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 2015  gennaio 03 Sabato calendario

I VESCOVI TEDESCHI INNAMORATI DI PUTIN «LUI SÌ CHE SA DIFENDERE LA FAMIGLIA»

Vladimir Putin continua a dividere: ora agita anche la Chiesa europea. Perché la sua difesa ad oltranza della famiglia «tradizionale», che è piaciuta a molti vescovi e cardinali tedeschi, e non solo, inquieta altri, come il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca, il quale è sceso in campo, qualche giorno fa, proprio per «bacchettare» i prelati che hanno espresso il loro assenso verso le posizioni di Putin. Del resto, come si diceva, il presidente russo per molti rappresenta l’anima nera che agita l’Europa, dittatoriale e con mire espansionistiche, che riesce ad inquietare gli States, evocando gli spettri dell’impero sovietico e della Cortina di Ferro. Per altri è l’uomo giusto per tenere in piedi la Russia e anche per contenere il possibile avanzare del fondamentalismo islamico dal fronte asiatico-orientale. Il fronte pro-Putin creatosi anche nella Chiesa europea, soprattutto nel Nord, ha dunque preoccupato altri alti esponenti ecclesiastici, come il cardinale Schönborn, che ha posizioni «aperturiste» sul tema della comunione ai risposati, come è apparso evidente nel Sinodo straordinario sulla famiglia dell’ottobre scorso. In una lunga intervista rilasciata nel numero di dicembre della rivista teologica tedesca Herder Korrespondenz ha dichiarato di essere «molto sorpreso» di aver trovato molti dei «suoi» vescovi «impauriti» dalle sue affermazioni sul «buono» che esiste anche nelle relazioni irregolari, mentre molti di loro hanno espresso apprezzamento per la difesa dei valori famigliari promossa dal presidente russo Vladimir Putin, al punto di definirlo «un modello», cosa che invece il porporato definisce «molto preoccupante». A loro, il presidente della Conferenza Episcopale Austriaca ha replicato: «C’è una certa tentazione in questo momento di sognare una Chiesa potente e apprezzare un cattolicesimo politico che può impressionare le persone come negli anni Trenta. Questi cardinali sono estremamente preoccupati quando pensano di vedere segni che il potere del Papato sta diminuendo e che il Papa discende dal trono». Quel che è necessario, invece, sempre secondo Schönborn, è che la Chiesa, nella attuale società pluralista, difenda e viva «le proprie convinzioni, senza porsi in posizione di giudice», anche su questioni come l’aborto.