www.cinquantamila.it/fiordafiore 30/12/2014, 30 dicembre 2014
Quanti passeggeri erano sul traghetto Norman Atlantic? • A bordo gli uomini picchiavano le donne per salvarsi per primi • La Grecia non elegge il presidente della Repubblica e va al voto anticipato • Arrestata l’amica della ragazza piacentina uccisa in Brasile • La coppia diabolica che ha ferito un ragazzo con l’acido Norman Atlantic Ieri alle 14
Quanti passeggeri erano sul traghetto Norman Atlantic? • A bordo gli uomini picchiavano le donne per salvarsi per primi • La Grecia non elegge il presidente della Repubblica e va al voto anticipato • Arrestata l’amica della ragazza piacentina uccisa in Brasile • La coppia diabolica che ha ferito un ragazzo con l’acido Norman Atlantic Ieri alle 14.50 il capitano della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, è stato l’ultimo a lasciare il traghetto per essere tratto in salvo dopo più di 32 ore di soccorsi. I morti accertati fino a tarda notte erano 10 secondo la Capitaneria di porto, ma rischiano di non essere gli unici: all’appello mancherebbero una quarantina di persone. Sulla lista di imbarco i passeggeri erano 478, ma alcuni dei nomi delle persone salvate non figuravano: potrebbe trattarsi di clandestini. Due, afgani, lo sono certamente. Le persone salvate sono 427, tra cui 56 membri dell’equipaggio e tra questi ultimi 22 italiani». Al sicuro anche gli altri 22 connazionali, passeggeri, sui 44 totali registrati sul traghetto. Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare italiana, definisce l’opera di salvataggio «storica», per i risultati e il coordinamento e anche per i mezzi impiegati: 12 elicotteri, due aerei, un velivolo pattugliatore Atlantic, tre motovedette, la nave anfibia San Giorgio, un cacciatorpediniere, cinque rimorchiatori, nove navi mercantili. Fernando Rollo, 54 anni, uno degli aerosoccorritori scesi sul Norman Atlantic per gestire l’evacuazione, racconta: «I passeggeri si scavalcavano tra di loro, urlavano e si strappavano di mano la fune». «Tutti si pestavano l’un l’altro per salire sull’elicottero», conferma all’Associated Press Christos Perlis, camionista greco di 32 anni. «Assieme ad altri abbiamo cercato di fare ordine, ma gli uomini hanno cominciato a colpirci per poter entrare per primi». Salvataggio «È accaduto qualcosa di incredibile, molti di quegli uomini, turchi, pakistani, iracheni, si sono arrampicati, spuntavano da tutte le parti, picchiavano le donne, le allontanavano prendendole per i capelli. E molti sono riusciti così a salire sugli elicotteri» (il soprano greco Dimitra Theodossiou, passeggera e naufraga del Norman Atlantic, racconta alcune fasi dell’operazione di salvataggio). Grecia In Grecia non si è trovato l’accordo per eleggere il presidente: non sarà Stavros Dimas, che nel terzo e decisivo scrutinio non ha ottenuto 180 voti (su 300) e si è fermato a 168. Quindi ora la Camera si scioglierà e si andrà a elezioni anticipate, il 25 gennaio. Ad apprendere tutte queste notizie, la Borsa di Atene è crollata arrivando a perdere in mattinata l’11% ma recuperando nel corso della giornata e trascinando le piazze europee, poi risollevate dall’apertura di Wall Street (Atene ha chiuso a -4%, Milano con il Ftse Mib ha ridotto le perdite a -0,15%). Per le prossime elezioni sembra essere in vantaggio la sinistra radicale di Syriza con Alexis Tsipras che, se diventerà premier, intende rinegoziare il patto tra Atene e la Troika dei creditori internazionali (Bce, Ue, Fmi). È bene ricordare che òa Grecia dal 2010 a oggi ha ricevuto aiuti per 240 miliardi di euro in cambio di riforme. Ma in sei anni di recessione i redditi si sono ridotti di un terzo e la disoccupazione è al di sopra del 25%. Gaia A proposito della morte di Gaia Molinari in Brasile (vedi Fior da Fiore del 27/12/2014), c’è un’indagata: è l’amica Mirian França de Mello, 31 anni, farmacista, arrestata ieri a Fortaleza al termine del secondo interrogatorio. La polizia dice che nel raccontare i fatti s’è contraddetta troppe volte. Gli inquirenti pensano che sappia di più sulla morte di Gaia, per aver partecipato a qualcosa che è avvenuto la notte della vigilia di Natale, poche ore prima che venisse ritrovato il corpo su un sentiero che porta alla spiaggia. Escluso, al momento, che la brasiliana possa aver commesso il delitto da sola. Mirian è caduta in contraddizione su due punti. Aveva detto di aver salutato Gaia nel primo pomeriggio quando la piacentina si incamminava per l’ultima passeggiata in spiaggia, mentre le due sono state viste insieme la sera nel villaggio di Jericoacoara; inoltre ha fornito una ricostruzione incerta sui tre giorni passati insieme. Nel primo interrogatorio, poi, aveva fatto il nome di un’altra persona, forse un uomo, un turista non brasiliano. Il quale, fermato e interrogato dalla polizia nel fine settimana, ha dimostrato di essere completamente estraneo ai fatti. Anche un altro sospettato, fermato subito dopo il ritrovamento del corpo, era stato scagionato dopo un esame del Dna. Secondo gli inquirenti qualcosa è successo prima delle 22, quando Mirian ha preso un autobus per lasciare Jericoacoara sostenendo poi che la compagna di viaggio aveva deciso di fermarsi all’ultimo momento. Alla pousada dove erano ospitate, Gaia e Mirian avevano già fatto il checkout in mattinata e lasciato i bagagli alla reception. La polizia ha confermato ieri che Gaia è morta per strangolamento, dopo essere stata colpita al volto con una pietra. Acido Una coppia è stata arrestata per aver ferito con l’acido un ragazzo. I fatti. Martina Levato, 23 anni, figlia di due professori di matematica, studentessa alla “Bocconi” di Milano, era fidanzata con Alexander Boettcher, 30 anni, facoltoso amministratore di proprietà immobiliari (della madre), sposato con un’altra donna da 7 anni. Lui le aveva inciso con il bisturi una lettera “A” sulla guancia e la loro relazione, stando al giudizo della polizia, era diventata una «relazione totalizzante». L’estate scorsa la ragazza aveva risentito un suo ex, Pietro B., 22 anni, studente in un’università di Boston, e gli aveva raccontato della sua nuova storia, aveva aggiunto particolari di un’intimità violenta e sadica. Pietro le aveva consigliato di interrompere e c’erano state forti liti. A un certo punto anche Alexander aveva cercato il ragazzo negli Stati Uniti e gli aveva proposto di coalizzarsi contro Martina, poi era scomparso. Adesso che lo studente era tornato a Milano per le feste natalizie, avevano preso a telefonargli da giorni fingendosi addetti di una ditta di spedizioni; dicevano di dovergli consegnare un pacco regalo. Mentre il ragazzo stava citofonando, incappucciati l’hanno raggiunto alle spalle: Martina gli ha scagliato addosso un contenitore pieno di acido muriatico; Alexander Boettcher l’ha inseguito con un martello. Pietro si era fatto accompagnare dal padre: l’uomo ha bloccato l’aggressore, mentre la ragazza è stata trovata nella notte a casa dei genitori.