www.cinquantamila.it/fiordafiore 4/1/2015, 4 gennaio 2015
Marino non esclude licenziamenti per i vigili romani ammalati in massa la notte di Capodanno • I vigili romani si ammalano soprattutto a dicembre • Dipendenti pubblici e privati si ammalano soprattutto il lunedì • Renzi in vacanza col volo di Stato • I cartelloni pubblicitari dell’azienda rifiuti di Palermo che promettono di rottamare anche la suocera • L’apparecchio che traduce i versi dei cani in pensieri precisi Vigili 1 Gli ispettori inviati dal ministero della Pubblica Amministrazione per far luce sulla vicenda dei vigili urbani di Roma potrebbero arrivare già domani
Marino non esclude licenziamenti per i vigili romani ammalati in massa la notte di Capodanno • I vigili romani si ammalano soprattutto a dicembre • Dipendenti pubblici e privati si ammalano soprattutto il lunedì • Renzi in vacanza col volo di Stato • I cartelloni pubblicitari dell’azienda rifiuti di Palermo che promettono di rottamare anche la suocera • L’apparecchio che traduce i versi dei cani in pensieri precisi Vigili 1 Gli ispettori inviati dal ministero della Pubblica Amministrazione per far luce sulla vicenda dei vigili urbani di Roma potrebbero arrivare già domani. E il sindaco Ignazio Marino parla di “tradimento” della città, e non esclude possibili licenziamenti: «O c’è un’epidemia, e mi sembra assai improbabile, oppure è stata una protesta organizzata». Sanzioni nei confronti dei vigili potrebbero anche essere irrogate dall’Autorità di Garanzia sugli scioperi: il presidente della commissione, Roberto Alesse, annuncia «un accertamento scrupoloso», e precisa che «il singolo vigile rischia una multa salata, sono fatti veramente antipatici che impongono un’applicazione rigida della legge». Intanto l’incontro di ieri tra il premier Matteo Renzi e il nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri sembra confermare le anticipazioni sulla stretta sulle visite fiscali: non verranno più effettuate dalle Asl, e i vantaggi saranno notevoli, a cominciare dai costi, che si dimezzeranno. Cambieranno in parte anche le modalità, a cominciare dai tempi: il medico non arriverà più il primo giorno, si andrà verso un’omogeneizzazione del sistema dei controlli (nel settore privato le visite si effettuano a partire dal terzo giorno). In una lettera al Pd, Renzi scrive che la nuova legge sulla Pubblica Amministrazione garantirà «meno sprechi, tempi certi delle risposte da parte del pubblico, grande investimento nel digitale, semplificazione e efficienza. Perché i tanti bravissimi funzionari pubblici che lavorano con onore hanno il diritto di non essere infangati da furbetti e furbastri». Però i vigili di Roma non ci stanno a passare da furbastri, e promettono battaglia, annunciando giorni di mobilitazione, assemblee generali e denunce contro «chi ha infangato la Municipale». E intanto rifanno i conti: secondo i dati elaborati dal sindacato, il 50% dei vigili assenti la notte di San Silvestro era in ferie obbligatorie, da smaltire entro il 2014. E del resto, sottolinea la Uil Fpl, dai primi accertamenti effettuati dallo stesso comando dei vigili di Roma risultano finora solo 44 «anomalie» tra i certificati medici esaminati, un numero lontano rispetto agli oltre 800 casi dei quali si è parlato finora. Vigili 2 Già a dicembre 2009 le assenze tra i vigili urbani romani facevano segnare livelli di guardia: 34,98% (ferie comprese) il gruppo del III Municipio, 32,7% quello del XV, 31,69% quello del II. Ma erano in buona compagnia col Dipartimento periferie (33,07) e il Dipartimento formazione e lavoro (32,45). La prima serie di dati messi on line in ossequio all’«Operazione trasparenza» non distingueva però tra ferie, legge 104 e «altri» permessi. Cosa che avviene a partire dal 2010 quando si scopre che spesso la somma di malattie ed altri motivi supera di gran lunga i giorni di ferie. Sempre a dicembre il Dipartimento turismo registra un picco del 10,8% di assenze per malattia. Mentre al III Municipio si impennano al 22,08% gli altri motivi, molto alti (10.95%) anche all’Avvocatura. E i «pizzardoni»? In molti casi, coi permessi che non scendono mai sotto il 5% (con un picco del 10,13% al XV), sovrastano i giorni di malattia. Il dicembre 2011 non evidenzia cifre significative a parte il 10.94% di assenze per «altri motivi» alla Direzione esecutiva ed il 10,54% del Terzo municipio. Anche nel dicembre 2012 svettano il Terzo municipio (13,47% di assenze per altri motivi) ed i vigili del XV (7,02%). Assieme a loro sforano le medie il Dipartimento sport (9,45 di assenze per altri motivi), il Dipartimento politiche abitative (6,22), e due municipi (XI e XX) con assenze comprese tra il 7,6 e l’8,87%. Come è andata nel dicembre 2013 non lo possiamo sapere perché a partire da metà anno in poi il Comune di Roma pubblica solo dati trimestrali. Da cui emerge che la Direzione esecutiva ha «bruciato» l’11,67% delle presenze per