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 2015  gennaio 04 Domenica calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 20

(Adriano Olivetti. La biografia)

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OLIVETTI, «PESCATORE DI UOMINI» –
Pescatore «Feci conoscenza con Adriano Olivetti, dagli occhi sognanti e dalla volontà di ferro, che pensava come un matematico e sentiva come un mistico. Anche lui era pescatore di uomini» (Altiero Spinelli).
Bibbia Olivetti, che trascorreva serate a consultare l’I Ching e nei momenti di dubbio apriva la Bibbia a caso e prendeva ispirazione dai versetti.
Ladro La volta che scoprì un dipendente a falsificare i conti. Fece condurre discretamente un’inchiesta sulla sua vita. Vedendo che aveva una situazione familiare intricata, lo convocò e gli comunicò l’aumento dello stipendio della quota che aveva rubato.
Firma Olivetti s’era fatto da solo l’analisi grafologica della propria firma. Testimonia Ugo Galassi: «Vi scorgeva qualche segno di debolezza, interpretava quello svolazzo che dalla "v" avvolge il cognome come un elemento volontaristico, uno slancio rivolto verso il futuro. In definitiva, si riteneva persona portata all’immaginazione, all’arte, che guarda avanti».
Biblioteca Prima azione di Geno Pampaloni assunto da Olivetti come direttore della biblioteca di fabbrica: togliere le griglie che proteggono gli scaffali pieni di libri. Subito spariscono alcuni testi. Olivetti se ne rallegra: «Allora vuol dire che li leggono».
Malizia Adriano Olivetti non sopportava i sottintesi maliziosi, gli ammiccamenti al sesso, la volgarità dei doppi sensi.
Giornata La giornata tipo di Adriano Olivetti negli anni 50. Sveglia alle 8.30, veloce colazione. Poi in fabbrica, portato dall’autista Luigi Perotti che gli ha già consegnato il pacco di giornali da sfogliare. Li legge in ufficio e consegna pagine sottolineate alla segretaria perché le distribuisca ai vari collaboratori. Alle 13.30 torna a casa per il pranzo. Segue breve riposo e consultazione della rivista e le proposte per le Edizioni di Comunità. Ritorno in fabbrica alle 15.30. Verso la fine della giornata, quando gli uffici sono vuoti, i colloqui con urbanisti e architetti.
Fine del lavoro alle 20/20.30.
Fini «Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi fini semplicemente nell’indice dei profitti? O non vi è al di là del ritmo apparente, qualcosa di più affascinante, una trama ideale, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?». (Olivetti il 23 aprile 1955 all’inaugurazione dello stabilimento di Pozzuoli).
Extra Olivetti, che a Carlo Corbisiero, assunto nella biblioteca del quartiere Ina, riconobbe una voce extra nello stipendio come indennità sociale perché riconosciuto innocente dopo aver scontato diciotto anni di carcere.
Stipendio Nel 1957 un lavoratore Olivetti guadagnava 60mila lire al mese. Media del settore metallurgico: 40mila (anche in Fiat si guadagnava meno). Aggiungendo i benefit dell’assistenza e dei servizi sociali, la qualità di vita di un operaio Olivetti risultava dell’80% superiore a quella di operai e impiegati di altre industrie comparabili.
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 4/1/2015