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 2014  dicembre 28 Domenica calendario

Jobs act Sul Jobs act resta il nodo degli statali. La nuova normativa sui licenziamenti e il contratto a tutele crescenti vale soltanto per il settore privato o anche per il settore pubblico? Il governo, per bocca del ministro Madia, ha chiarito subito che i dipendenti pubblici sono un’altra cosa

Jobs act Sul Jobs act resta il nodo degli statali. La nuova normativa sui licenziamenti e il contratto a tutele crescenti vale soltanto per il settore privato o anche per il settore pubblico? Il governo, per bocca del ministro Madia, ha chiarito subito che i dipendenti pubblici sono un’altra cosa. A sua volta il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, ha tagliato corto: «Tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego». Ma il sottosegretario all’Economia Zanetti lo contesta: «Trovo francamente sconcertante questo affannarsi di alcuni ministri nel negare l’applicabilità del jobs act al pubblico impiego. Come si fa a non capire che certi distinguo non rappresentano giuste rassicurazioni per il pubblico impiego, bensì ingiuste discriminazioni per i dipendenti del settore privato?». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Migranti Triton, il piano europeo per fermare gli sbarchi dei migranti e scoraggiare le partenze dall’Africa per evitare nuove tragedie in mare, non ha dato finora i risultati sperati. In due mesi, sono approdati sulle nostre coste oltre 16.000 migranti, una media di 8.000 al mese. E dunque l’andamento dei flussi è rimasto in linea con quanto accadeva prima che si decidesse di avviare i pattugliamenti impiegando mezzi e uomini in accordo con gli altri Stati membri. I dati aggiornati a ieri mattina: dal 1° gennaio al 27 dicembre sono arrivati 169.215 stranieri, di cui 120.150 in Sicilia. Quelli sbarcati fino al 31 ottobre, alla vigilia dell’entrata in vigore di Triton, erano 153.389. E tanto basta per scatenare la polemica, con i tecnici dell’Immigrazione del Viminale che accusano la Marina militare di non aver mai interrotto il soccorso avanzato, di fatto lasciando in piedi Mare Nostrum e così vanificando quanto è stato deciso a Bruxelles e poi messo in atto dal nostro governo. Il progetto Triton è un’operazione della polizia di frontiera della Ue che ha schierato i suoi mezzi a 30 miglia da Lampedusa. Ma nonostante l’impegno del governo a chiudere «Mare Nostrum» entro la fine dell’anno, nel Mediterraneo sono ancora operative tre navi della Marina militare che continuano a far salire a bordo immigrati, salvati nel Canale di Sicilia a 120 miglia dalle coste italiane. I mezzi dunque si muovono in linea avanzata e questo, secondo i tecnici del Viminale, rischia di vanificare l’attività svolta da «Triton» che schiera il suo assetto navale su una linea molto più arretrata. Agca 1 Alì Agca, a 33 anni dall’attentato a Karol Wojtyla, è tornato a San Pietro per pregare sulla tomba del Pontefice polacco. È arrivato in auto dall’Austria: un blitz concordato con le autorità vaticane. «Da noi non ha pendenze», spiegano in Segreteria di Stato. Una visita-lampo nella cappella di San Sebastiano per deporre due mazzi di rose bianche poi l’ex “lupo grigio”, graziato nel 2000 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e uscito definitivamente dal carcere turco di Sincan nel 2010, ha trascorso il resto del pomeriggio in questura. L’«assassino professionista», secondo la definizione di Wojtyla, è stato riconosciuto in piazza da un poliziotto, gli sono stati controllati i documenti in ambasciata. Sarà espulso per ingresso clandestino. Agca 2 Mehmet Ali Agca, perché lei è tornato in Vaticano, piombando a piazza San Pietro più di 33 anni dopo il suo attentato a Karol Wojtyla? «Perché dovevo farlo. Lo pensavo da tempo. E poi, glielo dovevo». A chi? «Al Santo Giovanni Paolo II. Lui mi aveva perdonato. Difatti, che giorno è oggi?». Il 27 dicembre, anniversario della visita che il pontefice polacco le fece in carcere a Rebibbia nel 1983. «Appunto. E io sono qui per pregare sulla sua tomba». Emozionato in Basilica? «Molto. Ma era un gesto necessario. Wojtyla è stato un grande Papa. E il miracolo, ora, continua». Quale miracolo? «In questa piazza si è compiuto il Terzo segreto di Fatima. Io con l’attentato al Papa l’ho realizzato, ne sono stato lo strumento. E ora sono felicissimo di essere in questo luogo. Viva Gesù Cristo, l’unico Redentore dell’umanità » (Ansaldo, Rep). Agca 3 Recentemente Agca è tornato a parlare della scomparsa di Emanuela Orlandi, lanciando nuove accuse al Vaticano: «È assolutamente viva e probabilmente è in qualche convento, forse è diventata suora. Il Vaticano sa tutto, ma nega tutto. Sarà difficile che Emanuela possa riemergere da sola. Questo mistero continuerà per molti anni. Anche Francesco non parla, perché i suoi consiglieri gli dicono di non parlare». Consumi I dati di vendita della settimana di Natale, dai primi sondaggi, a Torino arrivano a registrare punte del +10%, soprattutto nel settore alimentare. Anche a Milano l’ultima settimana è stata fondamentale, se non altro per confermare i livelli dello scorso anno e certificare che i consumi non crollano più. La Camera di commercio ha stimato che finora i milanesi hanno speso all’incirca 240 milioni di euro, più o meno lo stesso ammontare di un anno fa. Il presidente della Confcommercio di Napoli, in un primo bilancio dello shopping natalizio, parla di «un incremento del 10%, con punte del 20% per abbigliamento, accessori e strumenti tecnologici». Anche a livello nazionale, la grande discesa dei consumi sembra finita. «I dati veri li conosceremo solo a marzo - dice Mariano Bella, a capo dell’ufficio studi di Confcommercio -, ma per dicembre ci aspettiamo una modesta riduzione dei consumi, con la spesa per i regali stabile a 170 euro pro capite che, ricordiamolo, sono il 40% rispetto al 2007» (Spini, Sta).