Guido Ruotolo, La Stampa 3/1/2015, 3 gennaio 2015
«Da cittadino, mi auguro che quanto prima il comandante dei vigili urbani di Roma e la stessa amministrazione capitolina risolvano il mistero di una epidemia che non c’è
«Da cittadino, mi auguro che quanto prima il comandante dei vigili urbani di Roma e la stessa amministrazione capitolina risolvano il mistero di una epidemia che non c’è. Non siamo in una città del quarto mondo, Roma è la capitale d’Italia e non possiamo accettare che l’83% dei vigili urbani diano forfait lo stesso giorno, san Silvestro, dichiarandosi malati e non presentandosi al lavoro». Raffaele Cantone, Autorità nazionale Anticorruzione, è indignato per la protesta «assenteista» dei vigili urbani: «Non dovrebbero mai accadere proteste come questa. I vigili urbani sono a tutti gli effetti un corpo di polizia amministrativa, di polizia giudiziaria e, quando serve, anche di polizia impegnata in attività di supporto per l’ordine pubblico. Decidere di non andare a lavoro tutti insieme è una forma di protesta che contribuisce ad allargare sempre di più il divario tra cittadini e istituzioni». Presidente Cantone, in attesa che il comandante dei vigili urbani, Raffaele Clemente, raccolga tutta la documentazione da inviare alla Procura di Roma, l’Anticorruzione potrebbe essere stata il pretesto di queste assenze? «Intanto valutare quello che è accaduto a Roma è materia del Garante per gli scioperi, che ha già annunciato di aver aperto un procedimento. Non capisco quale potrebbe essere il collegamento della protesta con l’Anticorruzione. È vero che il comandante Clemente aveva annunciato ai sindacati che era allo studio una rotazione della presenza dei vigili urbani sul territorio. E che i sindacati mi hanno girato una richiesta di un parere. Che l’Autorità ha espresso». Lei si è dichiarato a favore dell’iniziativa del comandante Clemente? «L’Ufficio ha risposto positivamente al quesito posto dai sindacati. Nel momento in cui riteniamo uno strumento positivo la rotazione, voglio sottolineare che applicarlo non dovrebbe apparire come un provvedimento punitivo nei confronti dei vigili urbani. Perché punta ad esaltare e tutelare l’immagine del corpo stesso della polizia municipale». La rotazione riduce la possibilità di inquinamento del territorio. Insomma, riduce la corruzione? «È evidente che la rotazione rappresenta una opportunità per ridurre la possibilità di episodi di corruzione. La rotazione dovrebbe essere applicata in tutti i settori sensibili: essa è una regola standard inserita nei piani Anticorruzione che serve a tutelare imparzialità di funzionari e dirigenti». Presidente, i vigili urbani della Capitale, ma non solo loro, esprimono un forte disagio, malessere di fronte a queste iniziative che hanno il sapore di trasformare il pubblico impiego in un esercito di senza diritti. «Non penso che imporre la rotazione rappresenti una violazione dei diritti dei lavoratori del pubblico impiego. È chiaro che va fatta in maniera intelligente, magari con gradualità e sicuramente coinvolgendo le rappresentanze sindacali dei lavoratori. In ogni caso è da censurare la decisione di manifestare il proprio dissenso nei fatti con assenze generalizzate».