permessi vari, mentre tra i vigili spiccano il 7,4% di assenze per malattia del gruppo Monte Mario, il 7,15 del gruppo Monteverde ed il 5,9% di assenze per «altri motivi» dei gruppi Tintoretto e Prenestino. (Baroni, Sta) Lunedì È il lunedì il giorno preferito di malattia dei circa 3,5 milioni di dipendenti pubblici e 13 e passa milioni di dipendenti privati: cade il primo giorno della settimana nel 28,8 per cento dei casi degli uffici della pubblica amministrazione, e il 31,7 per cento dei casi delle aziende private. Nel 2013 ci sono stati complessivamente ben 4,2 milioni di malati il lunedì (2,8 milioni nel privato e 1,3 nel pubblico). (Mania, Rep) Certificati medici Secondo l’Inps tra il 2011 e il 2013 il numero di certificati medici nella pubblica amministrazione è cresciuto del 27 per cento (+ 9,2 per cento tra 2013 e 2012) contro un aumento nel settore privato di poco superiore all’1 per cento. Nel pubblico si è passati dai 4,7 milioni del 2011 ai 5,9 milioni del 2013, mentre nel privato i certificati sono cresciuti dagli 11,7 del 2011 agli 11,8 del 2013. Negli uffici ministeriali, comunali o regionali, insomma, ci si ammala di più: sostanzialmente la metà dei dipendenti della pubblica amministrazione (esattamente un milione e 797 mila) è stato male almeno una volta nel corso del 2013, mentre tra i privati è capitato a 4,2 milioni su un totale però di oltre 13 milioni. (ibidem) Renzi I Cinque Stelle hanno accusato Renzi di essersene andato in vacanza, assieme alla famiglia, sulle montagne di Courmayeur con un Falcon 900 della flotta di Stato (che quando si muove costa 9000 euro l’ora). Renzi ha replicato con un comunicato nel quale non nega il fatto, ma lo inserisce nella più assoluta prassi: «Il fatto che il presidente del Consiglio sia sottoposto a una serie di misure di sicurezza che lo riguardano, non è una scelta, ma il rispetto delle norme che regolano il suo ruolo e il suo incarico, in linea con quanto avviene per i capi di governo in tutto il mondo». Ma se è vero che l’obbligo è assoluto per la scorta, l’utilizzo dei mezzi di Stato (aerei o auto blindate), è facoltativo. E i precedenti parlano chiaro: ad esempio Romano Prodi, a Natale 2006, arrivò sul passo Campolongo alla guida della sua scalcagnata Station wagon, mentre Enrico Letta, nei trasferimenti che esulavano dagli obblighi istituzionali, volava su aerei di linea. È capitato in occasione delle vacanze dell’allora premier in Slovenia, (atterraggio a Trieste e affitto a proprie spese di una macchina), ma anche delle trasferte a Milano, in occasione delle due partecipazioni alla trasmissione di Fabio Fazio, «Che tempo che fa». (Martini, Sta) Suocera Polemiche a Palermo per un cartellone pubblicitario dove si vede una suocera — una signora dallo sguardo torvo, con le rughe sul collo e una permanente demodé — legata assieme a un vecchio divano e un frigorifero e pronta per essere spedita in discarica. Slogan: «Chiamaci e verremo sottocasa a prelevare tutti i tuoi ingombranti...quasi tutti». Si tratta della campagna della Rap, l’azienda comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti, per promuovere il nuovo servizio di raccolta di masserizie e mobili a domicilio. Ma quando una foto del cartellone è finita su Facebook si è scatenato un putiferio che ha costretto il sindaco Leoluca Orlando a chiedere alla società di modificarla «nel rispetto della sensibilità dei cittadini». Sui social network infatti sono fioccate le critiche: «Manifesto offensivo», «Un’istigazione alla violenza sulle donne», «Campagna incivile». All’inizio la presenza del mattarello alla spalle della donna da buttare nella spazzatura aveva fatto pensare a una moglie, sul modello di Flo, la sposa di Andy Capp nelle strisce del fumettista inglese Reg Smythe. E il presidente della Rap Sergio Marino è subito corso ai ripari, precisando che si trattava di una suocera e sperando così di smorzare le polemiche: «Era solo una battuta, una tra le più classiche. Non volevamo certo offendere». Ma era ormai troppo tardi: non solo i cittadini attraverso Facebook e Twitter ma anche i partiti, da Idv al Pd a Sel al Movimento 5 stelle, avevano già chiesto in massa il ritiro della campagna (Scarafia, Rep). No More Woof Un team di inventori svedesi famoso per aver realizzato una sedia a dondolo che ricarica l’iPad ha inventato un apparecchio di nome No More Woof che somiglia a una cuffia con microfono e traduce, sostiene il team nordico, ogni verso del cane in un pensiero preciso. “Ho fame”, “chi sei?”, “voglio giocare” e altri semplici concetti per farci capire cosa vuole esattamente il nostro amico a quattro zampe. No More Woof ha già raccolto più di 20.000 dollari da appassionati che hanno prenotato questo gadget prima ancora che arrivi nei negozi. Quando (e se) ci arriverà, No More Woof costerà circa trecento dollari e sarà in grado di riconoscere almeno quattro tipi di versi del cane. (Pennacchini, Rep)