Giordano Stabile, 2014 – La Stampa 31/12/2014, 31 dicembre 2014
IN GIUGNO CON L’AVANZATA IN IRAQ E LA CONQUISTA DI MOSUL DA PARTE DEI GUERRIGLIERI SUNNITI IL MONDO HA CONOSCIUTO LA FEROCIA DELL’ISIS. AL BAGHDADI, PROCLAMATOSI “CALIFFO”, È IL NUOVO VOLTO DELL’OFFENSIVA ISLAMISTA. ECCO PERCHÉ LO STATO ISLAMICO È, O SEMBRA, COSÌ FORTE
Quali sono le radici storiche dell’Isis?
Lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria (Isis), da giugno Stato islamico, è un ibrido di organizzazione terroristica, unità di guerriglia, esercito strutturato e istituzioni parastatali. Le radici affondano a 25 anni fa. Nel 1989 un islamista giordano, Abu Musab al Zarqawi, arriva in Afghanistan. Troppo tardi per combattere i sovietici in ritirata ma in tempo per diventare discepolo di Osama bin Laden. Nel 2001, dopo la caduta dei taleban, Al Zarqawi fugge in Iraq.
È diverso da Al Qaeda?
Nel 2003 Saddam Hussein è abbattuto dagli americani. Un anno dopo Al Zarqawi fonda Al Qaeda in Iraq (Aqi). Con una particolarità: non attacca le truppe Usa ma altri islamici, l’etnia sciita nemica dell’ortodossia sunnita. Il settarismo di Al Zarqawi viene sanzionato dalla leadership di Al Qaeda. Inutilmente. Finché Al Zarqawi è ucciso in un raid, nel 2006.
Come è riuscito Al Baghdadi a espandersi finoa controllare territori grandi come la Francia?
Al Baghdadi assume la guida dell’Aqi nel 2011 e la ribattezza Stato islamico dell’Iraq (Isi). Gli americani si stanno ritirando, il premier iracheno, lo sciita Nouri al Maliki, discrimina i sunniti. A differenza di Al Zarqawi, Al Baghdadi è iracheno e usa la sua rete di relazioni tribali per allargare l’alleanza anti-sciita. Una coincidenza lo aiuta. Nella vicina Siria il presidente alawita (sciita) Bashar al Assad opprime la maggioranza sunnita ma non controlla i territori confinanti con l’Iraq. L’Isi penetra in Siria, nel maggio del 2013 occupa la città di Raqqa, e viene rinominato Isis, Stato islamico dell’Iraq e della Siria.
Quanto ha contatola presa di Mosul?
Al Baghdadi ha finora mostrato capacità strategica. Il suo luogotenente Abu Omar al Shishani (il ceceno) coglie le opportunità tattiche. L’esercito iracheno non obbedisce ai nuovi comandanti sciiti. Sulla carta ha 270 mila uomini, ma solo un decimo combatte. L’Isis si è ingrossato in Siria con l’arrivo di jihadisti dal mondo islamico e dall’Europa e conta 50 mila combattenti. Con un blitz, nel giugno 2014 Al Shishani sposta una colonna motorizza dalla Siria all’Iraq e occupa Mosul, 2 milioni di abitanti. Al Baghdadi fonda allora lo Stato islamico su quasi mezza Siria e mezzo Iraq. Si autonomina Califfo, guida spirituale e politica di tutti i popoli islamici, e governa 10 milioni di sudditi. Ora ha 80mila uomini.
Perché l’Isis è così crudele?
Al Baghdadi fonda la sua ideologia sulla purezza dell’islam nella versione salafita: chi non si adegua va eliminato. Nel bersaglio finiscono sciiti, cristiani, yazidi, curdi, laici. In due anni si stima che l’Isis abbia ucciso 10mila militari e altrettanti civili. Una lettura letterale del Corano porta a giustificare uccisioni, riduzione in schiavitù, stupri. La ferocia delle esecuzioni serve a intimidire i nemici, a galvanizzare gli estremisti, da monito ai timidi. È il cemento del suo potere.
Perché i raid americani non l’hanno distrutto?
Da agosto gli Usa hanno condotto 1400 raid e ucciso oltre mille miliziani. Ma Al Baghdadi ha resistito in passato all’occupazione americana ed è stato loro prigioniero. Sa come limitare i danni. Sul terreno manca un esercito vero in grado di contrastarlo. Solo i curdi sono riusciti a condurre controffensive serie a Kobane e sul Monte Sinjar.
Giordano Stabile, 2014 – La Stampa 31/12/2014