Filomena Greco, Il Sole 24 Ore 3/1/2015, 3 gennaio 2015
L’AUTO CRESCE DOPO SETTE ANNI
Torino
Primo segno più sulle immatricolazioni auto, +4,21% rispetto al 2013, dopo sei anni di calo. I dati del ministero dei Trasporti hanno confermato le previsioni. La ripresa del mercato, però, si gioca su numeri che stanno al di sotto di livelli considerati «fisiologici» dagli operatori. Si risale la china, insomma, dopo aver toccato il fondo.
A quota un milione e 359mila le nuove vetture sul mercato Italia, con un mese di dicembre che ha rallentato comunque la ripresa, fermandosi a +2,35% rispetto al 2013 contro il +4,95% di novembre. Dal punto di vista delle statistiche, dunque, il 2014 è un anno positivo, «anche se il dato sulle immatricolazioni – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è inferiore rispetto al 2007 del 45,5%. Il terreno da recuperare per tornare a livelli di mercato normali è dunque ancora molto lungo». Un risultato da contestualizzare anche secondo Federauto: «Rispetto al 2012, che tutti considerano un anno orribile, abbiamo perso ancora un -2,9%. È per questo che bisogna pesare e contestualizzare un dato che sembrerebbe positivo, ma non lo è» sottolinea il presidente Filippo Pavan Bernacchi. Per le aziende della filiera automobilistica, «questa chiusura d’anno può essere letta come un segnale di incoraggiamento – commenta Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia – per un settore che da anni accusa i colpi della crisi economica e che ha bisogno, per la sua stessa salvaguardia e rilancio, di ripristinare livelli di mercato fisiologici per un Paese come il nostro, ovvero intorno a 1,8 milioni di unità all’anno».
Il Gruppo FCA ha immatricolato nel 2014 circa 377mila auto, lo 0,75% in più rispetto al 2013 – +1,4% a dicembre – nettamente al di sotto del mercato, con una quota scesa al 27,7 per cento. Il marchio Fiat ha chiuso il 2014 con un aumento dello 0,8% (281.500 unità contro le 279mila del 2013). In calo Lancia e Alfa Romeo mentre per Jeep è stato il miglior anno di sempre, con 11.300 immatricolazioni, il doppio rispetto al 2013.
Secondo la lettura del Centro Studi Promotor, la crescita del mercato auto è conseguenza della «funzione insostituibile dell’automobile nel sistema dei trasporti». Il progressivo invecchiamento del parco auto circolante ha fatto sì che «molti italiani con vetture non più in grado di assolvere alle loro funzioni siano stati alla fine costretti a sostituirle. Queste “sostituzioni forzose” – sottolinea Quagliano – sono cominciate nel 2014 e continueranno anche nel 2015, indipendentemente dalla ripresa dell’economia».
Un capitolo a parte meritano le misure a sostegno del settore, da tempo invocate da produttori e rete commerciale. «Siamo convinti – dice Pavan Bernacchi – che se il Governo non darà attenzione alle nostre proposte, potremo al massimo tornare al livello del 2012, in un loop negativo che da soli non possiamo spezzare». Parla di elementi di debolezza anche Vavassori, riferendosi ad esempio al settore delle auto aziendali, «penalizzato da una fiscalità non equa rispetto a quella degli altri maggiori mercati europei», così come ai privati: «Alla perdita di capacità di spesa delle famiglie si aggiunge, come aggravante, l’inasprimento delle imposizioni fiscali sull’auto».
Guardando all’Europa, emerge il risultato deludente della Francia, che ha registrato nel 2014 un aumento di appena lo 0,3% dopo aver toccato, nel 2013, il livello più basso da 15 anni. Crescono invece le immatricolazioni in Spagna, del 18,4% rispetto a un anno fa, a quota 855.308 unità, grazie alla spinta delle agevolazioni.
Filomena Greco, Il Sole 24 Ore 3/1/2015