, e mettevano da parte le scatole di latta che diventavano parte dell’arredamento.

• Alle otto e mezza del 2 agosto del 1969, alla basilica genovese di Nostra Signora del Monte, Grazia sposò Giulietto, conosciuto all’università e sul punto di trasferirsi alla sede nazionale della Fgci di Roma.

• A Roma, Grazia cominciò a lavorare come collaboratore a Nuova generazione, la rivista della Fgci diretta da Renzo Foa. La redazione si trovava in via della Vite, una strada tra via del Corso e piazza di Spagna.

• Grazia, prima donna segretaria della sezione universitaria Lenin di Genova.

• A seguito della vittoria alle elezioni amministrative del 1975, Maria Cateddu, responsabile femminile della Federazione, diventò assessore al Personale del Comune di Genova. Grazia ne prese il posto in Federazione.

• Grazia lasciò il marito Giulietto perché lui l’aveva tradita.

• Grazia, che prese il posto di Giovanni Berlinguer nella responsabilità nazionale del Pci per le politiche sanitarie.

• Livia Turco, nata a Morozzo (Cuneo), il 13 febbraio 1955.

• Livia si iscrisse alla Fgci a 15 anni. Suo padre, Giovenale, era un contadino-operaio, sua madre una contadina-casalinga.

• Nel settembre del 1977 Livia diventò segretaria della Fgci di Torino.

• Francesca Izzo, nata a Formicola (Caserta), il 10 luglio 1948.