Paolo Rossi, la Repubblica 30/12/2014, 30 dicembre 2014
FOGNINI, SCUSE E TALENTO
Il Capodanno lo ha prenotato in Thailandia. Per lavoro, mica per divertimento. Fabio Fognini domani infatti affronta John Isner a Hua Hin, a sud di Bangkok. Il 2015 del tennista numero uno d’Italia comincia da un’esibizione di lusso. Accanto a lui, naturalmente, c’è Flavia Pennetta.
Avete annunciato la partenza con un identico tweet e selfie.
«Ma se lo sapeva tutto il mondo che avevamo un impegno da onorare insieme ».
La Hopman Cup di Perth, al via dal 4 gennaio.
«Esatto. E la Thailandia è di strada verso l’Australia, o la geografia mondiale è cambiata?».
Suvvia, non faccia immediatamente catenaccio.
«Eh, vi conosco voi giornalisti».
Vuoi vedere che ora la colpa è nostra?
«Avete scritto tante di quelle cose sbagliate».
Però lei c’ha messo del suo, no?
«Io ho sbagliato. L’ho ammesso e mi sono scusato. Che altro dovevo ancora fare?».
Quand’era juniores dicevano che era un McEnroe spaccaracchette. Oggi è diventato più un Jekyll e Hyde.
«Ma fatemi il piacere... smettetela con queste etichette».
Ci sarà pure una spiegazione per i suoi scatti in campo.
«Sono un istintivo».
Paziente perfetto per Freud.
«Anna sa tutto».
E chi è Anna?
«La moglie del mio coach, Jose Perlas. Mi segue lei».
E Flavia che dice?
«A ridalli con Flavia».
Non faccia così: siete personaggi pubblici.
«Ma io sono un tipo riservato...».
Sarà, ma il famoso selfie l’avete postato voi su Twitter.
«C’erano altre due persone in quella stanza, ma a chi lo raccontavamo?».
Potevate dirlo subito invece, non l’avete mai fatto.
«Tanto non ci avrebbe mai creduto nessuno».
Ma comunque resta una cosa bella.
«Sì, ma sono fatti miei, anzi nostri».
Giusto, come il doppio da giocare a Perth.
«Rappresentiamo l’Italia, cercheremo
di fare bella figura nel rodaggio verso gli Australian Open di Melbourne».
Lei però deve farsi perdonare qualcosina da Flavia.
«Non sfugge mai niente, eh?».
Wimbledon 2014, giusto?
«Già, in doppio misto avevamo vinto un match, ma io avevo da preparare dei tornei e le ho chiesto di ritirarci».
Flavia l’ha presa bene, in fondo.
«Provo a ricordare... non m’ha parlato per un mese».
Meno male che ha giocato bene, quei tornei.
«Solo per quello m’ha perdonato».
Pare di capire che in campo i pantaloni li porta Flavia.
«Ma che cosa...? Ognuno gioca il suo».
Sta mentendo a se stesso.
«Qualche volta le parte il “cazziatone”. Ma lo fa per essere propositiva. E io mi sono aperto al cambiamento».
Ha detto la parola magica: cambiamento.
«Sarei un cretino se non imparassi dagli errori del passato».
Ma che le è successo, in questo secondo semestre dell’anno?
«Il fisico non ha risposto agli input della testa».
In sei mesi una sola vittoria.
«Non c’ero più. I nervi avevano ceduto ».
Fino a maggio sembrava che le riuscisse qualunque cosa.
«Già, andava alla grande. Anche troppo».
E ora, che chiede al 2015?
«La salute. Fondamentale».
Un obiettivo sportivo?
«Entrare nei Top Ten. Non l’ho mai nascosto».
E agli appassionati?
«Spero di regalare spettacolo positivo. E scoprire il mio potenziale, che ancora non conosco. Mi sento maturo per approfondire».