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 2014  ottobre 08 Mercoledì calendario

LA CASA-MUSEO DI UN GENIO: TOTI SCIALOJA

-«L’istrice, attrice illustre, recita parti tristi». A oltre quarant’anni di distanza, Barbara Drudi ricorda ancora le recite a casa di Toti Scialoja, dopo la scuola. Gabriella, moglie di Toti e sorella del papà di Barbara, andava a prendere lei e la sorellina Alice alla fine delle lezioni. «A quel tempo gli zii abitavano in via Bocca di Leone. Mio papà era scomparso all’improvviso in un incidente e loro, che non hanno avuto figli, si occupavano di noi per tutto il pomeriggio», racconta Barbara. «Per farci passare il tempo in allegria, Toti aveva cominciato a scrivere le sue filastrocche popolate di topi, gatti, conigli. Ci ripeteva i versi durante il pranzo per farceli imparare a memoria. Finito di mangiare, ci travestiva con cappelli, scarpe strane, un pezzo di stoffa colo rata, e ci faceva interpretare piccoli spettacoli». Ci spiegava i passi, i gesti, l’intonazione. «Ieri al crepuscolo, tra il lusco e il brusco, vidi un minuscolo topino etrusco», declamava Alice nella parte del topino. E si sdraiava per terra, su un fianco, come gli etruschi dei sarcofagi. «Gli zii, seduti su un divanetto, si divertivano come pazzi». Ora tutte le filastrocche, in parte inedite, sono conservate nell’ultima casa che Scialoja abitò, dal 1991 al 1998, in via Santa Maria in Monticelli 67. Gabriella scomparve solo sette mesi dopo di lui, dopo quasi mezzo secolo vissuto insieme. Fece in tempo a creare una Fondazione per conservare il lascito dell’artista, che oltre a dipingere fu poeta, scenografo e critico d’arte, docente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, socio onorario di quella di Brera, vicepresidente dell’Accademia di San Luca, amico dei grandi protagonisti della cultura del secondo dopoguerra. Nel centenario della nascita di Scialoja la sua casa-museo apre per la prima volta al pubblico. Sabato, in occasione della Giornata del Contemporaneo, si potrà visitare gratuitamente dalle 16 alle 21, a gruppi di venti persone su prenotazione (tel. 06.68300916, oppure scrivimi@fondazionescialoja.it). In seguito verrà aperta a chi ne farà richiesta. Intanto Barbara Drudi e Antonio Tarasco, nominato commissario straordinario dopo che il prefetto aveva sciolto per inadeguatezza il precedente consiglio di amministrazione, hanno sistemato l’abitazione, ricollocando i libri nella biblioteca dipinta di rosso carminio, e sulle pareti i disegni per le filastrocche, i suoi quadri e quelli degli amici Burri e Melotti, Afro e de Kooning, De Pisis e Twombly. Hanno anche inventariato le ottomila opere che non sono riusciti a far entrare nell’appartamento.