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 2014  dicembre 28 Domenica calendario

GLI INSULTI DI PYONGYANG: «OBAMA È UNA SCIMMIA»

Diventano preoccupanti le conseguenze del film americano sulla Corea del Nord. The interview, questo è il titolo della pellicola prodotta dalla Sony Pictures, avrebbe dovuto essere un cinepanettone, destinato a un pubblico poco esigente, capace di ridere di battute volgari e di un’ironia grossolana. La Corea del Nord, dopo l’incursione di hacker autodefiniti “guerrieri della pace”, alza i toni della polemica e paragona Barack Obama a «una scimmia». Non solo, accusa gli Stati Uniti di aver oscurato i siti dei media di Pyongyang.
La potente Commissione per la Difesa nazionale del governo di Kim Jong-un ha accusato il presidente americano di aver incoraggiato la Sony a distribuire il film, inizialmente ritirato per timore di ritorsioni. «Obama è spericolato con le parole e le azioni come una scimmia in una foresta tropicale», ha detto un portavoce della Commissione nordcoreana.
Il portavoce della Commissione ha poi aggiunto: «Se gli Stati Uniti continueranno nelle loro pratiche arbitrarie e da gangster all’americana malgrado gli avvertimenti della Corea del Nord, andranno incontro a ineludibili colpi mortali».
Inoltre la Commissione per la Difesa nazionale ha anche accusato Washington di essere responsabile di una serie di blackout della rete Internet nei giorni scorsi, l’ultimo avvenuto proprio ieri: «Giocano a nascondino senza vergogna», ha denunciato il portavoce, citato dall’agenzia di stampa Kcna. «Obama farebbe meglio a ripulire tutti gli atti malvagi compiuti nella sua politica ostile verso la Corea del Nord se vuole la pace sul suolo americano, allora tutto andrà bene», ha concluso. Si tratta del terzo blocco del web in pochi giorni. Già in occasione delle precedenti interruzioni era stata ipotizzata una rappresaglia americana per il sabotaggio subito dalla Sony Pictures, attribuito da Washington ai nordcoreani.
Il blocco, ha spiegato l’Agenzia Nuova Cina, è durato due ore, dalle 19.30 alle 21.30 (ora di Pyongyang) e ha riguardato la rete internet e la rete 3G. Le 4 reti di connessione nordcoreane sono gestite dalla cinese China Unicom.
Il film The interview ha incassato più di un milione di dollari nel suo primo giorno di programmazione, a Natale, in 331 sale, meno del 10% della distribuzione prevista originariamente. Una cifra considerata modesta dato che ne sono stati spesi 44 per produrlo. In Cina è invece stato visto da 300mila spettatori che, secondo Reuters, lo hanno scaricato illegalmente dalla rete.
La Cina, principale alleato del regime di Kim Jong-un, ha invitato Stati Uniti e Corea del Nord ad abbassare i toni della polemica e a mantenere la calma. «È un film controverso e ha causato molti problemi» ha detto il ministro degli Esteri cinese Hua Chunying. Pochi giorni fa un editoriale del giornale governativo Global Times aveva stroncato The interview: «Non può essere motivo d’orgoglio né per Hollywood né per la società americana. È una esibizione di cattivo gusto». Intanto, per il terzo giorno consecutivo, i tecnici della Sony stanno cercando di ristabilire i servizi online degli utenti delle loro PlayStation, messi fuori uso da un gruppi di hacker, il giorno di Natale. Il collettivo «Lizard Squad» ha diffuso in rete i dati sensibili di 13mila clienti di Psn e XBox di Microsfot. Si tratta di password, indirizzi mail ed estremi di carte di credito.
R.D.R., Il Sole 24 Ore 28/12/2014