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 2014  dicembre 31 Mercoledì calendario

CINA E INDIA CORRONO PIÙ LENTAMENTE IL BRASILE È ALLE PRESE CON LA SUPER INFLAZIONE LA RUSSIA È PARALIZZATA DAL CROLLO DEL RUBLO EPPURE LE ECONOMIE EMERGENTI RILANCIANO BASTERÀ LA LORO BANCA PER SFIDARE L’OCCIDENTE?

Che anno è stato il 2014 per Brasile,Russia, India, Cina e Sudafrica?
Nonostante partissero da condizioni economiche e politiche molto diverse, il 2014 è stato un anno difficile per tutti i cosiddetti Brics, soprattutto per le tensioni causate dall’aumento dei tassi di interesse e per la picchiata del prezzo del petrolio.
Perché gli investitori si sono allontanati?
A causa delle scelte della Fed, che ha continuato a ridurre l’acquisto di titoli: la conseguenza è stata l’uscita di gran parte degli investitori dai mercati emergenti.
Quale è stata la reazione?
I leader dei Brics, a luglio, hanno annunciato la creazione di una banca da 100 miliardi di dollari da contrapporre alle istituzioni internazionali, come Banca mondiale e Fmi, controllate dall’Occidente, con lo scopo di finanziare grandi progetti infrastrutturali. Il super-istituto dovrà funzionare anche come riserva per fronteggiare le crisi.
Chi ha deluso di più?
La Russia, senza dubbio. Mosca, che fino a metà novembre era riuscita a resistere anche alle sanzioni internazionali, è alle prese con una ondata di sfiducia, che ha portato al crollo del rublo e costretto la Banca Centrale a rialzare fino al 17% il costo del denaro. Per la prima volta nell’era Putin i russi chiudono l’anno più poveri di come lo avevano cominciato.
Il miracolo Brasile è finito?
Gli ultimi mesi del 2014 sono stati complessi. La Banca centrale della settima economia mondiale ha rivisto le stime di crescita del Pil allo 0,2%, dallo 0,7% stimato tre mesi fa e dall’1,6% di sei mesi fa. Dilma Rousseff ha dovuto inoltre fare i conti con il declassamento di Standard and Poor’s. La sfida per il 2015 sarà far tornare la fiducia tra i consumatori e controllare l’inflazione, superiore al 6%.
La Cina ha continuato a correre?
Sì, anche se a un ritmo leggermente più lento. Il Pil, nel terzo trimestre, ha fatto segnare un +7,3% rispetto al 7,5% del secondo. A pesare, spiegano gli analisti, è soprattutto la debolezza del mercato immobiliare.
E l’India?
L’economia indiana ha continuato la sua corsa, seppur un po’ appesantita dall’andamento del settore agricolo e di quello manifatturiero. Il nuovo premier Modi, però, è stato molto ben accolto dagli investitori stranieri, visto che ha aperto al loro ingresso in aree strategiche, dalla difesa al mercato delle assicurazioni.
Giuseppe Bottero, 2014 – La Stampa 31/12/2014